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08-12-2009, 15:53
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#1
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Principiante
Qui dal: Dec 2009
Messaggi: 8
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Il timido è colui che non è in grado di trovare un compromesso accettabile tra due tendenze opposte del suo io:
1) Il bisogno spasmodico e imperante di essere accettti, comune a tutti gli uomini e le donne che vivono in società;
2) Il desiderio di esprimere completamente e senza mezze misure la propria personalità.
Credo che se prendessimo consapevolezza di quante azioni compiamo quotidianamente e di quanta energia investiamo per essere accettati e amati da chi ci sta attorno, in proporzione a ciò che scegliamo di fare solo per noi, ne saremmo davvero stupiti.
Faccio qualche esempio:
Studiare non per reale interesse ma per non deludere i nostri genitori e i nostri insegnati.
Allenarci in uno sport non per reale passione ma per non sembrare incapaci agli occhi dei nostri amici.
Bere ad una festa non per piacere, ma perchè così si è più sciolti e più allegri e si ha più possibilità di fare colpo sulla gente.
Fumare o alla peggio drogarsi solo è unicamente perchè... lo fanno tutti.
Gli esempi che ho fatto non riguardano solo i timidi, anzi...
La questione è semplice: l'amore e l'accettazione dei nostri genitori e dei nostri amici ci è dovuta non per ciò che siamo in grado di fare ma solo è unicamente perchè siamo.
Perciò la prima tendenza va vinta, la seconda portata a piena realizzazione.
Una piccola percentuale della popolazione (molto più piccola di quel che si crede) a vinto la prima tendenza; quasi tutti gli altri hanno sacrificato se stessi per essere accettati.
Il timido sta nel mezzo...
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08-12-2009, 16:16
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#2
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Banned
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Villers-Bocage
Messaggi: 266
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Io preferisco essere diverso e non fare quello che fanno tutti. Se faccio qualcosa é perché la voglio fare io, non perché la fa qualcun'altro.
E' paranoico fare e comportarsi sempre come fanno tutti.
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08-12-2009, 16:32
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#3
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da Dany83
Io preferisco essere diverso e non fare quello che fanno tutti. Se faccio qualcosa é perché la voglio fare io, non perché la fa qualcun'altro.
E' paranoico fare e comportarsi sempre come fanno tutti.
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pure io in passato facevo cosi......
io nn ho mai sofferto in se e xse di timidezza tuttavia mi sento kiamata in causa xquanto riguarda il senso di accettazione.
in questo momento io nn accetto la posizione di superfobica quale sono.....xcui combatto ...nn sò se posso annientarla...ma perlomeno tento a minimizzarla.......
lo stato di essere timi suppongo nn si possa cambiare..ma si può cambiare la circoscrizione delle cose.......xcui......se nn si può cambiare se stessi tuttavia grazie alla consapevolezza...si possono raggiungere dei piccioli livelli di comparazione vitale nn indifferente.
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08-12-2009, 17:23
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
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vero....mi rendo conto che sempre di meno faccio cose xchè davvero mi interessano, non sono più capace di godermi niente in sè stesso
forse un pò è inevitabile, bisogna cercare dei punti comuni, sviluppare la propria personalità e ritagliarsi interessi fra quelli condivisi dal gruppo a cui si vuole appartenere (che poi insomma il gruppo lo decidiamo noi)...
certo per una persona sicura di sè è più facile mostrarsi per quello che è...che poi è quello che si apprezza di più in una persona, non il suo essere la (inevitabilmente brutta) copia di quacun altro...
io sto iniziando a esprimermi un pò di più, fra l'altro io non avendo grandi rapporti con gli altri negli anni mi sono fatta una mia cultura alternativa e di quella comune sono ehm un pò tanto ignorante il che mi fa sentire non poco a disagio...sembra voglio fare l'outsider, invece no, mica avrei la forza di farlo come atteggiamento, lo sono proprio ... e poi, qualunque cosa si riveli di sè, è sempre una parte della propria personalità che si espone al giudizio altrui...ogni sciocchezza che dico mi sento come stessi facendo outing... x forza che parlo poco...
eppure lo stesso c'è una parte di me che vuole comunicare quello che penso, mi piace ecc. ... è che probabilmente il senso del vivere sta proprio in questo scambio, nel poter influenzare gli altri, nel lasciare un segno della propria presenza...
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Ultima modifica di cancellato2824; 08-12-2009 a 17:38.
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08-12-2009, 21:23
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da L'io Inibito
Il timido è colui che non è in grado di trovare un compromesso accettabile tra due tendenze opposte del suo io:
1) Il bisogno spasmodico e imperante di essere accettti, comune a tutti gli uomini e le donne che vivono in società;
2) Il desiderio di esprimere completamente e senza mezze misure la propria personalità.
Credo che se prendessimo consapevolezza di quante azioni compiamo quotidianamente e di quanta energia investiamo per essere accettati e amati da chi ci sta attorno, in proporzione a ciò che scegliamo di fare solo per noi, ne saremmo davvero stupiti.
Faccio qualche esempio:
Studiare non per reale interesse ma per non deludere i nostri genitori e i nostri insegnati.
Allenarci in uno sport non per reale passione ma per non sembrare incapaci agli occhi dei nostri amici.
Bere ad una festa non per piacere, ma perchè così si è più sciolti e più allegri e si ha più possibilità di fare colpo sulla gente.
Fumare o alla peggio drogarsi solo è unicamente perchè... lo fanno tutti.
Gli esempi che ho fatto non riguardano solo i timidi, anzi...
La questione è semplice: l'amore e l'accettazione dei nostri genitori e dei nostri amici ci è dovuta non per ciò che siamo in grado di fare ma solo è unicamente perchè siamo.
Perciò la prima tendenza va vinta, la seconda portata a piena realizzazione.
Una piccola percentuale della popolazione (molto più piccola di quel che si crede) a vinto la prima tendenza; quasi tutti gli altri hanno sacrificato se stessi per essere accettati.
Il timido sta nel mezzo...
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Una riflessione interessante... per quanto riguarda il bere, ammetto che in alcuni casi l'ho fatto proprio per il motivo che hai riportato (senza mai arrivare a perdere del tutto lucidità, comunque). E il fatto che l'accettazione di chi abbiamo a fianco sia rivolta a ciò che noi siamo piuttosto a ciò che noi sappiamo fare sembra ovvio a prima vista, eppure è una cosa di cui nella realtà di ogni giorno, negli impegni quotidiani e in ciò che chiediamo a noi stessi sembra sempre più difficile convincersi.
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09-12-2009, 00:50
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#6
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Intermedio
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 242
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Quote:
Originariamente inviata da L'io Inibito
Il timido è colui che non è in grado di trovare un compromesso accettabile tra due tendenze opposte del suo io:
1) Il bisogno spasmodico e imperante di essere accettti, comune a tutti gli uomini e le donne che vivono in società;
2) Il desiderio di esprimere completamente e senza mezze misure la propria personalità.
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mmm, non lo so, sul punto 1, sinceramente io mi esprimo solo perchè ho voglia di farlo, non mi interessa esser accettato, se no smorzerei molto i miei toni e fingerei come fanno molti, anzi a volte sembra che voglia creare un deserto dove c'è un mercato
sul punto 2, bò, esprimere... io ho sempre impressione di essere skiafo di input/output, non è tanto l'espressione, ma proprio la necessità di buttare fuori qualcosa (nel mio caso la proporzione è di 100 uscite ed 1 entrata), ma non lo faccio per esprimere la mia personalità, anzi la mia personalità è spesso mascherata al pubblico, nessuno mi conosce veramente, forse esprimo un potenziale, a me, è come se cercassi qualcosa, sperimentassi, ma la pigrizia mi blocca nel metter giù qualcosa di più schematico e lineare... ehi, ma anche adesso sto recitando... piri pì
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09-12-2009, 02:56
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Nell'Abisso
Messaggi: 1,095
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Quote:
Originariamente inviata da L'io Inibito
Il timido è colui che non è in grado di trovare un compromesso accettabile tra due tendenze opposte del suo io:
1) Il bisogno spasmodico e imperante di essere accettti, comune a tutti gli uomini e le donne che vivono in società;
2) Il desiderio di esprimere completamente e senza mezze misure la propria personalità.
Credo che se prendessimo consapevolezza di quante azioni compiamo quotidianamente e di quanta energia investiamo per essere accettati e amati da chi ci sta attorno, in proporzione a ciò che scegliamo di fare solo per noi, ne saremmo davvero stupiti.
Faccio qualche esempio:
Studiare non per reale interesse ma per non deludere i nostri genitori e i nostri insegnati.
Allenarci in uno sport non per reale passione ma per non sembrare incapaci agli occhi dei nostri amici.
Bere ad una festa non per piacere, ma perchè così si è più sciolti e più allegri e si ha più possibilità di fare colpo sulla gente.
Fumare o alla peggio drogarsi solo è unicamente perchè... lo fanno tutti.
Gli esempi che ho fatto non riguardano solo i timidi, anzi...
La questione è semplice: l'amore e l'accettazione dei nostri genitori e dei nostri amici ci è dovuta non per ciò che siamo in grado di fare ma solo è unicamente perchè siamo.
Perciò la prima tendenza va vinta, la seconda portata a piena realizzazione.
Una piccola percentuale della popolazione (molto più piccola di quel che si crede) a vinto la prima tendenza; quasi tutti gli altri hanno sacrificato se stessi per essere accettati.
Il timido sta nel mezzo...
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Uh, che bello. Abbiamo anche uno psicologo in questo forum! Bravo complimenti!
devo dire che questo post mi ha aperto gli occhi.
ma ancora non ho cominciato a leggerlo...
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09-12-2009, 19:28
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Nell'Abisso
Messaggi: 1,095
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Quote:
Originariamente inviata da californiano
anzi a volte sembra che voglia creare un deserto dove c'è un mercato
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Questa affermazione dice molte cose di te cali, non so se sai te ma io ti ci ho visto un bel bazaar nel sahara, caro. Dove tutti (e tutte) accorrono per riposarsi un pò e annusar i tuoi freschi funghi. Qualcuno prova pure a mangiarne, ma son troppo velenosi da inghiottir come parole. E se non son buoni a mangiar ripartono delusi, e ancor più stanchi di prima. Arrivano e van via ma mai nessun si stabilisce.
A nessuno piace vivere in un mercato, c'è troppo rumore.
Se non perdi il guscio non imparerai mai a cantar chichirichi! (consiglio personale)
"Fare ironia è pericoloso, non è per tutti. Se non si fà per amore, si rischia di scambiar l'anima col cervello"
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09-12-2009, 21:05
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#9
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Intermedio
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 218
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ma io non ho mai detto di cercare amici
e poi non ho mai un rapporto alla pari coi conoscenti, anche se mi piacerebbe conoscere qualcuno come me
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09-12-2009, 21:31
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Nell'Abisso
Messaggi: 1,095
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Quote:
Originariamente inviata da califobik
ma io non ho mai detto di cercare amici
e poi non ho mai un rapporto alla pari coi conoscenti, anche se mi piacerebbe conoscere qualcuno come me
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Come volevasi dimostrare. Sei troppo innamorato di te stesso per amare una gallotta cali.
P.S. Mi dispiace per la tua Asperger...io ho un cuggino così, non so cosa si prova ma nn ti invidio sai?
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09-12-2009, 21:36
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#11
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Intermedio
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 218
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ma quale asperger, torna a studiare
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09-12-2009, 21:41
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#12
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Nell'Abisso
Messaggi: 1,095
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Quote:
Originariamente inviata da califobik
ma quale asperger, torna a studiare
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tonto! tu torna almeno ad amare
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09-12-2009, 21:43
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#13
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Intermedio
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 218
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posso darti ripetizioni (cit.)
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09-12-2009, 21:47
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Nell'Abisso
Messaggi: 1,095
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Quote:
Originariamente inviata da califobik
posso darti ripetizioni (cit.)
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ma che non siano d'altri citazioni!
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10-12-2009, 00:20
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#15
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Principiante
Qui dal: Dec 2009
Messaggi: 8
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C'è una canzone di Gaber che riesce ad esprimere tutta la mia rabbia.
Se solo avessi l'arroganza di dire empre ciò che penso fregandomene di ogni falsa diplomazia.
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10-12-2009, 07:24
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Milano è introversa
Messaggi: 1,455
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Quote:
Originariamente inviata da caostotale23
Come volevasi dimostrare. Sei troppo innamorato di te stesso per amare una gallotta cali.
P.S. Mi dispiace per la tua Asperger...io ho un cuggino così, non so cosa si prova ma nn ti invidio sai?
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davvero? e ke fa di strano caos?
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10-12-2009, 16:21
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#17
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Quote:
Originariamente inviata da L'io Inibito
Il timido è colui che non è in grado di trovare un compromesso accettabile tra due tendenze opposte del suo io:
1) Il bisogno spasmodico e imperante di essere accettti, comune a tutti gli uomini e le donne che vivono in società;
2) Il desiderio di esprimere completamente e senza mezze misure la propria personalità.
Credo che se prendessimo consapevolezza di quante azioni compiamo quotidianamente e di quanta energia investiamo per essere accettati e amati da chi ci sta attorno, in proporzione a ciò che scegliamo di fare solo per noi, ne saremmo davvero stupiti.
Faccio qualche esempio:
Studiare non per reale interesse ma per non deludere i nostri genitori e i nostri insegnati.
Allenarci in uno sport non per reale passione ma per non sembrare incapaci agli occhi dei nostri amici.
Bere ad una festa non per piacere, ma perchè così si è più sciolti e più allegri e si ha più possibilità di fare colpo sulla gente.
Fumare o alla peggio drogarsi solo è unicamente perchè... lo fanno tutti.
Gli esempi che ho fatto non riguardano solo i timidi, anzi...
La questione è semplice: l'amore e l'accettazione dei nostri genitori e dei nostri amici ci è dovuta non per ciò che siamo in grado di fare ma solo è unicamente perchè siamo.
Perciò la prima tendenza va vinta, la seconda portata a piena realizzazione.
Una piccola percentuale della popolazione (molto più piccola di quel che si crede) a vinto la prima tendenza; quasi tutti gli altri hanno sacrificato se stessi per essere accettati.
Il timido sta nel mezzo...
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Credo che il bisogno di essere accettati non sia un'attitudine che va ''vinta''. Parte di ciò che siamo è inalienabilmente legato alla dimensione sociale, l'accettazione degli altri è fondamentale per la nostra autostima e non si può eliminare, pena il venir meno alla nostra natura.
Naturalmente, se questa inclinazione naturale è intesa alla stregua di un imperativo categorico ci si può fare male, ma questo vale anche per la tendenza opposta. Credo che il benessere si possa trovare mediando fra le due tendenze che hai descritto. Quindi se chi sta bene sta nel mezzo, questo non è il timido e a maggior ragione il fobico. Mi sembra che il timido si ritrova più nel primo punto, anche se da una prospettiva un po' diversa...
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12-12-2009, 00:22
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#18
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Principiante
Qui dal: Dec 2009
Messaggi: 8
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Forse hai ragione nel dire che l'accettazione degli altri è fondamentale per la nostra autostima; ma il punto è che l'accettazione di chi ci sta più a cuore deve derivare dalla nostra vera personalità.
Tutta l'accettazione che guadagnamo fingendoci ciò che non siamo non è vera accettazione.
Sono sicuro che se un timido riuscisse a disinibirsi completamente e manifestare il proprio io completamente otterrebbe più accettazione di quanta non si sarebbe mai immaginato.
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12-12-2009, 00:29
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#19
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Sono d'accordo.
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