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27-06-2021, 13:22
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#21
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 2,053
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
È questo quello che fa una grossa differenza. Loro se stanno male o hanno problemi o preoccupazioni, avendo qualcuno a fianco, affrontano meglio dal punto di vista psicologico le avversità della vita, di vario tipo. Una persona da sola e depressa, a livello mentale, si trova in enorme difficoltà ad affrontare eventuali eventi negativi.
Superare momenti no sapendo di avere accanto persone che ti vogliono bene e ti stimano è una cosa, superare momenti no sapendo che sei solo e sei un emarginato sociale è veramente pesante e difficile, qualcuno non ce la fa neanche.
Qualcuno dirà:"ah ma tu quindi vuoi qualcuno per avere una spalla se stai male e hai problemi o eventi negativi, quindi sei un egoista"...
Risposta :"no, non è quello il punto, è solo un constatare come stanno le cose, chi è solo trova tutto molto più pesante e difficile, la fuori invece, chi ha una vita normale con qualcuno accanto, affronta meglio eventi negativi e avversità, perché sanno di essere accettati, stimati, tenuti in considerazione eccetera eccetera "
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Confermo tutto l'aspetto psicologico, si cambia proprio prospettiva. Possono permettersi di essere più spensierati, di rischiare di più nelle varie scelte, di spendere qualche soldo in più invece di pensare solo a risparmiare. Perché cmq sanno che in ogni caso per strada non ci finiscono e se ci finiscono, non ci finiscono comunque da soli.
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27-06-2021, 14:14
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
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eh però attenzione, perché la gente ti sta vicino finché stai bene, oppure se hai un male passeggero risolvibile in poche settimane/mesi. oggi sono tempi difficili, anche nelle famiglie non c'è più la solidarietà di un tempo, e poi quando hai tanti legami hai anche tanta gente che potenzialmente potrebbe avere problemi e richiedere il tuo aiuto. Pensa sia normale, si riceve e si dà. Indubbiamente la situazione dell'emarginato sociale (quindi quello proprio totale: no amici, no partner, no fratelli, no genitori o troppo vecchi per aiutarti) alla prima malattia immobilizzante se hai le possibilità di prenderti del personale di aiuto o di ricoverarti in una clinica bene, altrimenti schiatti come un cane randagio.
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27-06-2021, 15:14
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#23
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 2,053
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
eh però attenzione, perché la gente ti sta vicino finché stai bene, oppure se hai un male passeggero risolvibile in poche settimane/mesi. oggi sono tempi difficili, anche nelle famiglie non c'è più la solidarietà di un tempo, e poi quando hai tanti legami hai anche tanta gente che potenzialmente potrebbe avere problemi e richiedere il tuo aiuto. Pensa sia normale, si riceve e si dà. Indubbiamente la situazione dell'emarginato sociale (quindi quello proprio totale: no amici, no partner, no fratelli, no genitori o troppo vecchi per aiutarti) alla prima malattia immobilizzante se hai le possibilità di prenderti del personale di aiuto o di ricoverarti in una clinica bene, altrimenti schiatti come un cane randagio.
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Non mi farei problemi a dare aiuto, anzi ne sarei felice. Spesso nel dare aiuto, si può dar poco ma per quella persona che lo riceve è molto. Come il caso di dare qualche passaggio in auto. Per chi è abituato a usare l'auto tutti i giorni, lo sforzo è davvero minimo, anzi spesso si è felici di aiutare. Per chi invece riceve l'aiuto, è una gran cosa, perché le alternative potrebbero addirittura non esserci.
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Ultima modifica di Alakazam; 27-06-2021 a 15:37.
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27-06-2021, 19:59
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#24
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Può essere, ma è anche uno scambio, tu accetti di dormire in cambio della tua stessa vita, non è un privilegio senza un costo.
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Cioè dormi eternamente?
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28-06-2021, 13:10
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#25
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Quando perdi di vista il valore di tutto non resta che aggrapparsi ai palliativi ammazza-tempo, e vai avanti finche funziona. Poi quando viene a noia passi ad altro, ed altro ancora.
Prima o poi finirà questa vita, a questo ci si può aggrappare. A forza di danneggiarsi con i piaceri temporanei quel momento non dovrebbe tardare troppo a giungere.
Ma a volte anche per queste cose viene a mancare la motivazione, la giustificazione dello sforzo. E quindi il tedio domina incontrastato e non rimane altro che rifugiarsi nella propria mente, vivere di allucinazioni. L'ipersonnia auto-indotta come una specie di eutanasia può essere la risposta. Ma poi ti svegli ed è tutto ancora lì, spaventosamente immutato.
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03-07-2021, 14:17
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#26
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Avanzato
Qui dal: May 2021
Ubicazione: Dintorni di Torino
Messaggi: 295
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quando il futuro di chi più amo, e di conseguenza il mio, si sono fatti bui e senza via d'uscita, ho trovato sollievo nella bellezza e nelle piccole cose, nei piccoli piaceri che dipendono quasi solo esclusivamente da me.
vero, però, che il domani, così burrascoso e sempre più tremendo, si basa per ora su un presente economicamente sufficiente, se amministrato con parsimonia.
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04-07-2021, 00:52
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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stai li guardi che succede , poi tanto lo sai che succede .... alla fine tanto tocca perdere tutto e tutti , funziona cosi , meno hai meno perdi .... le robe vanno da una situazione magari creata di ordine e soddisfazione a una situazione inevitabile di caos e distruzione , è proprio la natura delle cose , quindi boh tocca aggrapparsi a sto cazzo .
penso che cmq se uno crea tanto e fa una vita pianificata e ha faticato per conquistarsi qualcosa resta ancora più inculato alla fine di uno che magari è stato li a fare l ebbete fino alla fine
per fortuna la morte è comunista
in sostanza a qualsiasi cosa decidi di aggrapparti il risultato nn cambia .... passi il tempo .... come le scimmie che s aggrappano a un albero e poi a un altro ... poi finiscono tutte uguali
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Ultima modifica di varykino; 04-07-2021 a 01:05.
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04-07-2021, 06:52
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
stai li guardi che succede , poi tanto lo sai che succede .... alla fine tanto tocca perdere tutto e tutti , funziona cosi , meno hai meno perdi .... le robe vanno da una situazione magari creata di ordine e soddisfazione a una situazione inevitabile di caos e distruzione , è proprio la natura delle cose , quindi boh tocca aggrapparsi a sto cazzo .
penso che cmq se uno crea tanto e fa una vita pianificata e ha faticato per conquistarsi qualcosa resta ancora più inculato alla fine di uno che magari è stato li a fare l ebbete fino alla fine
per fortuna la morte è comunista
in sostanza a qualsiasi cosa decidi di aggrapparti il risultato nn cambia .... passi il tempo .... come le scimmie che s aggrappano a un albero e poi a un altro ... poi finiscono tutte uguali
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Non è comunista nemmeno la morte, o almeno il modo in cui si muore non è affatto comunista. Dei tizi sono morti bruciati vivi, altri tranquilli in un letto, altri son morti colpiti da una malattia debilitante, altri letteralmente con un palo nel di dietro, altri completamente soli e dimenticati da tutti, altri col conforto dei familiari, e così via.
La morte non è il peggiore dei mali, la morte non è nemmeno un male, mentre il morire sì, quel che la precede e la provoca è sempre diverso e produce sofferenze di diversa intensità.
Altre persone non lo vedono nemmeno tutto questo, usano frasi come le tue, però secondo me non è che colgono la realtà dei fatti. Basta guardarsi intorno e vedere delle morti veramente terribili, la lapidazione ad esempio.
Per questo può essere utile anticiparla la morte e con un metodo adatto, se muori in un modo specifico ti risparmi sicuramente tutti questi altri tipi di morte.
E' illogico dire ad un tizio che vuol suicidarsi che sicuro poi morirà. Che morirà sicuramente è vero, quel che resta indeterminato è il come. Finché resti vivo rischi di soffrire ed agonizzare in modi indicibili, una volta morto questo rischio si azzera.
Bisognerebbe lasciare davvero liberi tutti (non solo i malati terminali e persone specifiche) di poter decidere in che modo morire e fare in modo che si possa accedere agevolmente a questi metodi (droga, forme di anestesia drastiche e così via). Rappresentano delle terapie del dolore anche questi per me, l'estrema via di fuga, l'ultima porta ancora aperta, l'ultimo scoglio a cui aggrapparsi.
Ci si potrebbe aggrappare a questa cosa qua se a tutti 'sti stronzi pro life del cazzo (pro life non nei confronti della loro esistenza ma nei confronti di quella di merda che vivono altri) che ci sono in giro qualche divinità che abbia a cuore la giustizia gli regalasse la certezza di vivere e crepare nel peggiore dei modi, quello che loro più temono.
Solo così mi sa che cambierebbero idea. Agire in certi modi, far vivere certe esperienze a delle persone è più educativo e convincente di mille discorsi.
Perché i romani inchiodavano le persone su delle travi di legno?
Se un modo di morire vale un altro, perché i tizi dei cartelli messicani ammazzano le persone tagliandole a pezzi da vive? Non si spiegherebbero questi modi di agire se fosse vero quel che dici.
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Ultima modifica di XL; 04-07-2021 a 20:09.
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04-07-2021, 12:46
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#29
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Esperto
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: A casa mia
Messaggi: 836
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[QUOTE=Dr. House;2610241]«Insomma…quando capisci che non c'è più niente da fare;
Cosa fare in questi casi?»
La domanda nel modo in cui l'hai posta è paradossale rispetto alle premesse (Cosa fare se non c'è più da fare?). Tuttavia, se cerchi ancora una una riposta vuol dire che non tutto è perduto.
C'è modo e modo di vivere la sofferenza, anche soltanto cambiare il modo in cui si convive con essa è decisivo per la salute della nostra coscienza (dico questo sia perché lo vivo sulla mia pelle, sia perché sono convinto che ha un valore oggettivo valido per tutti).
A freddo direi che se non l'hai già fatto e se lo potessi fare, valutare di mettersi in cura da uno psichiatra, al fine di stabilire con rigore la definizione terminologica del disagio e intraprendere un percorso mirato di trattamento psicologico ed eventualmente farmacologico.
A cosa aggrapparsi? Al desiderio contro ogni speranza di voler trovare ancora, nonostante tutto, qualcosa a cui potersi aggrappare.[/QUOTE
👏👏👏👏
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04-07-2021, 17:16
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#30
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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All'immaginazione e alla fantasia,puo funzionare un minimo secondo me
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