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Vecchio 03-01-2018, 00:55   #121
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Molta dell'utenza che ha risposto al topic ha frainteso il significato dello stesso.
Si fa l'elogio della vita "di una volta" avendo a riferimento le comunità della provincia italiana di quegli anni. Ovviamente è solo un'esercizio di finzione perché noi non esistevamo negli anni '50 e interpretiamo la realtà con occhi "moderni".
La nostra personalità si è sviluppata oggi e non ieri.
Certi hanno letto troppi libri di storia o leggono la storia con occhi eccessivamente materialisti. Inoltre non si sono mai sognati di "guardare" con occhio attento la realtà delle loro città e paesi, o dei loro nonni o genitori.
Vecchio 03-01-2018, 01:10   #122
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Ma quando mai?
e come puoi dirlo?
E' innegabile che certe doti da estroverso sono oggi, più che ieri, determinanti in alcuni campi del "vivere": pensiamo ai colloqui di lavoro.
"Ieri", a parità di competenze, la maggiore o minore introversione non avrebbe causato una discriminazione ad es. in un colloquio per l'assunzione.
Cosi come certi comportamenti "da estroversi" sarebbero stati considerati maggiormente devianti dalla norma. Per converso certi tratti "fobici" sarebbero risultati più in linea coi canoni dell'epoca. In questo senso si parla di punti di forza

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Io invece ci vedo un'altissima probabilità di corna a seguito di eventuale matrimonio "combinato". E senza possibilità di divorzio. Contento te...
Lascia perdere il matrimonio combinato, appannaggio dell'1% dei casi. Le corna all'epoca erano molto minori rispetto ad oggi. Ci si sarebbe "accoppiati" più facilmente per il semplice fatto che l'introversione non era una discriminante.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
I furbacchioni che si arricchivano alle spalle degli onesti sono sempre esistiti, in passato c'era forse solo più ipocrisia, almeno sotto certi aspetti.
Che c'entrano i furbacchioni? Dove li hai visti? Dove?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
E quindi, con tutto il paesello alle calcagna, ci voleva poco a diventare lo zimbello di turno, anche senza social network.
In una grande città forse le cose potevano essere diverse, ma appunto dipendeva molto dal contesto.
Lo "scemo del villaggio" come dice il nome c'era in ogni paese, e non erano le caratteristiche della fobia sociale a determinare questa etichetta.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Aggiungo che, a parlare di bullismo in quell'epoca, si sarebbe ricevuto anche il resto, così per "fortificarsi" con un po' di sana "goliardia".
Ricordo infine, visto che hai parlato di anni '20 e '30, che gli "asociali" non erano molto ben visti (eufemismo) dai regimi vigenti all'epoca in Italia e Germania.
Che c'entra il bullismo? Chi ne ha mai parlato?
Che c'entrano Nazismo, Fascismo e Urss? Questo topic è scevro da connotazione politiche

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
P.P.S.: Buon anno
Buon anno anche a te, sentono la tua mancanza qui su f.s.
Vecchio 03-01-2018, 03:56   #123
Esperto
 

Quesro lo penso sempre oltre per la fobia anche e soprattutto per il lavoro. All'epoca avrei avuto molte possibilità.
Vecchio 05-01-2018, 01:10   #124
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
e come puoi dirlo?
E' innegabile che certe doti da estroverso sono oggi, più che ieri, determinanti in alcuni campi del "vivere": pensiamo ai colloqui di lavoro.
"Ieri", a parità di competenze, la maggiore o minore introversione non avrebbe causato una discriminazione ad es. in un colloquio per l'assunzione.
Cosi come certi comportamenti "da estroversi" sarebbero stati considerati maggiormente devianti dalla norma. Per converso certi tratti "fobici" sarebbero risultati più in linea coi canoni dell'epoca. In questo senso si parla di punti di forza
Dipende dal tipo di lavoro e dal contesto, oggi come allora.
Saper parlare in pubblico era considerata una grande virtù anche ai tempi dei Greci e dei Romani, per dirne una. Non mi risulta che l'estroversione sia stata "sdoganata" come qualità positiva solo di recente.

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Lascia perdere il matrimonio combinato, appannaggio dell'1% dei casi. Le corna all'epoca erano molto minori rispetto ad oggi. Ci si sarebbe "accoppiati" più facilmente per il semplice fatto che l'introversione non era una discriminante.
Chi lo dice che si tradiva di meno?
Se certe cose vengono meno allo scoperto non è detto che avvengano di meno.
Il discorso può valere anche per matrimoni non combinati dalle famiglie, ma in cui uno dei due cerca più che altro di "sistemarsi" (più probabile che fosse lei, data l'indipendenza economica femminile pressoché nulla in passato) e quindi è più soggetto a tradire in presenza di persona più attraente. Tra l'altro, se non si può divorziare, l'unica via di fuga a un matrimonio non d'amore è proprio il tradimento.

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Che c'entrano i furbacchioni? Dove li hai visti? Dove?
Il fobico "gran lavoratore" che citavi poteva e può sempre essere turlupinato dal furbo di turno. E più in generale la scalata sociale non è e non è stata neanche in passato appannaggio dei più onesti, anzi.

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Lo "scemo del villaggio" come dice il nome c'era in ogni paese, e non erano le caratteristiche della fobia sociale a determinare questa etichetta.
E perché no?
E anche senza arrivare a quella definizione, pensi che uno che avesse paura di farsi vedere in giro e in occasioni pubbliche (festa del paese, messa, osteria, ecc.) non avrebbe dato luogo quantomeno a un giro di voci sul perché di tanta riservatezza?

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Che c'entra il bullismo? Chi ne ha mai parlato?
Che c'entrano Nazismo, Fascismo e Urss? Questo topic è scevro da connotazione politiche
Il bullismo esisteva nelle epoche di cui hai parlato, quindi non vedo perché ignorarlo.
E come fai a parlare di anni '20,'30 o '50 senza parlare di regimi politici totalitari? Pensi che la vita di un fobico a quell'epoca non potesse essere condizionata dal regime politico in vigore?
Vecchio 05-01-2018, 03:12   #125
Esperto
L'avatar di S.Marco91
 

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Dipende dal tipo di lavoro e dal contesto, oggi come allora.
Saper parlare in pubblico era considerata una grande virtù anche ai tempi dei Greci e dei Romani, per dirne una. Non mi risulta che l'estroversione sia stata "sdoganata" come qualità positiva solo di recente.
D'accordo che dipenda dal tipo di lavoro. Dico solo che oggi un fobico, timido, impacciato farebbe più magra figura rispetto a ieri in un'ipotetico colloquio di lavoro rispetto a ieri.
Sul parlare in pubblico: per me ad esempio non è mai stato un problema, anzi. E' un'abilità apprezzata a certi livelli, ma in media non fa differenza.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Chi lo dice che si tradiva di meno?
Se certe cose vengono meno allo scoperto non è detto che avvengano di meno.
Il discorso può valere anche per matrimoni non combinati dalle famiglie, ma in cui uno dei due cerca più che altro di "sistemarsi" (più probabile che fosse lei, data l'indipendenza economica femminile pressoché nulla in passato) e quindi è più soggetto a tradire in presenza di persona più attraente. Tra l'altro, se non si può divorziare, l'unica via di fuga a un matrimonio non d'amore è proprio il tradimento.
Questo è pacifico. Tuttavia credo che i tradimenti fossero minori all'epoca.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Il fobico "gran lavoratore" che citavi poteva e può sempre essere turlupinato dal furbo di turno. E più in generale la scalata sociale non è e non è stata neanche in passato appannaggio dei più onesti, anzi.
Ma che c'entra questo? Chi ha detto che un fobico sia sempre fesso, si faccia fregare o sia sempre onesto?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
E perché no?
E anche senza arrivare a quella definizione, pensi che uno che avesse paura di farsi vedere in giro e in occasioni pubbliche (festa del paese, messa, osteria, ecc.) non avrebbe dato luogo quantomeno a un giro di voci sul perché di tanta riservatezza?
No, non credo. Era perfettamente normale che persone o intere famiglie non si facessero vedere nei luoghi di "aggregazione". Anzi di solito una certa morale di paese tendeva a svilire maggiormente chi stava sempre in piazza o all'osteria, idem per le feste di paese. Chi non usciva mai era un virtuoso. La messa sarebbe stata problematica nel medioevo, all'epoca dell'Inquisizione. Successivamente ci furono intere comunità di montagna dove alla messa c'era gente che c'andava solo annualmente.
Questo per lo meno nel centro Italia dove si viveva in case sparse o frazioncine e al di fuori delle città non c'erano veri e propri paesoni, come al Sud, dove, ammetto, era più probabile accadesse quello che dici.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Il bullismo esisteva nelle epoche di cui hai parlato, quindi non vedo perché ignorarlo.
E come fai a parlare di anni '20,'30 o '50 senza parlare di regimi politici totalitari? Pensi che la vita di un fobico a quell'epoca non potesse essere condizionata dal regime politico in vigore?
Io parlavo di Italia anni '50 o anche di anni '20 e '30, ed anche in riferimento ad altri paesi (UK). Non facevo nessuna considerazione politica.
Vecchio 05-01-2018, 12:36   #126
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
D'accordo che dipenda dal tipo di lavoro. Dico solo che oggi un fobico, timido, impacciato farebbe più magra figura rispetto a ieri in un'ipotetico colloquio di lavoro rispetto a ieri.
E perché? Essere esaminati è un problema a prescindere per un fobico, o quantomeno può esserlo. E si veniva esaminati allora come oggi, quindi...

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Sul parlare in pubblico: per me ad esempio non è mai stato un problema, anzi. E' un'abilità apprezzata a certi livelli, ma in media non fa differenza.
Per te no, per altri sì.
Non mi puoi venire a dire che la fobia sociale non possa influenzare in negativo questa capacità.

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Questo è pacifico. Tuttavia credo che i tradimenti fossero minori all'epoca.
In assenza di altri dati, non credo si possano fare affermazioni del genere.
Anche fosse così, comunque, ciò verrebbe "compensato" dalla maggiore propensione allo sposarsi per il "buon partito". Non mi pare un grande vantaggio quello di avere qualche possibilità in più di trovare partner solo perché si dispone di un certo reddito: la vedo come una forma di prostituzione surrettizia. Da questo punto di vista oggi c'è un po' meno ipocrisia.

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Ma che c'entra questo? Chi ha detto che un fobico sia sempre fesso, si faccia fregare o sia sempre onesto?
Hai parlato tu di fobico onesto e gran lavoratore, che prima veniva apprezzato e oggi no, o sbaglio? Io dico che prima come oggi una persona del genere rischia di essere fregata e sorpassata da arrivisti e furbetti.

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
No, non credo. Era perfettamente normale che persone o intere famiglie non si facessero vedere nei luoghi di "aggregazione". Anzi di solito una certa morale di paese tendeva a svilire maggiormente chi stava sempre in piazza o all'osteria, idem per le feste di paese. Chi non usciva mai era un virtuoso. La messa sarebbe stata problematica nel medioevo, all'epoca dell'Inquisizione. Successivamente ci furono intere comunità di montagna dove alla messa c'era gente che c'andava solo annualmente.
Questo per lo meno nel centro Italia dove si viveva in case sparse o frazioncine e al di fuori delle città non c'erano veri e propri paesoni, come al Sud, dove, ammetto, era più probabile accadesse quello che dici.
Anche ammesso che sia così, direi che siamo al limite dell'eremitaggio, o in zona nonno di Heidi. Ovvio che allontanandosi il più possibile dalle forme di vita aggregata, le conseguenze della fobia sociale diminuiscano (e con esse le psosibilità di incontrare persone). Ma se è per questo, anche oggi esistono frazioncine con poche anime e si sta assistendo a un "ritorno alla terra" da parte di alcuni esponenti delle nuove generazioni.

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Io parlavo di Italia anni '50 o anche di anni '20 e '30, ed anche in riferimento ad altri paesi (UK). Non facevo nessuna considerazione politica.
Eh appunto, Italia anni '20 o '30: fascismo.
Non puoi parlare di com'era la vita in quell'epoca senza far riferimento al regime vigente. Impossibile dire se per un fobico la vita sarebbe stata migliore o no senza ricordare che le sue tendenze "asociali" non sarebbero state viste di buon occhio. Ce lo vedi il fobico a sfilare tutto impettito o a saltare nel cerchio di fuoco il sabato? Ce lo vedi il fobico in guerra? E se il fobico in questione fosse stato omosessuale o ebreo?
Mi sembra troppo comodo sorvolare su questi pesanti "contro" della vita dell'epoca per concludere che allora un fobico sarebbe stato meglio. Trovo estremamente grave il solo ipotizzare di poter rimpiangere la vita sotto il fascismo, e ho paura di chi auspica un ritorno a quelle condizioni.

La fobia sociale, in senso lato, è paura della società. Anche decenni fa esisteva una società, sebbene diversa da adesso. Di conseguenza, non vedo motivi per sostenere che un fobico avrebbe dovuto averne paura meno di quella attuale (fatte salve le sfumature individuali delle problematiche psicologiche).
A meno che il succo del thread non sia: "Eh ma una volta la gnocca ce la recapitavano a domicilio i parenti o comunque ci bastava avere un qualunque lavoretto per averla" che sostanzialmente equivale per me a un elogio del matrimonio combinato o della prostituzione. In tal caso, beh, in effetti il primo è (fortunatamente) scomparso, ma la seconda esiste ancora e ad essa possono ricorrere eventuali nostalgici.
Vecchio 05-01-2018, 13:09   #127
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
E perché? Essere esaminati è un problema a prescindere per un fobico, o quantomeno può esserlo. E si veniva esaminati allora come oggi, quindi...
Si ma l'esito di quell'esame avrebbe dato meno peso alla componente "estro-figo-bullo" rispetto ad oggi, a parità di ogni altra componente.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Per te no, per altri sì.
Non mi puoi venire a dire che la fobia sociale non possa influenzare in negativo questa capacità.
Questo è vero. Ma è un solo aspetto

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
In assenza di altri dati, non credo si possano fare affermazioni del genere.
Anche fosse così, comunque, ciò verrebbe "compensato" dalla maggiore propensione allo sposarsi per il "buon partito". Non mi pare un grande vantaggio quello di avere qualche possibilità in più di trovare partner solo perché si dispone di un certo reddito: la vedo come una forma di prostituzione surrettizia. Da questo punto di vista oggi c'è un po' meno ipocrisia.
Ma tu hai visto troppi film con ambientazioni dell'epoca, lascia perdere il buon partito. Gli anni '50 furono un epoca in cui si sposarono tutti, preludio al baby boom del '60-63. Il celibato maschile e femminile, da sempre presente nella società italiana fino ad allora, era poi appannaggio dei più benestanti perché nasceva dalla necessità di non frammentare il patrimonio familiare tra più rami di una stessa famiglia. Ma nelle classi "basse" si sposavano praticamente tutti, storpi compresi

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Hai parlato tu di fobico onesto e gran lavoratore, che prima veniva apprezzato e oggi no, o sbaglio? Io dico che prima come oggi una persona del genere rischia di essere fregata e sorpassata da arrivisti e furbetti.
Ho parlato che il fobico avrebbe potuto suscitare quest'impressione, non che lo fosse veramente. Anzi un furbetto impomatato ed estroversone avrebbe ispirato meno fiducia, poiché "sovversivo", rispetto ad uno timido, impacciato e dimesso.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Anche ammesso che sia così, direi che siamo al limite dell'eremitaggio, o in zona nonno di Heidi. Ovvio che allontanandosi il più possibile dalle forme di vita aggregata, le conseguenze della fobia sociale diminuiscano (e con esse le psosibilità di incontrare persone). Ma se è per questo, anche oggi esistono frazioncine con poche anime e si sta assistendo a un "ritorno alla terra" da parte di alcuni esponenti delle nuove generazioni.
Ma quale al limite dell'eremitaggio, è una caratteristica insediativa tipica dell'Italia centrale e centro settentrionale. E non è poi che nel resto d'Italia si facesse tutta 'sta gran vita di paese, eccetto per una o due volte l'anno. La messa diventava problematica se si evitavano le varie occasioni "comandate" come matrimoni, battesimi e comunioni, per il resto nessuno c'avrebbe fatto caso, era normalissimo che alla messa latitasse buona parte della popolazione maschile. Certo per le donne sarebbe stato difficile.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Eh appunto, Italia anni '20 o '30: fascismo.
Non puoi parlare di com'era la vita in quell'epoca senza far riferimento al regime vigente. Impossibile dire se per un fobico la vita sarebbe stata migliore o no senza ricordare che le sue tendenze "asociali" non sarebbero state viste di buon occhio. Ce lo vedi il fobico a sfilare tutto impettito o a saltare nel cerchio di fuoco il sabato? Ce lo vedi il fobico in guerra? E se il fobico in questione fosse stato omosessuale o ebreo?
Mi sembra troppo comodo sorvolare su questi pesanti "contro" della vita dell'epoca per concludere che allora un fobico sarebbe stato meglio. Trovo estremamente grave il solo ipotizzare di poter rimpiangere la vita sotto il fascismo, e ho paura di chi auspica un ritorno a quelle condizioni.
Il "sabato fascista" era appannaggio di un 10% scarso della popolazione. Ad es. mio nonno era l'unico del suo circondario che fosse costretto ad andarci, su ordine del padre. Idem altrove, la verità è che la maggior parte delle famiglie o non potevano privarsi del lavoro dei figli o non potevano farli uscire di casa "decorosamente" per mancanza di fondi, senza considerare l'assenza di strade e mezzi di trasporto.
Il fascismo era una dottrina ad uso e consumo della piccola borghesia a reddito fisso. Un 10% scarso della popolazione, se aggiungiamo qualche "fascista" per convenienza o obbligo arriviamo al 25% si e no. Che abbia avuto un forte impatto su questa parte della società è innegabile, ma non a livelli "totalizzanti" e generalizzati per tutta la popolazione, come si vorrebbe far credere.
Erano "contro" più pesanti in teoria che in pratica.

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
La fobia sociale, in senso lato, è paura della società. Anche decenni fa esisteva una società, sebbene diversa da adesso. Di conseguenza, non vedo motivi per sostenere che un fobico avrebbe dovuto averne paura meno di quella attuale (fatte salve le sfumature individuali delle problematiche psicologiche).
A meno che il succo del thread non sia: "Eh ma una volta la gnocca ce la recapitavano a domicilio i parenti o comunque ci bastava avere un qualunque lavoretto per averla" che sostanzialmente equivale per me a un elogio del matrimonio combinato o della prostituzione. In tal caso, beh, in effetti il primo è (fortunatamente) scomparso, ma la seconda esiste ancora e ad essa possono ricorrere eventuali nostalgici.
Il thread nasce in senso provocatorio, ti capita mai di pensare "ma se..", non ha nessun valore, come se dicessi "e se Napoleone non fosse andato in Russia?" e via discorrendo.
Ovviamente i fobici non sarebbero stati gli stessi nelle due epoche, poiché la nostra personalità è il frutto dell'ambiente e del momento storico in cui si vive.
La triste realtà è che per molti ci sarebbe stato un problema di "stretta sopravvivenza" tale da far passare la fobia sociale in secondo piano. Questo anche per gli "estro". Ovviamente la "gnocca" è uno degli aspetti, ma non quello fondamentale, anche se "citata" nel post d'apertura (altrimenti il topic sarebbe morto alla prima pagina ).
L'impressione che ho avuto, per tutta una serie di esperienze, è che all'epoca nessuno si sarebbe sognato di dare dello "sfigato" ad uno magari chiuso, timido e introverso e che per questo lo stesso non avrebbe dovuto affrontare una società completamente respingente come quella di oggi.
Poiché è pacifico che le condizioni materiali della popolazione fossero ben diverse e quindi anche i relativi problemi.
Vecchio 05-01-2018, 13:13   #128
Banned
 

Con il mio carattere di ora io avrei patito molto di più 40-50 anni fa, mi immagino già vecchi burberi ed esaltati che mi urlano in dialetto di darmi una mossa perchè c'è da portare il pane a casa, mentre io sono un totale impedito nei lavori manuali, l unica cosa che avrei potuto fare vista la mia famiglia, non c'era internet, non potevo avere interessi come musica e film sempre per colpa della famiglia, insomma sarebbe stato uno schifo assurdo, mi vedo tipo Ranocchio in Rosso Malpelo
Vecchio 03-07-2019, 15:21   #129
Esperto
L'avatar di Peste Nera
 

Gli anni '50 non mi attirano, mi ispira più l'Età Vittoriana: niente viaggi, niente telefoni, niente uscite il sabato/domenica ecc.… e soprattutto niente obbligo di sorridere sempre come adesso.
Vecchio 03-07-2019, 15:27   #130
Intermedio
L'avatar di Blutarski
 

Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Ricordatevi anche che negli anni 50 la maggioranza dei d. mentali venivano curati in manicomio
esatto, alla prima "stranezza" (se uomo, alla seconda) ti sbattevano lì dentro, contenzione, sedato, magari elettroshock e vita finita.
Vecchio 03-07-2019, 15:39   #131
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91 Visualizza il messaggio
Liberissimi di smentirmi
Lungi da me smentirti, ma ormai vado per i 60 e ricordo benissimo la differenza. Se mai per me è tutto il contrario. Circa 40 anni fa di depressione non si poteva nemmeno parlare, non dico volassero schiaffi in famiglia, e non certo solo la mia, ma poco ci mancava. Era ancora abbastanza vivo il ricordo della generazione (in senso anagrafico) della guerra e la risposta media era "devi essere tu stesso/a la soluzione ai tuoi problemi". Oggi è meno difficile accettare che depressioni, fobie e difficoltà siano davvero un problema, come in realtà davvero sono.

Esattamente nella misura di oggi l'introverso era più o meno uno sfigato, come oggi. L'equivalente del figobullo coi tatuaggi esisteva, aveva i capelli appunto, stile anni '80, gli stivali rigorosamente da "el Charro", motorino di un certo tipo e così via. Ogni epoca ha le sue divise, e modo di conciarsi e di fare per tutti i tipi caratteriali. Ma il modo di percepirli al di là del codice di abbigliamento e moda, era ed è sempre lo stesso.

Era anche difficile cercare di conoscere qualcuno nel senso che non c'erano i social, toccava solo uscire di casa. Oggi mi sembra incredibile che esistano mezzi che io potevo solo sognare.

Per molte altre cose, però, la vita è nettamente peggiorata e ammetto, per queste cose non mi dispiace non essere nato in un momento, come ora, in cui si preparano nuovi assetti mondiali non certo favorevoli all'Europa. Ma credo che per ogni generazione sia lo stesso, e quelli che nasceranno tra 40 anni vedranno i tempi di oggi come meravigliosi.
Vecchio 03-07-2019, 15:44   #132
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
bè l'ho scritto tante volte...non dico che avremmo avuto la fila ma sicuramente meno difficoltà..conosco persone di 60-70anni decisamente chiuse represse si vede lontano un km che non han mai ricevuto affetto dalle famiglie di origine ecc, eppure si son sposati e accasati, con la brava ragazza caasa e famiglia che veniva "invitata" a sistemarsi con un bravo ragazzo bla bla bla...al giorn od'oggi lui sarebbe rimasto solo probabilmente

ma che film hai vistooo!
non posso parlare per i 70enni che non conosco ma per i 60enni sì
e ti assicuro che i timidi, i bravi ragazzi, per non dire dei repressi e chiusi erano schifati come la peste: guuarda che quella è la generazione di woodstock , John Lennon, gli Stones le barricate e le occupazioni di facoltà , del sex and drug and rock & roll ma ci faccia il piacere
cmq di ultra 60enni non sposati e con difficoltà di relazione con l'altro sesso ne conosco un casino
Ringraziamenti da
pokorny (03-07-2019)
Vecchio 03-07-2019, 15:50   #133
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

I miei genitori erano entrambi timidi, oggi sarebbero stati quasi sicuramente definiti sf. Diciamo che l'unica differenza è che c'erano i matrimoni combinati, perciò eccomi qua.
Vecchio 03-07-2019, 15:52   #134
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio

Esattamente nella misura di oggi l'introverso era più o meno uno sfigato, come oggi. L'equivalente del figobullo coi tatuaggi esisteva, aveva i capelli appunto, stile anni '80, gli stivali rigorosamente da "el Charro", motorino di un certo tipo e così via. Ogni epoca ha le sue divise, e modo di conciarsi e di fare per tutti i tipi caratteriali. Ma il modo di percepirli al di là del codice di abbigliamento e moda, era ed è sempre lo stesso.
Vecchio 03-07-2019, 15:56   #135
Esperto
L'avatar di Peste Nera
 

Sto seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di vivere in eremitaggio. Scusate l'OT.
Vecchio 03-07-2019, 15:59   #136
Esperto
L'avatar di Baby Lemonade
 

Con una sola gif, Tersite ha fatto a pezzi, con metodo scientifico - matematico, la teoria di inizio thread.
Vecchio 03-07-2019, 17:47   #137
Intermedio
L'avatar di Tatlises
 

A me certe usanze di un tempo non dispiacevano per niente. Ad esempio, i matrimoni combinati di per sé non sono una cattiva idea, almeno fino a quando i futuri coniugi non sono d'accordo.

Ma per il resto, vivere in quell'epoca doveva essere un incubo, socialmente parlando, e specialmente per le donne.

I depressi, gli autistici, gli schizofrenici e tutti i tipi un po' "strani" venivano internati in manicomio senza tanti complimenti. Gli omosessuali idem.
Le donne vittime di violenza sessuale passavano per donne di malaffare e non se le filava più nessuno. Se una non si sposava entro i 25 anni rimaneva zitella a vita. Le vedove si risposavano solo molti anni dopo la morte del marito per evitare di essere prese per "facili".

Inoltre, il tasso di omicidi era enormemente più alto dell'attuale, per non parlare delle violenze, che erano all'ordine del giorno e solo raramente finivano in tribunale. La droga non esisteva, in compenso c'erano altissimi tassi di alcolismo. Si lavorava tanto, in modo inefficiente e per pochi spiccioli. Si mangiava sano, ma in modiche quantità e con scarsissima varietà. Ci si ammalava spesso e a volte si passava all'altro mondo in modo atroce per malattie che noi oggi consideriamo poco più che seccature.

E poi avete presente come doveva essere per un timido/fobico vivere in un mondo dove non esistono libri, non esiste la TV o la radio, non esiste Internet, non esistono i videogiochi... essere solidari doveva essere di una noia mortale.

Per quanto ci fossero dei lati positivi nella vita pre-industriale (per esempio, un ambiente sano, un ritmo di vita più lento e naturale, rapporti sociali più stretti ecc.), è fuori discussione che oggi si viva meglio.
Vecchio 03-07-2019, 17:52   #138
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da Baby Lemonade Visualizza il messaggio
Con una sola gif, Tersite ha fatto a pezzi, con metodo scientifico - matematico, la teoria di inizio thread.
Dillo a me, io sono cresciuto con la serie Happy Days e anche tante altre.
Vecchio 03-07-2019, 17:55   #139
Esperto
L'avatar di Baby Lemonade
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Dillo a me, io sono cresciuto con la serie Happy Days e anche tante altre.
Quando lo mandano in onda, lo guardo sempre! Lo adoro. Ho un debole per Potsie
Vecchio 03-07-2019, 18:01   #140
Esperto
L'avatar di Keith
 

I fobici, gli strani, i timidi, taciturni etc. erano più accettati e inclusi, però li prendevano un sacco in giro, avevano i soprannomi "il muto", "lo scialbo", "l'insignificante" etc. Questo mi ricordo degli anni '80.
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il sentirsi nel posto sbagliato al momento sbagliato mariobross SocioFobia Forum Generale 12 14-04-2009 13:43



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