Hor

Come da oggetto.
Votate e, se vi va, raccontate.

Io pensando e cercando di ricordare, direi che ho smesso definitivamente di sentirmi bambino nel passaggio tra la seconda e la terza media, quindi quando ho compiuto i 13 anni.
Ricordo che avevo smesso di giocare col Lego, che in televisione i cartoni "da bambini" non mi dicevano più nulla, che mi dava fastidio se mia madre cercava di tenermi per mano mentre c'era da attraversare la strada, che cominciavo a fare ragionamenti più complessi di prima e soprattutto consapevoli. È stato anche il periodo in cui ho cominciato a tenere seriamente un diario, sentivo la necessità di tenere traccia di quel che mi accadeva e di rifletterci sopra. Inoltre se venivo trattato da bambino a quel punto ormai mi dava fastidio, mi sentivo sminuito.

Delta80

Troppo presto, ma la vita mi ha messo di fronte esperienze dure fin da subito

sagoma

Per me il processo non si è ancora concluso

dystopia

Per certi versi, prima dei 10 anni, perché a scuola c'erano dei bambini che avevano i genitori divorziati e che sicuramente a casa avevano sentito dei discorsi inappropriati o dai toni troppo fatalisti, e quindi si divertivano a giocare agli uomini di mondo cinici e disincantati, a deridere chi si comportava "da bambino", in sostanza a rovinare l'infanzia altrui. Una situazione grottesca, dei bambini che accusano altri bambini di comportarsi da bambini. Si divertivano a prendere in giro perché loro si sentivano già grandi, invece noi credevamo ancora alle favole e cose così, questo secondo loro implicava una loro superiorità. Invece il loro era chiaramente un grido di aiuto.

Per altri versi, anche se ho 31 anni vengo ancora trattata come una bambina, perché i miei sono sempre stati soffocanti, invadenti e iperprotettivi, quindi ho avuto poche opportunità sociali, ma col passare del tempo ho iniziato a prendermi i miei spazi, anche con la forza, perché non ne potevo più. Infatti ad una certa età bisogna farlo, è di vitale importanza, altrimenti ti ritrovi Silvano Rogi (anche se lo adoravo ahhah)

pokorny

Purtroppo non c'è l'opzione che mi riguarda. Sono rimasto un bambino contemporaneamente viziato e vessato e i miei schemi di comportamento sono quelli di un bambino "patinato" con un sottile strato superficiale di maturità; ma è solo quella di come pagare una bolletta, rapportarsi con un ufficio, provvedere agli stramaledettissimi traslochi stagionali di mia madre, fare la spesa da solo, prendere un treno o un aereo da solo senza patema. Tante cose che sommate insieme formano un sottile rivestimento su un bambino che non è mai diventato adulto.

Giusto poco fa sono stato redarguito con sufficienza su una mailing list e il primo impulso è stato cercare di scoprire dove abitasse lo s.....o e incontrarlo per dargli due schiaffi. Su un vero adulto episodi del genere scivolano, e questo perché ha sviluppato sicurezza e autostima, ma per me sono una specie di lesa maestà ed essendo ipersensibile al riscontro degli altri me ne toccano almeno due al giorno se non di più.

Se intendiamo smetterla con i giocattoli anche qui mai cresciuto. Mi piacevano l'elettronica e la musica; si sono aggiunti hobby e interessi ma provo con le due suddette discipline tutta la meraviglia e lo stupore del bambino, ricordo molto bene la sensazione ed è viva tutt'ora.

Se, ancora, intendiamo altro ovvero quel complesso di capacità e atteggiamenti che formano lo spartiacque che credo sia il senso della domanda, anche qui molto tardi. A circa 16 anni era appena iniziato e si è concluso a 28, ricordo anche l'episodio anche se non è quello a cui si potrebbe pensare ma tutte le storie che ho fatto per cercare di evitare il militare (non riuscendoci)

Ruoppolo

Mai, io mi sento ancora bambino.
Anzi, forse ero molto più saggio e intelligente da bambino che adesso.
La mia è stata un'involuzione.

Kitsune

Non lo so ma coi problemi famigliari sono dovuto crescere molto più velocemente dei miei coetanei. Invece col sentirmi adulto è successo molto più tardi della media colpa il fatto di non aver fatto esperienze di vita.

Qwerty

Credo verso 21, dopo nascita di secondo figlio. Dopo primo mi sentivo ancora una bambina che si è trovata in una situazione più grande di lei, quando ero uscita da ospedale ho appoggiato sto bambino sul letto e mi sono messa a piangere perché non sapevo come manovrarlo e avevo paura di romperlo

sparatemi

non ho mai capito se non sono mai stato bambino oppure non ho mai smesso di esserlo

Varano

da bambino intorno ai 7-8 anni ricordo che ero già serio, facevo commissioni, andavo a scuola da solo, badavo ai miei fratelli più piccoli, andavo bene a scuola senza aiuti. non me ne fregava molto di compleanni, natale e cartoni animati. non ricordo un momento preciso, ricordo però quando ho smesso di piangere ed è stato intorno agli 11 anni. prima piangevo spesso quando mi rimproveravano oppure quando facevo male un compito.
però se mi giudico allo specchio onestamente, alcuni tratti sono rimasti immaturi perché non ho avuto modo di lavorarci o non sono stato in grado.

edward00767

20 anni, sono passato da sentirmi bambinone stupido ad adulto fallito.

NatoMorto

Da bambino invece di diventare adulto sono diventato matto... Però dentro di me ci sono sempre stati i sintomi della depressione... Sono "solo" peggiorato...

Stan Kezza

Boh. Forse a 11 anni, quando è arrivato mio fratello più piccolo e ho dovuto occuparmi di lui mentre tutti gli altri in famiglia erano a scuola o lavoro.
Non che mi sia pesato eh, voglio bene a mio fratello, è solo che sono dovuto crescere di botto.

Trinacria

Io mi sento ancora una bambina.

Norlit

Sotto sotto non ho mai smesso

Varano

la genitorialità sicuramente incide sulla propria percezione di essere adulti, di conseguenza si dà un'immagine di uomo e donna adulti.
un mio coetaneo calciatore della lazio ha 4 figli, ha vissuto in varie città d'italia e fatto mille esperienze, si chiama ciro immobile.

CongaBlicoti_96

Domandina proprio leggera. Aiuto. Non ho voglia di piangere.
Forse a 12 quando è morto il mio babbo. Non mi riferisco tanto alle attività tipiche dei bambini, perché quelle si erano progressivamente mutate già in precedenza. Poi io non sono mai stata un giocatrice di videogiochi e comunque tutti quelli che c'erano in caso non mi piacevano. Io stavo spesso fuori, facevo le avventure e la spia con gli amichetti/e. Oppure stavamo in caso o in giardino e si guardava i cartoni. Ma comunque già verso i 9-10 ho iniziato a guardare mtv e li c'è stato il degenero con i vari Jersey shore.
Poi è successo quello che è successo, e tutto si è fatto molto più serio. Fino ad ora. Quindi si direi che ho smesso di sentirmi una bambina più o meno alle medie.
Ma comunque conosco molte persone che ammettono tranquillamente di riguardarsi il cartone animato dell'infanzia o rivivono appunto determinati momenti attraverso riti o tramandandole in esperienze con i figli. Credo che sia un modo per non abbandonare del tutto il nostro lato infantile anche crescendo.

euridice_

Per certi aspetti mi sento ancora una bambina, per altri una vecchia

Nightlights

Una parte di me è ancora bambino un altra è come se avesse 80 anni, facendo la media le cose dovrebbero quadrare

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Balto

Mi ricordo alle medie una professoressa spesso mi diceva che sono molto più maturo rispetto ai miei coetanei, il problema è che sono rimasto in quella fase mentre i miei coetanei sono maturati con l'età. Ergo alla soglia dei 34 anni mi sento ancora come quando finii le superiori