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31-07-2011, 21:25
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#21
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Più probabilmente sono esseri umani anche loro, provano i nostri stessi imbarazzi e hanno le stesse nostre inibizioni, solo che fanno una scelta diversa, scelgono di fare le cose anche se soffrono.
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sono assolutamente in disaccordo con questa affermazione. non esistono esseri umani senza problematiche e su questo non ci piove, ma non è che tutti hanno gli stessi problemi e loro li risolvono perchè semplicemente scelgono di soffrire.
ci sono una miriade di persone che certe difficoltà non sanno neanche dove stanno, sono nati cosi, senza quel genere di problematiche, non è che le hanno superate, semplicemente non le hanno mai avute per caratteristiche personali.
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Ultima modifica di Redman; 31-07-2011 a 21:32.
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31-07-2011, 21:29
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#22
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: 4700 km a nord dell'equatore e 300 km a sud del 45° parallelo
Messaggi: 8,186
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Quote:
Originariamente inviata da Redman
Mannaggia a Joseph e ai suoi esempi sull'obesità. (problema cmq da non sminuire) ma io ho preso il suo esempio per dire la mia a riguardo, ma non è l'obesità il mio problema, anzi forse è il contrario visto che ho sofferto di emetofobia.
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ora che ricordo
dai 7-8 anni e fino ai 14-15anni durante i giorni di scuola la mattina non facevo mai colazione perchè avevo paura di vomitare in classe...
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31-07-2011, 22:20
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,058
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Originariamente inviata da noth.man79
io non scrivo mai,oggi faccio uno strappo...mi e' successo anni fa di pormi di abbatterle, erano 2 anni che non tornavo nel mio paese natio ed ero terrorizzato dalle paure,dalle domande che mi avrebbero fatto e piu che altro dal fatto che al nord avevo contratto malattie come l'eritrofobia...
mi sono sentito come di andare contro un treno,all'inizio al ritorno termavo,diventavo sempre rosso,ero imbarazzatissimo ed era evidente che gli altri avevano notato dei miei problemi...poi sera dopo sera l'ansia e' andata scemando e dopo un mese di permanenza stavo benissimo perfettamente a mio agio e rilassato in mezzo alla gente ...
dipende tutto dalla voglia che si ha di farlo e dalla forza di volonta'...e soprattutto dalla voglia di accettare quello che sei...
l'anno scorso sono sceso dopo dieci anni e non sono riuscito ad uscire di casa...giravo solo de dovevamo andare in giro per altri posti che non fosse il mio paese ma dai miei vecchi amici o parenti non mi sono fatto vedere...ecco che quest'anno sono rimasto qui da solo...
ma e' come un capriccio infantile...e' un continuo rimandare a dire domani staro' meglio...starai meglio il giorno inizierai ad affrontare quello schifo che sei
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Bisogna affrontarle le paure non c'è altra strada, l'unica differenza stà nel scegliere come.....se affrontarle a muso duro o gradualmente.....non ci sono alternative!
Io ho analizzato tutte le mie paure, ho trovato le cause, le persone di queste cause......ma alla fine nn ho affrontato la cosa e nn è cambiato niente!!!
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31-07-2011, 23:02
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#24
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: padova
Messaggi: 540
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Io la vedo cosi
E' indubbiamente vero che si debba affrontare le proprie paure per uscirne però non basta
e' come se avessimo dei virus informatici nel nostro cervello che ci fanno vedere i loro
effetti che noi vediamo in disturbi e paure ma sforzandoci di combatterli essi si modificano spiazzandoci in continuazione .
Il problema è estirpare questi virus che sono le radici di questa piantagione di sofferenza non ci fanno veder la nostra reale situazione.
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31-07-2011, 23:27
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#25
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Non hanno avuto esperienza? Pensi che chi non è obeso non soffra a non sfondarsi di ghiottonerie? Tutti soffriamo con il cibo, ci piace ciò che ci fa male e non ci piace ciò che ci fa bene.
Lo stesso qui molti pensano la stessa cosa degli estroversi, che non hanno problemi di fobia e quindi non sanno cosa proviamo. Più probabilmente sono esseri umani anche loro, provano i nostri stessi imbarazzi e hanno le stesse nostre inibizioni, solo che fanno una scelta diversa, scelgono di fare le cose anche se soffrono.
Poi vedono noi che invece preferiamo evitare questo dolore e ce lo dicono.
In parte sarà che ognuno ha i suoi problemi e c'è chi soffre di più a fare certe cose, ma forse in parte è semplicemente una questione di scelta...
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Io col cibo non ho mai avuto problemi, non mi piacciono i dolci, mangio quando ho fame e solo inbase a quando ho fame, infatti certe volte , magari dopo aver fatto sport, mangio per tre persone eppure non ho un filo di grasso .
Non sono nelle condizioni di dare consigli a persone obese , per rimanere nell'esempio, non so cosa provano, cosa li spinge ec ed infatti non do consigli.
Posso rincuorarli, dargli animo ma consigli specifici non saprei cosa dire.
Ovviamente non sono d'accordo sul fatot ch egli estroversi provino le stesse nostre cose solo che si buttano ed invece noi no, potranno avere altri problemi, chi non li ha?, ma per quanto riguarda le interazioni sociali con i rrelativi problemi che noi ci trasciniamo appresso spesso sin da bambini, gli estroversi non sanno neanche lontanamente di cosa si stia parlando e provando, ( e si vede dai consigli che qualche estr prova ogni tanto a dare qui) avessero loro all'improvviso i problemi sociali di molti di noi credo che si suiciderebbero in poco tempo.
Ho svariati esempi di conoscenti che per esempio per un paio di fine settimana in cui non escono o in cui gli altri non si son fatti sentire fanno scenate, fanno gli isterici ecc, vorrei vederli con una situazione così protratta da 10 anni magari come starebbero .
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31-07-2011, 23:30
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#26
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Quote:
Originariamente inviata da Redman
Molti di noi, compreso il sottoscritto sono "bloccati" da delle paure.
La paura di non piacere, la paura di non essere accettati, la paura di fare brutte figure, la paura di star male davanti a delle persone, la paura di mostrarsi fragili...
E' solo affrontando i propri denomi e le proprie paure che si può tornare a vivere, questo me lo sono sentito dire un pò da tutti, dal professionista al "normalone".
Nel momento in cui me lo sentivo dire ho sempre avvertito un imput positivo, del tipo "mo gli spacco il culo a ste paure di merda" ma poi, come spesso succede la paura è troppa, perchè si può anche uscire sconfitti da una lotta di questo tipo e si può anche tornare peggio di come si stava prima.
Voi come vi rapportare alle vostre "paure"? pensate abbia senso credere che l'unico modo per vivere una vita "serena" sia quello di affrontarle a muso duro?
PS. mi sento molto HappyGirl
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Credo bisogna guardare dentro il proprio abisso, e non ritrarsi con orrore, ma guardare tutto il proprio dolore e la propria sofferenza e avere un moto di compassione profonda con il proprio io, in altri termini osservare dentro se stessi e comprendere le proprie paure con indulgenza senza affrontarle a muso duro, ma facendo piccoli passi per riuscire a minimizzarle. Con le mie paure mi rapporto convivendoci e cerco di praticare la riduzione del danno, cercando di avere una vita sociale compatibilmente con i miei problemi fobici.
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01-08-2011, 02:50
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#27
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Banned
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,132
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Quote:
Originariamente inviata da Redman
Molti di noi, compreso il sottoscritto sono "bloccati" da delle paure.
La paura di non piacere, la paura di non essere accettati, la paura di fare brutte figure, la paura di star male davanti a delle persone, la paura di mostrarsi fragili...
E' solo affrontando i propri denomi e le proprie paure che si può tornare a vivere, questo me lo sono sentito dire un pò da tutti, dal professionista al "normalone".Nel momento in cui me lo sentivo dire ho sempre avvertito un imput positivo, del tipo "mo gli spacco il culo a ste paure di merda" ma poi, come spesso succede la paura è troppa, perchè si può anche uscire sconfitti da una lotta di questo tipo e si può anche tornare peggio di come si stava prima.
Voi come vi rapportare alle vostre "paure"? pensate abbia senso credere che l'unico modo per vivere una vita "serena" sia quello di affrontarle a muso duro?
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Affrontare le proprie paure è il modo migliore indubbiamente, afforntarle però vincerle...(vincerle anche usando degli stratagemmi, fingendo e quantaltro di utile ci possa essere)...e qui sta l'inghippo. Purtroppo non basta vincere qualche battaglia per decretare la vittoria della guerra. Bisogna accettare il fatto che si parte svantaggiati, rispetto alla "media standard" delle persone comuni....in sostanza accettare che si è più limitati rispetto agli altri.
Una volta preso atto senza troppe paranoie, pensieri pessimistici sul se stessi e senza vittimismi allora può iniziare una fase di utile e vero miglioramento, bisogna "violentare" gradualmente i propri limiti, andare avanti una tacca alla volta passando alla fase successiva nell'escaletion alla normalità. In sostanza abituarsi al nuovo limite in modo che questo non sia più un limite, ma la normalità...una volta stabilizzatisi su questo "limite" (o "normalità", a seconda di come la volete pensare ) se si sente la necessità che ancora qualcosa non và, bisogna spingersi sempre oltre, gradatamente....abituarsi e poi porsi il nuovo limite fino a quando non si sente più la necessità di andare oltre.
Purtroppo questo bel programmino è tuttaltro che facile da mettere in pratica, il cammino è lungo e il sentiero è irto di spine e di ostacoli....a volte invece di andare avanti si torna indietro. Ma se si ha la fottuta voglia di emergere ci si può riuscire a raggiungere la pace con se stessi e con gli altri.
Sò che ognuno di noi è diverso e ha differenti paure e problematiche, ma secondo me queste " linee guida " si possono applicare a tutti.
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01-08-2011, 06:40
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#28
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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Quote:
Originariamente inviata da PriccoPracco
Affrontare le proprie paure è il modo migliore indubbiamente, afforntarle però vincerle...(vincerle anche usando degli stratagemmi, fingendo e quantaltro di utile ci possa essere)...e qui sta l'inghippo. Purtroppo non basta vincere qualche battaglia per decretare la vittoria della guerra. Bisogna accettare il fatto che si parte svantaggiati, rispetto alla "media standard" delle persone comuni....in sostanza accettare che si è più limitati rispetto agli altri.
Questo ,e` sempre stato il mio modo di ragionare/agire : ma non e` servito a nulla pero`.
Una volta preso atto senza troppe paranoie, pensieri pessimistici sul se stessi e senza vittimismi allora può iniziare una fase di utile e vero miglioramento, bisogna " violentare" gradualmente i propri limiti, andare avanti una tacca alla volta passando alla fase successiva nell'escaletion alla normalità.
Per nulla d`accordo .
Di solito chi e` fobico ,non e` vittimista MAi,perche`non lo confida affatto a nessuno.
Col "mondo"esterno e` assente questo tipo di vittimismo.
Dentro di se pure: il problema e` che si sta davvero male e non si capisce affatto il perche`,alla resa dei conti ,non si e`vittimisti nemmeno con se stessi,poiche` si diventa dei "giudici" severisimi con se stessi.
In generale : odio il /i vittimismo/i.
Sul : "violentare gradualmente i propri limiti",ritengo errato alla radice questo modo di pensare per un fobico,poiche `predisporrebbe al totale insuccesso .Porrebbe la persona ancora piu` a disagio ,oltre che in un costante LOOP mentale terrifico.
In sostanza abituarsi al nuovo limite in modo che questo non sia più un limite, ma la normalità...una volta stabilizzatisi su questo "limite" (o "normalità", a seconda di come la volete pensare ) se si sente la necessità che ancora qualcosa non và, bisogna spingersi sempre oltre, gradatamente....abituarsi e poi porsi il nuovo limite fino a quando non si sente più la necessità di andare oltre.
Purtroppo questo bel programmino è tuttaltro che facile da mettere in pratica, il cammino è lungo e il sentiero è irto di spine e di ostacoli....a volte invece di andare avanti si torna indietro. Ma,se si ha la fottuta voglia di emergere, ci si puo` riuscire a raggiungere la pace con se stessi e con gli altri.
Sò che ognuno di noi è diverso e ha differenti paure e problematiche, ma secondo,me,queste linee guida,si possono applicare a tutti.
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Non mi trovi per nulla d`accordo ,sopratutto sulla frase finale del tuo post .
Decisamente zero sulla "fottuta voglia di emergere".
tante ,se non tutte le paure descritte da Redman ,necessitano di aiuto psicologico e terapia : van capite prima di tutto ,e in maniera cognitiva.
Il miglior "consiglio" puo` esser quello di intraprendere una terapia psicologica.
E` decisamente sul violentare che son in totale disaccordo con te.
L`origine di tante di queste paure e` conseguenza di un violentarsi psicologicamente ,ed agire in tal senso sarebbe fondamentalmente peggiorativo della situazione.
Son contrarissimo a consigli di questo tipo: creano solo danni duri poi a esser riparati.
Mai violentare/violentarsi.
Comprendere invece :violentarsi psicologicamente no.
Comprendere :non comprendersi.
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Ultima modifica di kappa2010; 01-08-2011 a 06:43.
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01-08-2011, 08:46
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#29
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
........
Probabilmente l'unico consiglio utile, gli altri vengono appunto da utenti del forum... sarebbe come ascoltare degli obesi quando si tratta di dimagrire.
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Come altri hanno detto, una cazzata ancora più grande è ascoltare i consigli su come dimagrire da una persona con un metabolismo velocissimo (cioé quelli che mangiano tanto e non ingrassano niente)...quindi consiglio segato
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01-08-2011, 11:07
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#30
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
I problemi nella vita uno se li deve creare, tutto potenzialmente è un problema e tutto potenzialmente non lo è.
Si può vivere tutta la vita senza farsi problemi e senza cercare di migliorare, oppure chiedersi se si sta mangiando nella maniera migliore possibile (certamente non vedendo la cosa esclusivamente sotto l'aspetto salutistico, ma anche del gusto) e cercare di correggersi via via.
Dopo 10 anni uno trova lo stesso un modo per andare avanti, alla fine ci si abitua a tutto, pensa che pure nei campi di concentramento i suicidi erano molto rari!
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Certo volendo problemi si possono trovare ovunque, la perfezione non è di questo mondo.
Così come è possibile andare avanti comunque, poi non è detto , di suicidi per depressione e tristezze varie ce ne sono diversi casi credo, e comunque sarebbe il caso di provare a trascorrere una vita accettabile che non sia solo uno strazio senza fine.
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01-08-2011, 12:01
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#31
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: Roma..ma vorrei essere altrove.
Messaggi: 3,149
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Difficile tendenzialmente impossibile nei casi gravi, in altri nemmeno serve perchè è sbagliato, in altri ancora è fruttifero.
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01-08-2011, 13:58
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#32
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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Quote:
Originariamente inviata da Redman
sono assolutamente in disaccordo con questa affermazione. non esistono esseri umani senza problematiche e su questo non ci piove, ma non è che tutti hanno gli stessi problemi e loro li risolvono perchè semplicemente scelgono di soffrire.
ci sono una miriade di persone che certe difficoltà non sanno neanche dove stanno, sono nati cosi, senza quel genere di problematiche, non è che le hanno superate, semplicemente non le hanno mai avute per caratteristiche personali.
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Quote:
Originariamente inviata da wallis
Io la vedo cosi
E' indubbiamente vero che si debba affrontare le proprie paure per uscirne però non basta
e' come se avessimo dei virus informatici nel nostro cervello che ci fanno vedere i loro
effetti che noi vediamo in disturbi e paure ma sforzandoci di combatterli essi si modificano spiazzandoci in continuazione .
Il problema è estirpare questi virus che sono le radici di questa piantagione di sofferenza non ci fanno veder la nostra reale situazione.
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Come altri hanno detto, una cazzata ancora più grande è ascoltare i consigli su come dimagrire da una persona con un metabolismo velocissimo (cioé quelli che mangiano tanto e non ingrassano niente)...quindi consiglio segato
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Mica e` applicabile solo ai presunti consigli suldimagrire questa considerazione
Quote:
Originariamente inviata da Joseph
I problemi nella vita uno se li deve creare, tutto potenzialmente è un problema e tutto potenzialmente non lo è.
Si può vivere tutta la vita senza farsi problemi e senza cercare di migliorare, oppure chiedersi se si sta mangiando nella maniera migliore possibile (certamente non vedendo la cosa esclusivamente sotto l'aspetto salutistico, ma anche del gusto) e cercare di correggersi via via.
Dopo 10 anni uno trova lo stesso un modo per andare avanti, alla fine ci si abitua a tutto, pensa che pure nei campi di concentramento i suicidi erano molto rari!
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Non sapevoci fossero dati statistici sui suicidi nei campi di concentramento.Se si a quali dati fai riferimento e su quali campi di concentramento poi?
E nel caso fosse cosi`: non sarebbe un suicidio anche il non suicidarsi in quei contesti?
Quote:
Originariamente inviata da Myway
Certo volendo problemi si possono trovare ovunque, la perfezione non è di questo mondo.
Così come è possibile andare avanti comunque, poi non è detto , di suicidi per depressione e tristezze varie ce ne sono diversi casi credo, e comunque sarebbe il caso di provare a trascorrere una vita accettabile che non sia solo uno strazio senza fine.
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Qui invece esistono dei dati purtroppo,anche se incompleti in difetto.
Quote:
Originariamente inviata da Andrea8888
Difficile tendenzialmente impossibile nei casi gravi, in altri nemmeno serve perchè è sbagliato, in altri ancora è fruttifero.
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SI.
P.S @ Redman :Nel caso ingrassassi tantissimo ,adesso avresti un sacco di posts su cui far riferimento per ridimagrire eventualmente!
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Ultima modifica di kappa2010; 01-08-2011 a 14:00.
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01-08-2011, 14:40
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#33
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
I libri di Levi... poi come dire, basta sapere come erano i campi di concentramento e sapere come è fatto l'uomo ed è chiaro che chi sceglieva di suicidarsi erano in pochissimi.
AH ,quindi facevi riferimento solo a quelli dei Tedeschi.
Solo in situazioni limite tipo uno che viene torturato può capitare di scegliere il suicidio, altrimenti è estremamente raro che solo per condizioni molto disagevoli uno si suicidi.
Su questo non son d`accordo : basti pensare al numero vermente elevato di suicidi ,e ancor piu` di tentati suicidi nelle carceri Italiane,ed all`altissima incidenza di atti autolesionistici ,il tagliarsi,l`inghiottire lamette........
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Esistono forme di suicidio psicologico ,e altre di annichilimento volontario in quelle condizioni.Esistono varie modalita` dell`agire contro se stessi ,anche il lasciarsi morire di fame ,o addirittura il non bere ,o non bere a sufficienza.
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01-08-2011, 16:07
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#34
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Forse intendiamo con "elevato" due cose diverse... io boh... un alto tasso di suicidi lo intenderei come 1 su 5...
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Cioe` una strage !
Altro che indulto!
Bisognerebbe proporlo a Maroni ,o al Nuovo ministro della Giustizia!
Guarda che un suciidio ogni 5 detenuti significherebbe grosso modo che in
dieci anni si suicidino 6 0 0 0 0 detenuti!
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Ultima modifica di kappa2010; 01-08-2011 a 16:18.
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01-08-2011, 17:51
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#35
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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Quote:
Originariamente inviata da noth.man79
cosa intendi per curarsi?prendere psicofarmaci??
sulla metafora che usi no sono daccordo...
per me le bastonate che ti puo dare l'ansia o la fobia con le sue pare possono servire...
cmq almeno in ambito non lavorativo in alcuni casi sono riuscito ad affrontarle...
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Per curarsi intendo andare da unospecialista che valutera` cosa e come fare .
Esistono vari tipi di terapie .
Dalla TCC ,Alla TBS,EMDR ,e vari e altre.
I farmaci vengon datisoloin casi seri ,invalidanti diciamo.
O di supporto a una terapia psicologica,e la persona non e` ad esempio in grado nemmeno di uscir di casa .
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01-08-2011, 17:53
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#36
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Quindi capisci che quando mi riferivo al fatto che nei campi di concentramento tedeschi il tasso di suicidi fosse estremamente basso mi stavo esprimendo, a mio modo, correttamente.
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Sara` mica lo stesso ragionamento che faceva Hitler?
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01-08-2011, 18:02
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#37
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Esperto
Qui dal: Feb 2011
Ubicazione: meandri della Campania
Messaggi: 2,291
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io ho paura che non ce la farò a passare degli esami,quindi non ce la farò a laurearmi in tempo e con ottimi voti e quindi sarò costretto ad uccidermi per mantenere un briciolo di dignità.il problema è che se la vedo in questa ottica non mi viene voglia di far nulla,tanto a che pro fare qualcosa se sarò destinato a suicidarmi?
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01-08-2011, 19:54
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#38
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: gardaland
Messaggi: 1,439
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Quando riusciamo a superare un nostro difetto forse sappiamo come dire agli altri come fare? Sarebbe bello...
Io ho seri dubbi sull'utilità dei consigli... forse è solo un modo per rimandare ancora il fare la cosa al cui riguardo vogliamo un consiglio.
Non hanno avuto esperienza? Pensi che chi non è obeso non soffra a non sfondarsi di ghiottonerie? Tutti soffriamo con il cibo, ci piace ciò che ci fa male e non ci piace ciò che ci fa bene.
Lo stesso qui molti pensano la stessa cosa degli estroversi, che non hanno problemi di fobia e quindi non sanno cosa proviamo. Più probabilmente sono esseri umani anche loro, provano i nostri stessi imbarazzi e hanno le stesse nostre inibizioni, solo che fanno una scelta diversa, scelgono di fare le cose anche se soffrono.
Poi vedono noi che invece preferiamo evitare questo dolore e ce lo dicono.
In parte sarà che ognuno ha i suoi problemi e c'è chi soffre di più a fare certe cose, ma forse in parte è semplicemente una questione di scelta...
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dato che la fobia sociale è un'elevazione a potenza della timidezza non penso proprio che un estroverso abbia idea di cosa si provi perche se appunto è estroverso non ha certi problemi che riguardano i timidi.non è questione di scegliere se affrontare o no le paure ma di avere le capacita per farlo
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01-08-2011, 22:08
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#39
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Mah, io sono talmente abituato a vivere con le mie fobie che senza mi sentirei un'altra persona.
C'è qualcosa di radicato in me, paradossalmente a volte sto bene da solo e non ho proprio voglia di affrontare nulla, sbagliando, ma ne sono consapevole.
La soluzione non è vivere con mille paure, ma nemmeno affrontarle tutte come se fossero demoni malvagi. Un pò per volta, già trovare una via di mezzo, un compromesso accettabile è tanto.
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01-08-2011, 22:26
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#40
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Mah, io sono talmente abituato a vivere con le mie fobie che senza mi sentirei un'altra persona.
C'è qualcosa di radicato in me, paradossalmente a volte sto bene da solo e non ho proprio voglia di affrontare nulla, sbagliando, ma ne sono consapevole.
La soluzione non è vivere con mille paure, ma nemmeno affrontarle tutte come se fossero demoni malvagi. Un pò per volta, già trovare una via di mezzo, un compromesso accettabile è tanto.
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Se queste paure ,non ti rendono impossibile la vita ,e non pregiudicano la
tua vita sentimentale ,di studio e/o lavorativa :puoi anche pensarla cosi` come hai scritto.
Per il resto : se riesci a star bene per conto tuo ,quell`aspetto della tua
vita non ti rechera` mai disagio o rimpianti.
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