Visualizza i risultati del sondaggio: Età di presa di coscienza della morte e delle sue implicazioni
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3 anni
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5 |
15.15% |
4 anni
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3 |
9.09% |
5 anni
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4 |
12.12% |
6 anni
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7 |
21.21% |
7 anni
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5 |
15.15% |
8 anni
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1 |
3.03% |
9 anni
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4 |
12.12% |
10 anni
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4 |
12.12% |
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13-05-2014, 14:56
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#1
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 731
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Vorrei confrontare le vostre esperienze con la mia, per capire all'incirca come si sviluppa nelle persone questa presa di coscienza. Potrebbe essere interessante, no?
Io non ho molti ricordi di quando ero piccolo, però credo di avere coscienza della morte da quando avevo 5 anni circa.
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13-05-2014, 15:05
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#2
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 731
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Quote:
Originariamente inviata da zucchina
questa non la so proprio
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Non hai neanche un indizio?
Ad esempio ho in mente fissa un'immagine di mio padre accanto a mia madre, con associati due numeri: "42" e "41", che erano le loro età dell'epoca.
Io allora avevo 6 anni perché mio padre è più grande di me di 36 anni e mia madre di 35.
Quell'immagine è abbastanza pregna di paura della morte, visto che ha a che fare con l'avanzare dell'età dei miei parenti più vicini. Quindi a 6 anni già ero ben cosciente.
Però ho anche il vago ricordo di questa foto, dell'asilo, di un bambino che si chiamava Iacopo come me che era morto da piccolissimo e ricordo una certa "angoscia", sebbene non ricordi di aver conosciuto l'informazione della sua morte; l'angoscia però suggerisce di sì. ALl'asilo ci andavo a <5.5 anni, quindi boh
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13-05-2014, 15:22
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,021
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Non saprei... quando ho iniziato a dare vero valore alla vita e alla morte penso sia stato attorno ai 9/10 anni, quando stavo per finire sotto una macchina con la bici e mio padre mi ha salvato per un pelo... mi sono visto il fanale della macchina arrivarmi davanti agli occhi, un secondo di più e non sarei qui a scrivere.
La mia spensieratezza e l'arrivo del disincanto invece è sopraggiunto più o meno attorno ai 14-15 anni, quando mi ritirai dalla prima superiore per la prima volta, ogni settimana che passa si accentua sempre di più.
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13-05-2014, 15:39
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#4
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 4,011
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Uhm, sono quasi crepato a 6 anni quindi direi a quell'età sicuramente, prima non saprei/non ricordo.
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13-05-2014, 16:34
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Non credo di averne ancora preso coscienza
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13-05-2014, 16:41
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#6
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 731
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Non credo di averne ancora preso coscienza
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Beh in effetti a volte capita di dimenticarselo. Per esempio nel periodo in cui ho avuto 18-20 anni per me la vita non finiva mai.
Potrei riformulare la domanda: qual è l'età in cui avete preso coscienza per la prima volta della fine della vita?
( Scusa se rispondo in modo serio ad un commento ironico, è più forte di me)
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13-05-2014, 18:12
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Emilia-Romagna
Messaggi: 8,348
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Mi sono fatto la stessa domanda tante volte.
Qualche anno fa giocavo con un cuginetto che all'epoca aveva 3 o 4 anni e utilizzava il verbo morire mentre faceva combattere i suoi giocattoli, ma non so che significato gli desse alla morte e se essa era confinata solo agli oggetti inanimati. Mi diede molto da pensare.
Comunque personalmente ricordo che a 6 anni sapevo bene che gli umani morivano prima o poi, ma non essendo morto nessuno dei miei cari non vedevo la morte come una cosa brutta. Inoltre, inizialmente non associavo la morte alla sofferenza, per cui non mi sembrava una cosa tanto strana su cui indagare.
Credo che nello sviluppo del bambino, l'idea di morte non è come un epifania, una sorta di rivelazione istantanea, ma è un qualcosa che matura e si evolve col tempo; inizialmente la morte riguarda solo i personaggi dei cartoni animati e gli oggetti inanimati con cui giochiamo, poi gli animali, poi l'uomo, e infine i nostri cari. Almeno penso che sia quello che succede ad un bambino che non ha subito grossi traumi come la perdita della madre durante quell'età.
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13-05-2014, 18:13
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#8
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Messaggi: 1,418
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Ho votato sei anni, però i motivi non mi va di spiegarli
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13-05-2014, 18:31
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#9
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 731
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Quote:
Originariamente inviata da An.dream
Mi sono fatto la stessa domanda tante volte.
Qualche anno fa giocavo con un cuginetto che all'epoca aveva 3 o 4 anni e utilizzava il verbo morire mentre faceva combattere i suoi giocattoli, ma non so che significato gli desse alla morte e se essa era confinata solo agli oggetti inanimati. Mi diede molto da pensare.
Comunque personalmente ricordo che a 6 anni sapevo bene che gli umani morivano prima o poi, ma non essendo morto nessuno dei miei cari non vedevo la morte come una cosa brutta. Inoltre, inizialmente non associavo la morte alla sofferenza, per cui non mi sembrava una cosa tanto strana su cui indagare.
Credo che nello sviluppo del bambino, l'idea di morte non è come un epifania, una sorta di rivelazione istantanea, ma è un qualcosa che matura e si evolve col tempo; inizialmente la morte riguarda solo i personaggi dei cartoni animati e gli oggetti inanimati con cui giochiamo, poi gli animali, poi l'uomo, e infine i nostri cari. Almeno penso che sia quello che succede ad un bambino che non ha subito grossi traumi come la perdita della madre durante quell'età.
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Avevo letto che prima i bambini capiscono l'irreversibilità ( 10% a 3 anni, 56% mi pare a 4 anni ) poi capiscono la mancanza di funzionalità ( fra i 5 e i 7 anni ) e l'universalità.
In questo topic vorrei parlare, per l'esattezza, della coscienza che noi e i nostri cari moriremo.
Non vedo comunque perché il bambino dovrebbe capire la morte negli esseri viventi in quell'ordine. Sicuramente quando giocavo a Crash Bandicoot usavo il verbo morire per designare la caduta di Crash in una buca o cose così, ma di certo non lo associavo alla morte reale, anche perché quel processo lì era reversibile. La mia comprensione della morte reale si è sviluppata più o meno in contemporanea e indipendentemente.
Mi sforzerò di tirare fuori altri ricordi.
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13-05-2014, 19:17
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Emilia-Romagna
Messaggi: 8,348
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Quote:
Originariamente inviata da Iacopo
Avevo letto che prima i bambini capiscono l'irreversibilità ( 10% a 3 anni, 56% mi pare a 4 anni ) poi capiscono la mancanza di funzionalità ( fra i 5 e i 7 anni ) e l'universalità.
In questo topic vorrei parlare, per l'esattezza, della coscienza che noi e i nostri cari moriremo.
Non vedo comunque perché il bambino dovrebbe capire la morte negli esseri viventi in quell'ordine. Sicuramente quando giocavo a Crash Bandicoot usavo il verbo morire per designare la caduta di Crash in una buca o cose così, ma di certo non lo associavo alla morte reale, anche perché quel processo lì era reversibile. La mia comprensione della morte reale si è sviluppata più o meno in contemporanea e indipendentemente.
Mi sforzerò di tirare fuori altri ricordi.
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Non ho capito cos'è la mancanza di funzionalità.
Sì, beh, quello che avevo descritto era un po' uno schema influenzato da come credo di aver vissuto io questa presa di coscienza e che mi sembrava il più naturale, anche se non mi ricordo molto sinceramente.
Probabilmente la presa di coscienza che anche i miei genitori possono morire, intesa anche come paura di perderli e quindi con tutta la sofferenza che comporta, l'ho avuta ben più tardi dei 6 anni, ma nemmeno qui saprei dire quando.
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13-05-2014, 19:19
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#11
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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7-8 anni quando morì un compagno di scuola , non capivo molto
ma la parola morte e che non c'era più mi sorprese
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13-05-2014, 19:49
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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non saprei indicare un' età precisa, comunque molto presto penso, anche a causa di qualche lutto di troppo in famiglia
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13-05-2014, 20:16
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#13
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Banned
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Manciano (GR)
Messaggi: 731
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Quote:
Originariamente inviata da An.dream
Non ho capito cos'è la mancanza di funzionalità.
Sì, beh, quello che avevo descritto era un po' uno schema influenzato da come credo di aver vissuto io questa presa di coscienza e che mi sembrava il più naturale, anche se non mi ricordo molto sinceramente.
Probabilmente la presa di coscienza che anche i miei genitori possono morire, intesa anche come paura di perderli e quindi con tutta la sofferenza che comporta, l'ho avuta ben più tardi dei 6 anni, ma nemmeno qui saprei dire quando.
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Il morto non può più mangiare, bere, dormire, sognare ecc.
Questa è la mancanza di funzionalità.
Io quando avevo 5-8 anni ricordo che mi sentito iperprotetto dalla morte perché c'era la mia bisnonna anziana sempre viva. Visto che mi ero fatto lo schemino bisnonna->nonna->madre->io, mi illudevo che la morte fosse lontana, in questo modo.
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Ultima modifica di Iacopo; 13-05-2014 a 20:18.
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13-05-2014, 20:21
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#14
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nella mia testa
Messaggi: 4,353
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Io non l'ho ancora "razionalizzata" del tutto.
Nel senso, so "da sempre" dell'esistenza della morte, ma non l'ho mai vissuta come la vive la maggior parte delle persone che conosco, forse perchè non mi ha mai colpita direttamente.
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Ultima modifica di Blue_Moon; 13-05-2014 a 20:24.
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13-05-2014, 20:22
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Ricordo che ancora non andavo alle elementari, quindi direi 5 anni
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13-05-2014, 20:42
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 1,087
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Sintetizzo in tre fasi la presa di coscienza totale della morte comprensiva di ogni carattere (inevitabilità, irreversibilità, universalità ed imprevedibilità):
- 2 anni, formazione e primi contorni del concetto di morte inerenti alla sua inevitabilità (causa esperienza traumatica che mi coinvolse personalmente)
- 4 anni, primi caratteri (irreversibilità ed inevitabilità) interiorizzati, estesi principalmente a me stesso e insetti/animali
- 6-7 anni, caratteri rimanenti assimilati (causa morte parenti) e di conseguenza estesi a chiunque
Le emozioni e i sentimenti scaturiti ad ogni fase mi hanno destabilizzato enormemente, procurandomi una paura che definirei paralizzante, ho molti ricordi in tal senso in cui sono presenti pianti ed attacchi d'ansia.
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13-05-2014, 20:46
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 562
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Quando avevo forse 6, 7 anni, mi capitava spesso di pensare a cosa succedesse con la morte. Dove finivamo, la sensazione di essere morti per l'eternità, una ipotetica reincarnazione. Pensando a queste cose però mi sentivo impotente, sapevo di non poter dare una risposta.
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13-05-2014, 21:37
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#18
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,149
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dopo aver pranzo, Stavo facendo le capriole sul divano, Qundo sentì la notizia al telegiornale del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, smisi di giocare, e provai una sensazione sgradevole in quel momento, per un istante venni catapultato nel mondo dei grandi e presi coscenza, ci rimasi male, mi aspettavo un lieto fine alla goldrake, ed invece, realizzai la dura realtà, non eravamo per sempre.
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13-05-2014, 22:05
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#19
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,059
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Da sempre, ho sempre saputo che si nasce, si vive e si muore, almeno credo, il fatto è che io non ricordo cosa ho mangiato un'ora fa a cena figurati se mi ricordo a che età ho concepito che prima o poi si ha da schiattà.
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13-05-2014, 22:10
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,010
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Probabilmente a 4 anni quando è morto mio nonno.
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