Wolferstein

Ciao a tutti vi scrivo per chiedervi in che modo e quando vi siete resi conto delle vostre problematiche sociali! Per quanto mi riguarda avevo già un comportamento schizoide fin dalla mia infanzia a causa di una situazione familiare piuttosto disastrosa e pessimi rapporti con i caregivers. Nel mio caso però nessuno sembrava accorgersi del problema (nemmeno io stesso e credevo di essere perfettamente a posto). quando il comportamento in seguito è peggiorato circa a 15 anni mi sono reso conto che qualcosa era andato maledettamente storto ma ho fatto finta di nulla per circa 3 anni (non volevo ammetterlo neppure a me stesso). Tuttavia anche se è da tanto tempo che ne sono consapevole anche adesso che ho superato i 30 da un bel po' non sono riuscito ancora a lasciarmelo alle spalle. Cosa mi dite di voi, quando siete diventati consapevoli delle vostre problematiche?

rainy

a 16 anni, dopo esser stato scaricato dalla mia ex ragazza.
Mi chiusi in casa e provai un senso di nausea per la mia vita, ma ciò che più mi sconvolse fu la totale indifferenza di quelli che consideravo essere miei amici. Non uno solo di loro si azzardò a contattarmi, a parlarmi.
Quando tornai a scuola mi sentii osservato e in forte disagio, come se non appartenessi più a quel contesto.
Iniziai a marinare la scuola, lasciai la mia classe e me ne andai a lavorare, per poi riprendere gli studi il settembre successivo altrove.
Cominciò tutto quella volta...

bunker

22 anni diciamo più o meno, ma è stato un passaggio graduale

amarlena

alle scuole medie .....ma ancora pensavo fosse solo carattere
alle scuole superiori ma ancora pensavo si sarebbe risolto tutto magicamente una volta diventata adulta...
Sto parlando di timidezza e fobia sociale,,,,
La depressione mi è venuta dopo intorno ai 20 anni quando ho capito che crescendo nulla si risolveva e che certe cose non erano alla mia portata quindi meglio rinunciarci e quando ho perso la persona piu importante per me.

Kid Omega

Mah,per me la cosa é stata graduale.Il primo ricordo che mi viene in mente é verso i 13 anni...quell estate la passai in casa a nerdizzare leggendo fumetti e feci una settimana al mare coi parenti da incubo(me ne stavo sotto l ombrellone per un orletta e poi me ne andavo in albergo a dormire,in pieno pomeriggio )
Lí iniziai a cambiare,pur avendo comunque amici,tendevo a cercare la solitudine,non so...per cui spesso declinavo uscite e rimanevo a casa,senza che mi pesasse molto la cosa.Ero un ragazzino socievole a cui peró piaceva poco uscire,ecco.
Le cose cambiarono drasticamente con l inizio del liceo.Dei bulli(uno in particolare)mi presero di mira.Io all inizio non diedi molto peso agli insulti e alle prese in giro loro,finché le cose non degenerarono...da uno mi trovai con un intero gruppetto di ragazzini a sfottermi...ero talmente assillato che iniziai ad avere attacchi d ansia.Poi come se non.bastasse,problemi in famiglia che mi buttarono l umore sottoterra.Inutile dire che persi tutte le amicizie chiudendomi in casa.

Sentry

Al primo anno di asilo. Me ne stavo seduto da solo su una panchina da solo mentre la marea di bambini giocava tutta insieme.

Padawan

Io problematiche diagnosticate non ne ho.. comunque per rispondere direi che dai 14 anni in poi ho cominciato a "scontrarmi con me stesso".. prima si stava così bene.. cazzo.

Pluvia

Sono sempre stato timido già all'età di 5 anni...intorno ai 15 caddi in depressione non per essermi reso conto delle mie problematiche, ma perchè ero semplicemente troppo solo. A 18 anni capii veramente, essendo più maturo, che c'era qualcosa che non andava in me, con annessa maggiore depressione per la scoperta traumatica, generata da circostanze che sarebbe troppo lungo spiegare qua...

recluso

Non riesco a mettere a fuoco in maniera nitidissima, non è stata una cosa brusca, non c'è stato nessun fattore scatenante. Però direi nell'età del cambiamento, 13-14 anni. Poi i primi anni del liceo sono stati la consacrazione. L'aspetto crudele è che avevo capito da subito che non sarebbe stata la classica menata adolescenziale.

miguel

i primi sintomi a 16 anni ma me ne resi conto totalmente a 20.. quando ti rendi conto cominci a star male e ad andare in depressione finchè arrivi al punto che la depressione diventa la normalità per te.. è li smetti di vivere

Pierlux

Beh alle elementari iniziavo ad essere già un po' timido.. Alle medie la situazione precipitò a causa della MIA considerazione sul MIO aspetto.. e da lì ho iniziato ad evitare le uscite con gli amici.. iniziavo ad emarginarmi in classe.. Insomma iniziava un brutto periodo..
Alle superiori la storia continuava ma non esagerava .. fino al secondo anno quando iniziai a fare dei pensieri sulla vita, sul fatto di continuare ad esser solo, sulla voglia di riprendermi..
Arrivato al terzo ho toccato il fondo anche con i capelli.. Sono caduto in una solitudine che dura tutt'oggi .. Non amo stare con gli altri.. Anzi preferirei uscire da solo.. Se qualcuno di voi un giorno entrasse nella mia classe capirebbe subito chi sono... l'unico appoggiato alla finestra solo soletto... ..

chomsky

Recentemente. Non certo perché non ne avessi, ma perché ho vissuto in uno stato di trance per parecchi anni.

g.v.f

A 14-15 anni. Alle medie iniziò il lento declino: cercavo la solitudine, mi piaceva stare in casa davanti al pc, playstation e tv.
Sentivo le persone che si allontanavano da me eppure me ne fregavo.
Ogni volta che mi invitavano a uscire dovevo fare un grande sforzo per lasciare la mia tana.
Alle scuole superiori cambiò il mio modo di percepire le cose. Le amicizie, le uscite e la ragazza divennero le cose più importanti per la vita di un adolescente.
Io non avevo niente di tutto questo e comincia a stare male.

lizbon

io alle scuole medie

Kaline2

Parlando solo di quelle sociali, bho, l'anno scorso (18/19 anni).
Si, ho sempre saputo di essere timida, ma la vedevo come una cosa normale, che alcuni avevano (io) e altri no. Per una serie di fattori (tra cui aver abbandonato praticamente tutti e veder aumentare esponenzialmente i disagi) ho capito che c'era qualcosa di peggio dietro a quella semplice timidezza.

rainbow

anche per me è stato così... mi resi conto più in la' che era perchè ero esageratamente spontanea e scevra di convenzioni sociali...

Otago

Direi che ne presi piena coscienza quando andai all'università, prima forse mi rendevo conto che qualcosa non andava ma lo ingnoravo e sopratutto mi nascondevo dietro una maschera di durezza.

Marco Russo

"problematica" è un termine forte, a carattere quasi patologico.
Ho realizzato di avere difficoltà nel socializzare verso la 4° elementare, ma in realtà non era certo dovuto a miei problemi, allora (se escludiamo i problemi motori, cagione primaria tra l'altro della mia esclusione sociale e ludica dei coetanei), ma non la valutavo una difficoltà patologica: come chi corre più veloce e chi no, come chi è più alto e chi più basso, io ero semplicemente meno bravo degli altri a socializzare.
Questa convinzione è diventata la classica "profezia che si autoavvera", infatti mi sono isolato sempre più dai contatti sociali, sviluppando un analfabetismo sociale di ritorno, le cui conseguenze sono emerse prepotentemente verso i 17 anni.
L'incapacità di relazionarmi agli altri, unita alle naturali pulsioni sessuali a causare ulteriore motivo di frustrazione, ragionamenti sempre più solipsistici, distorti e giustificatori/consolatori, una certa propensione al narcisismo e difficoltà di autocritica.
Arrivarono quindi i miei tentativi di abbattere queste difficoltà sociali con attività "coraggiose" come conoscere persone in chat e cercare di vederle, ma questi sforzi malcalibrati causarono l'emergere degli attacchi di panico e contribuirono alla mia scelta di isolarmi, e di rapportarmi alle persone solo via chat, per circa 8 mesi.

Parliamo di 17-18 anni, circa 10 anni fa.

barclay

Tra l'Asilo e le Elementari

LeonardKraditor

All'età di 6 o 7 anni, insomma... i primi anni delle scuole elementari.
Mi sentivo diverso, impaurito, non ero capace di socializzare, avevo paura persino ad alzare la mano per fare una domanda alla maestra o per dirle che non avevo capito qualcosa; evitavo anche di chiedere il permesso per andare in bagno
Parlavo poco, avevo sempre lo sguardo fisso a terra, non uscivo mai di casa (così anche per tutto il periodo delle medie) e rimuginavo tantissimo.
Mi sentivo fuori dal mondo e parecchio sfortunato, perché a casa mia c'era una situazione molto difficile.

Sono migliorato solo per le cose basilari.
In pratica non di molto.