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27-10-2006, 10:18
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2006
Ubicazione: Organizzazione Hellsing
Messaggi: 1,023
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A volte mi chiedo se non fossi mai nato che sarebbe cambiato. Nella vita degli altri intendo. Probabilmente nulla. Il mio peso nella vita degli altri è stato, ed è, praticamente inesistente. Ci sono o non ci sono, penso non cambi molto, cambia per me, che se non ci sono evito di sentirmi un idiota in certe situazioni; ma non si può sempre sfuggire alle cose, tanto poi ti beccano e la figura dell'idiota la fai sempre.
Non che io pensi che la vita sia fatta di cose da dare agli altri per dimostrare qualcosa, però a volte uno vorrebbe farsi ricordare non solo per le scemenze.
In un altro post, qualche giorno fa, dicevo che ciò che mi spinge ad andare avanti è il fatto di dover fare qualcosa. Ma qualcosa per me o per gli altri?...Per me ovviamente. Ma poi mi sorprendo a fare questi ragionamenti, e allora mi chiedo cosa conta di più per me, la mia soddisfazione personale, o l'approvazione degli altri? In ogni caso, soddisfazione personale minima, approvazione altrui zero. E mi prende la voglia di non fare più niente di niente, di stare da solo, di non volere nessuno vicino, di marcire con i miei pensieri nella più assoluta solitudine. Che per gli altri, equivarrebbe un pò a come se fossi morto, il che non cambierebbe nulla, vale lo stesso discorso che facevo per il non essere mai nato.
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27-10-2006, 13:43
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#2
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Principiante
Qui dal: May 2006
Messaggi: 41
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Perchè io capisco perfettamente quello che vuoi dire mentre il resto del mondo si fermerebbe a tacciarci di vittimismo?
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27-10-2006, 14:27
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#3
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 289
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Mi ritrovo in quello che hai scritto tuttavia penso che non si tratti di vittimismo .Io la vedo cosi' : in qualche modo non ci siamo "sbattuti" piu' di tanto per ottenere delle cose dalla vita.Vuoi perche' non ci è mancato nulla quindi non avevamo stimoli vuoi perche' dinnanzi alla prime difficolta' abbiamo ceduto.C'è una grande insoddisfazione alla base per cui è presente in noi un forte desiderio di approvazione da parte degli altri per sentirci in qualche modo valorizzati e considerati e tuttavia anche l'esigenza di fare qualcosa per noi stessi che innalzi un po' la nostra autostima.Sovente non riusciamo a fare ne' l'una ne' l'altra cosa probabilmente perche' non abbiamo capito cosa vogliamo realmente dagli altri e da noi stessi.C'è da aggiungere che vivendo in una societa' fortemente competitiva che mira all'immagine vincente dell'individuo(basta guardare gli spot televisivi dove vediamo sempre una realta' grintosa e brillante)in qualche modo ci sentiamo in difetto e vediamo tutto quello che ci circonda con una falsa invidia perche in realta' è solo una voglia disperata di far vedere che anche noi abbiamo valore e importanza.
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27-10-2006, 16:09
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#4
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 256
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Siamo persone, penso sia normale cercare anche se spesso inconsciamente l'approvazione degli altri.
Anche io (come ho scritto nell'altro post) alla fine credo che se non fossi mai nata le persone che conosco e il mondo intorno a me sarebbero rimasti identici e precisi, non ho combinato niente di che nella mia vita, ne dato qualcosa a qualcuno. Anche se dico di volermi realizzare solo per me stessa, lo so bene che se faccio qualcosa di buono cerco l'approvazione degli altri ed è forse l'unico modo per attirare attenzione, per sentire che a qualcuno di me importa qualcosa. Solo che per i genitori sei un buon figlio se studi e prendi bei voti, per gli amici sei un buon amico se ci sei quando ne hanno bisogno loro, per la società conti se realizzi i suoi valori. E l'amore? Credo, da illusa romantica, sia l'unica cosa incondizionata. Spero che in quel caso, una persona mi ami perchè ci sono e non per ciò che faccio. E' anche per questo che le persone più sole non riescono ad essere menefreghiste; se si perde pure la stima delle persone care, allora non ci rimane nulla.
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27-10-2006, 17:03
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Somewhere Over The Rainbow
Messaggi: 1,064
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Ciao Alucard,
Io non penso che se tu,o chiunque altro è al mondo,non fossi mai nato non sarebbe cambiato nulla.Ognuno di noi,per quanto "inutile" si possa ritenere,ha un peso come persona.Pensa ai tuoi genitori per esempio.
Coloro con i quali hai un rapporto insomma.Ciascuno di noi,secondo me,volente o nolente lascia una traccia dietro di se.Buona o cattiva è un altro discorso.Ma non si può dire che non essere sarebbe stata la stessa cosa.E sono le azioni,buone o cattive,che sompiamo ogni giorno verso e con gli altri che me lo fanno pensare.
Se tu avessi,per ipotesi,aiutato qualcuno in un qualunque modo ad esempio.Se tu non ci fossi stato non ci sarebbe stato neache quell'aiuto e la vita di quella persona ne sarebbe stata influenzata.
Cercare di rendere felici le persone che sono con me nel centro in cui mi trovo è il mio obbiettivo.Questo mi fa a un tempo voler bene agli altri e nell'altro esser voluto bene.E',questo mio modo di fare,cercare l'approvazione di qualcuno?No penso io.E' qualcosa di più.E' la realizzazione di se stessi.Se tu studiassi architettura,ad esempio,ed avessi la possibilità di costrure case per gli altri l'idea che il tuo progetto serva poi concretamente a qualcuno non ti farebbe star bene?
Non ci si realizza ne per sè ne per gli altri ma INSIEME attraverso l'iterazione comune è il mio pensiero.
Ciao......
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27-10-2006, 17:31
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#6
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Intermedio
Qui dal: Oct 2006
Messaggi: 212
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Di sicuro non siamo inutili, perlomeno perchè ci sono delle persone che ci vogliono bene...
ma spesso mi rendo conto che la mia presenza in un gruppo è superflua, che se non ci fossi la mia assenza non si noterebbe proprio e che persone che conosco da anni non sanno proprio nulla di me... :cry: :cry:
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27-10-2006, 17:44
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#7
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Intermedio
Qui dal: Oct 2006
Messaggi: 100
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la cosa più brutta a volte non e il non riuscire a realizzare i propri sogni o non eccelere come vorresti in qualcosa che ti piace. ma e il fatto di non avere neanche la base.ovvero ,delle passioni, degli interessi, dei valori in cui credi veramente, la confusione mentale che non porta in altro luogo se non il nulla.io quando vedo una persona che ha una "passione forte" che può essere anche un arte come la pittura o uno sport.lo invidio veramente molto.mentre io ho solo qualche piccolo interesse,che cmnq non e abbastanza trascinante da spingermi ad agire per coltivarlo.cmnq credo che niente sia impossibile nella vita, e che non bisogna sempre seguire un determinato percorso per essere contenti di se stessi .fra una ventina d'anni. :x
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27-10-2006, 20:48
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#8
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 289
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Quote:
ovvero ,delle passioni, degli interessi, dei valori in cui credi veramente, la confusione mentale che non porta in altro luogo se non il nulla.io quando vedo una persona che ha una "passione forte" che può essere anche un arte come la pittura o uno sport.
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Gia',ma quella passione richiede costanza,impegno e sacrifici.Quante volte ho iniziato delle cose e non vedendone subito i risultati ci ho rinunciato.Spesso vediamo il marciapiede dove siamo posizionati e il marciapiede difronte ma la strada al centro no..dovremmo prima percorrerla e vedere cosa c'è per poi arrivare dall'altra parte .
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28-10-2006, 00:36
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#9
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Principiante
Qui dal: Oct 2006
Messaggi: 21
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Quote:
Originariamente inviata da Alucard
E mi prende la voglia di non fare più niente di niente, di stare da solo, di non volere nessuno vicino, di marcire con i miei pensieri nella più assoluta solitudine. Che per gli altri, equivarrebbe un pò a come se fossi morto, il che non cambierebbe nulla, vale lo stesso discorso che facevo per il non essere mai nato.
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Non è realtà, e neanche una paura, quella di credere di essere inutili al mondo. E' un DESIDERIO. E l'ho provato tante volte, lo provo tutti i giorni, ti capisco.
A volte vorrei che nessuno sapesse più nulla di me, rintanarmi in casa per non uscirne mai più, solo per non dover più dimostrare nulla nè dare alcunchè al prossimo, e questo per la segreta paura di non essere abbastanza adeguata a ciò che il mondo mi chiede. Eppure so di essere "utile", il mondo mi considera tale, se non altro perchè ho un lavoro ed occupo un posto nella società. La prospettiva secondo me è rovesciata: avvertiamo l'inutilità perchè VORREMMO essere inutili e dimenticati, per non doverci mai confrontare con il mondo esterno.
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28-10-2006, 03:41
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2006
Messaggi: 614
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Quote:
Originariamente inviata da laBertuccia
per non doverci mai confrontare con il mondo esterno.
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Quindi in ultima analisi, se non ho capito male, è sempre il timore di non sentirsi adeguati, la paura che del confronto con il mondo esterno, cioè gli altri. Dunque anche se in maniera rovesciata si torna sempre agli altri.
Ho sempre saputo che prendere coscienza del problema è il primo fondamentale passo verso la guarigione. Inizio ad avere i miei dubbi, perchè anche io temo gli altri, è inutile negarlo, chi come me è molto orgoglioso accantoni questo sentimento e veda le cose per come stanno: il timido e ancor più il fobico temono gli altri. Eppure questa presa di coscienza non mi aiuta per niente, anzi mi fa aumentare i maledetti pensieri. La soluzione sarebbe capire che gli altri non contano niente, che la mia vita la vivo io e non gli altri, sicchè chi se ne frega del loro giudizio? Poi le situazioni si ripetono ed io mi comporto sempre nella stessa maniera. Vince la timidezza, l'ansia, la paura, e non mi comporto come vorrei, non mi lascio andare, alzo i muri laddove vorrei spalancare delle porte. :cry:
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28-10-2006, 15:13
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#11
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Principiante
Qui dal: Oct 2006
Messaggi: 21
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pisendlav, io ho un sistema: non nascondersi. La paura nei confronti degli altri nasce dal proprio senso di inadeguatezza, dal timore di non essere apprezzati, amati, considerati ecc. Non basta dire: ok sono consapevole di avere dei problemi. E' importante che anche gli altri ne siano a conoscenza.
Dire: io sono così, ho questi problemi. E magari abbandonare lo stupido orgoglio e imparare anche a riderci sulla propria timidezza.
Ecco, questo è il passo più importante che uno può fare, secondo me. E vedrai che gli altri ti accetteranno per quello che sei. Nessuno è migliore di te, ognuno ha i suoi lati oscuri e ti assicuro che le persone apparentemente belle e perfette non suscitano simpatia. Se ci mostriamo fragili, umani, troveremo con sorpresa persone disposte a consolarci ed a volerci bene, perchè è davanti a chi mostra le proprie fragilità che ci sentiamo utili, buoni, empatici e solidali.
ciao ;-)
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28-10-2006, 15:26
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2006
Ubicazione: Organizzazione Hellsing
Messaggi: 1,023
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Quote:
Originariamente inviata da laBertuccia
Se ci mostriamo fragili, umani, troveremo con sorpresa persone disposte a consolarci ed a volerci bene, perchè è davanti a chi mostra le proprie fragilità che ci sentiamo utili, buoni, empatici e solidali.
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Non sono d'accordo. Meglio star da soli che dover sopportare la pietà degli altri. :?
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28-10-2006, 15:32
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#13
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 256
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Quote:
Originariamente inviata da laBertuccia
Quote:
Originariamente inviata da Alucard
E mi prende la voglia di non fare più niente di niente, di stare da solo, di non volere nessuno vicino, di marcire con i miei pensieri nella più assoluta solitudine. Che per gli altri, equivarrebbe un pò a come se fossi morto, il che non cambierebbe nulla, vale lo stesso discorso che facevo per il non essere mai nato.
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Non è realtà, e neanche una paura, quella di credere di essere inutili al mondo. E' un DESIDERIO. E l'ho provato tante volte, lo provo tutti i giorni, ti capisco.
A volte vorrei che nessuno sapesse più nulla di me, rintanarmi in casa per non uscirne mai più, solo per non dover più dimostrare nulla nè dare alcunchè al prossimo, e questo per la segreta paura di non essere abbastanza adeguata a ciò che il mondo mi chiede. Eppure so di essere "utile", il mondo mi considera tale, se non altro perchè ho un lavoro ed occupo un posto nella società. La prospettiva secondo me è rovesciata: avvertiamo l'inutilità perchè VORREMMO essere inutili e dimenticati, per non doverci mai confrontare con il mondo esterno.
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Quello che dici bertuccia è proprio vero.
Sarebbe bello stare lontani da tutti, forse è per questo che mi chiudo sempre in un mio mondo. Non dover preoccuparsi di quello che pensano gli altri. Anche se poi è bello fino a un certo punto; i castelli crollano, il mondo reale è sempre li a distruggerti tutto.
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28-10-2006, 17:18
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#14
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Esperto
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 692
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Penso ke dovevate andare al raduno invece di star qui a scrivere ste cagate.
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29-10-2006, 00:53
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Messaggi: 827
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A volte penso che io abbia lasciato una traccia di me nelle persone che ho conosciuto, come hanno fatto loro nei miei confronti.
Forse non sarà vero, ma mi piacerebbe tanto che lo fosse...
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29-10-2006, 12:59
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#16
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 183
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Quote:
Originariamente inviata da Alucard
A volte mi chiedo se non fossi mai nato che sarebbe cambiato. Nella vita degli altri intendo. Probabilmente nulla. Il mio peso nella vita degli altri è stato, ed è, praticamente inesistente. Ci sono o non ci sono, penso non cambi molto, cambia per me, che se non ci sono evito di sentirmi un idiota in certe situazioni; ma non si può sempre sfuggire alle cose, tanto poi ti beccano e la figura dell'idiota la fai sempre.
Non che io pensi che la vita sia fatta di cose da dare agli altri per dimostrare qualcosa, però a volte uno vorrebbe farsi ricordare non solo per le scemenze.
In un altro post, qualche giorno fa, dicevo che ciò che mi spinge ad andare avanti è il fatto di dover fare qualcosa. Ma qualcosa per me o per gli altri?...Per me ovviamente. Ma poi mi sorprendo a fare questi ragionamenti, e allora mi chiedo cosa conta di più per me, la mia soddisfazione personale, o l'approvazione degli altri? In ogni caso, soddisfazione personale minima, approvazione altrui zero. E mi prende la voglia di non fare più niente di niente, di stare da solo, di non volere nessuno vicino, di marcire con i miei pensieri nella più assoluta solitudine. Che per gli altri, equivarrebbe un pò a come se fossi morto, il che non cambierebbe nulla, vale lo stesso discorso che facevo per il non essere mai nato.
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ciascuno di noi per quello che fa e per quello che è,crea un proprio mondo o un proprio status,riconosciuto e rispettato dagli altri,certo che se un individuo si mostra poco ovviamente viene considerato poco e viceversa.Siamo gli artefici del nostro destino.
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29-10-2006, 18:30
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,046
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Me lo chiedo anche io..........eppure faccio un lavoro utile per gli altri ma non mi riferisco alle persone che entrano nella mia vita e se ne vanno il giorno dopo, ma penso ai miei ex amici dai quali mi sono fatto dimenticare e che appunto mi hanno dimenticato.
io invece no, continuo a pensarci a cosa fanno e alla loro bella vita piena di svaghi e la paragono alla mia da eremita epotete immaginare come mi senta.....
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31-10-2006, 10:16
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#18
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Esperto
Qui dal: May 2006
Messaggi: 637
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Quote:
Originariamente inviata da jackal
A volte penso che io abbia lasciato una traccia di me nelle persone che ho conosciuto, come hanno fatto loro nei miei confronti.
Forse non sarà vero, ma mi piacerebbe tanto che lo fosse...
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Lo penso ank'io spesso questo..però è anke possibile ke la gente essendo perlopiù superficiale e smemorata tenda a dimenticarsi di noi.
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