Dipende dal fine che si sceglie di operare, che lo esclude sì l'altro polo.
Il sospetto che ogni piacere è vano avvelena il piacere.
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Noto che hai editato, quindi mi premuro di rispondere anche all'
addenda: “Non in ogni caso” vuol dire “finché tutto è sospeso”, ed è proprio questa l'eventuale portata positiva del dolore: il dolore sospende il fine, come la morte sospende la vita. Lo inquieta. Ma ciò declina il dolore come mezzo, non come fine.
Porre il dolore prima del suo urto è elevargli un altare, è incatenarsi al tremendo e al sacro. Ciò indubbiamente ha molti seguaci; ma sul piano estetico, non etico.