ale101190

E' da poco ke m sono iscritto,cmq credo ke un po abbia gia rotto il ghiaccio e vi abbia fatto conoscere parte dei miei problemi.
Facciamo un riassuntino:
sono un ragazzzo di 19 anni,affetto da ansia sociale,mantenuto da mia madre(come avrete notato dico solo da mia madre e non dai miei;il fatto è ke loro sono separati e mio padre sta peggio di me,molto peggio),titolo di studio 3a media,mai avuto una ragazza etc etc.
Appunto xkè sono mantenuto da mia madre(e questo mi fa vergognare e soffrire molto)kiedo un vostro aiuto.
Pur con tutti i miei problemi sono alla ricerca di un lavoro:proprio oggi sono andato a stampare il cv,adesso quello ke vorrei e dovrei fare è andare in giro xsupermercati e kiedere se hanno bisogno di qualcuno.
Il problema è ke nn me la sento proprio,solo a pensarci mi sento male.
allora kiedo a voi:ke faccio?provo o non provo?

orange

io non ti do consigli perchè più o meno sono nella ua situazione:
ho 18 anni vado a scuola ma mi hanno bocciata e anche quest'anno sta andando malissimo non tutto è perduto ma dubito che mi promuoveranno perchè anche se mi impagno io vado male.
E so che presto dovrò fare lo stage e dovrò cercare lavoro quando mi ribocceranno e non me la sento per nnt al pensiero di cercarlo sto male mi viene l'ansia e voglio suicidarmi.
Io sto bene , e bene per modo di dire, quando sono in vacanza e non penso a quello che dovrò fare.
cmnq non esco mai anche quando sono in vacanza e ho quasi sempre gli incubi e quando mi sveglio mi ci vuole un po per riprendermi.
E pensare che in passato stavo molto molto peggio

DarthFobic

a 19 anni non si è mantenuti, dai, si è spostata in avanti l'età minima x ritenersi bamboccione

Black Moon

Ale provaci.. E non lasciare il curriculum solo ai supermercati.. fai un bel giro per vari negozi!

Nuvola

Ale,ci siamo passati tutti in questa situazione....a 19 anni non ci si può propio considerare mantenuti...sei ancora giovane...cerca un po' ovunque,vai in tutte le agenzie di lavoro vedrai che qualcosa spunta fuori.

fusion

Io ho 8 anni più di te, ho iniziato a lavorare in modo abbastanza costante solo da poco, prima ho studiato,lavoricchiato ma sempre sentito a disagio... quindi non preoccuparti. Quello che ti/ci fotte è la mancanza di sicurezza e di fiducia in se stessi, problema numero 1 per un socio fobico, quindi è normale che tu ti senta e ti sentirai a disagio e spaurito nel momento cruciale.
Quello che posso dirti è che il miglioramento deriva dall'auto-alimentarsi... partendo da un successo piccolo piccolo ( tipo riuscire a fare un colloquio o ottenere il posto in prova e mantenerlo) ne deriva una piccola iniezione di fiducia che verrà man mano a crescere col consolidarsi dei " successi" o conquiste ( chiamale come vuoi). Bada che ad ognuna di queste aumenterà di conseguenza anche la paura e la fobia di non essere all'altezza e sentirsi adatti al passo sucessivo, ma il segreto sta nel tenere e mantenere questa paura appena al di sotto del livello dell'autofiducia e della volontà,che deve -che anche se per un pelo -prevalere..Col tempo questo meccanismo si ingranerà automaticamente e noterai una grossa crescita interiore e di capacità di prevalere sul disagio sociofobico.
A tutto questo aggiungi delle piccole conquiste sociali che ti daranno ulteriore fiducia..anche riuscire a prendere un caffè o avere una conversazione con una ragazza che ti piace o con una persona "autorevole" o con uno sconosciuto che poi diventa conoscente e magari amico, è qualcosa che aiuta poi nell'ambito lavorativo.Lo so è durissima per noi,ma non c'è altra strada.
Considera sempre che tu hai un'elevata sensibilità che è il rovescio della medaglia del tuo/nostro disturbo,e quindi una forte capacità ed intelligenza intrapersonale ed interpersonale e anche se timido e chiuso saprai capire gli altri e capirti e questo giocherà un ruolo fondamentale.
good luck.

kocis666

prova Lourdes

No scusa.

Siamo in tanti ad avere problemi simili ai tuoi qui e non credere che abbiamo la soluzione in mano o la bacchetta magica.Però certo fà star meglio sapere di non essere il solo.
Racconta qualcosa di tè, ad esempio: sei mai stato da psichiatri e psicologi ? Se no, vacci !Poi prendi farmaci (psicofarmaci) ? Cosa ti piace fare ?
Siamo quasi tutti introversi qui, guardiamo noi stessi e conosciamo poco il mondo.Cerca con tutta la tua forza di estrofletterti (coniato adesso), osserva il mondo e gli atri, stai fuori, se ci riesci, prova !

MarcheseDelGrillo

Prova. Prova a fare tutto quello che ti senti. Hai 19 anni, sei giovanissimo, hai un sacco di cose da fare e soprattutto, se vuoi, puoi cambiare.

Soffri di ansia sociale, stai facendo qualcosa per uscirne? Ti fai seguire da qualcuno?

ale101190

si soffro di ansia sociale da +d 1 anno.
per combatterla esco la mattina,solo quando il tempo me lo consente,a fare una passeggiata.
sono + d 3 anni ke vado dalla psicologa e qualke mese ke vado da uno psicologo clinico ke m assegna degli psicofarmaci(Risperdal)

MarcheseDelGrillo

Questa psicologa è anche psicoterapeuta? Te lo chiedo perchè è un dettaglio estremamente importante; gli psicologi possono fare colloqui e dare consulenze, ma non fare terapia. Per poter esercitare la professione di psicoterapeuta servono altri anni di studio, durante i quali un laureato in psicologia (o anche medicina) sceglie un orientamento teorico e frequenta una scuola apposita.

Ripeto: non è un dettaglio da poco! La psicoterapia è tutt'altra cosa rispetto alla consulenza. E' un rapporto particolare, fondato su un coinvolgimento emotivo, un' "alchimia" che permette uno scambio che sta alla base dello stesso processo di cambiamento che la terapia dovrebbe apportare al paziente. Mi sono spiegato?

Tutto questo te lo dico nel caso tu non sapessi queste cose e magari chi ti segue non abbia una apposita preparazione. Ovviamente, il problema non si pone nel caso questa dottoressa sia anche terapeuta, anche se nel qual caso mi verrebbe da pensare ad un orientamento di tipo analitico data la durata del trattamento (che và avanti da tre anni, come mi hai riferito).

Personalmente mi sono da poco affidato ad uno psicologo con doppia specializzazione: sessuologia clinica e psicoterapia cognitivo-comportamentale (curriculum a parte, dà l'idea di essere molto serio e preparato). Si tratta di un orientamento terapeutico molto diverso da quello tradizionale di stampo analitico e, dicono, tra i più efficaci.
Se non hai informazioni in merito e vuoi saperne di più fammelo sapere e sarò felice di darti qualche "dritta".

ale101190

sinceramente non lo so,non ne ho idea....neanke conoscevo la differenza tra psicologa e psicoterapeuta

MarcheseDelGrillo

Eh, invece c'è una bella differenza!
Ed ora che lo sai ti consiglio di fugare ogni dubbio..
L'iscrizione di questa professionista all'albo degli psicologi la puoi trovare sul sito dell'ordine nazionale psicologi (basta fare una rapida ricerca su google), dove dovrebbe anche essere riportata l'eventuale abilitazione alla professione di psicoterapeuta. Comunque, che io sappia, esiste anche un elenco a parte di psicologi abilitati alla psicoterapia, dove ci si può togliere ogni dubbio: grazie ad internet, oramai, queste verifiche non costano più chissà che imponenti ricerche.. Ti consiglio caldamente di lavorarci un po' su .

In ogni caso, non voglio metterti timori o dubbi eccessivi.. se ti trovi bene con chi ti segue e hai notato miglioramenti puoi pure continuare.

Se hai bisogno di altre info in futuro fammelo sapere... apparirò eccessivo, ma mi dà sui nervi quanta poca informazione ci sia in giro circa le professioni legate alla psicologia: nessuno si prende la briga di fornirle!

Ciao.

Nucleo

Scusate ma secondo voi per un uomo e' meglio essere seguiti da un psicoterapeuta dello stesso sesso,donna o non c'e' alcuna differenza ?

MarcheseDelGrillo

Dicono che sia indifferente.

Se poi stai a sentire qualcuno (maschio) ti dice che si è trovato meglio con la figura materna e rassicurante di una terapeuta.

Io, attualmente, sono seguito da un uomo e mi trovo molto bene. Direi che più che questioni di sesso, età eccetera è ben altro ciò che conta: conoscenze, capacità tecnica, esperienza e soprattutto empatia. Direi che, forse, questa è la caratteristica fondamentale, anche perchè se non si sviluppa un rapporto profondo sotto il profilo emotivo fra terapeuta e paziente, non si ottiene molto.