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16-02-2016, 12:21
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#61
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Ubicazione: Termina field
Messaggi: 2,688
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Sembrerebbero studi scientifici provati da svariate università
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"Provati da svariate università"? Quali, di grazia?
Il concetto di "prova scientifica" applicata a una cosa così poco misurabile come l'attrazione è già di per sé un controsenso. Molta della sedicente "letteratura scientifica" su argomenti molto più "seri" è fuffa e bisogna andarsi a vedere le cochrane review per stabilire cosa è attendibile e cosa no, figuriamoci se basta la firma del fantomatico Elmar Burchia per dare credibilità a sta roba
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Senza contare che il tutto rientra nelle esperienze della sgragrande maggioranza degli uomini.
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Mah, insomma: alcune mi sembrano delle ovvietà (avere i soldi, essere leader), altre delle discrete cazzate (avere il cane, suonare buona musica-quale, poi?-, fare ridere).
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16-02-2016, 12:54
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#62
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da barclay
Anche se quel giornalista non esistesse, è un fatto che ogni uomo può indicare moltissime donne che scelgono gli uomini secondo quei criteri (basta fare un giro in un centro commerciale, non serve parlare, basta osservare & ascoltare).
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Potevamo aggiungerci alle dritte scientifiche anche "se non hai un centesimo in tasca trova il modo di far soldi"... Stiamo là.
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Ultima modifica di XL; 16-02-2016 a 12:58.
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16-02-2016, 12:59
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#63
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Non sono d'accordo.
Un seme contiene miriadi di sviluppi in relazione agli ambienti in cui viene piantato. Quale dovrebbe essere lo sviluppo più autentico? Per me sono autentici tutti quanti questi sviluppi, dal primo all'ultimo... Tutti quanti rappresentano uno sviluppo autentico del progetto che il seme rappresentava.
Anche un albero malato rappresenta uno sviluppo autentico di quel seme ed è "vero" quanto lo sviluppo sano. Non è che quando lo si è risanato l'albero (e si è modificato qualcosa in tutto l'ambiente che contiene anche l'albero) si permette al "vero io" dell'albero di emergere, vero e falso in casi del genere vengono usati in modo improprio.
Si è cercato di far andare le cose in un certo verso, ma questo verso non è più o meno autentico dell'altro verso, al più può essere più o meno preferibile per qualcuno che quell'albero si sviluppi in certi modi piuttosto che in altri, ma questo cosa c'entra con l'autenticità?
Se io preferisco il gelato al cioccolato e quello alla fragola non mi piace non è che nel tramutare un gelato alla fragola in quello al cioccolato permetto alla parte più autentica del gelato di emergere, no, cerco di far emergere quel che mi aggrada, ma di più vero questa parte qua non ha proprio nulla rispetto all'altra che cerco di contrastare.
Le persone più autentiche sono, guardacaso, quelle che tornano più utili e risultano meno dannose per certi gruppi sociali o per Tizio e Caio. Ma si parli allora di utilità (qualcosa che risulta piuttosto relativo a seconda di cosa si desidera ottenere) e non di autenticità, si cerca di rendere oggettivi e condivisi giudizi relativi alle proprie preferenze equiparandoli a dei giudizi simili alla valutazione del vero e del falso.
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Ma gli alberi e i gelati non sono dotati della coscienza e del libero arbitrio.
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16-02-2016, 13:05
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#64
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,114
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Quote:
Originariamente inviata da barclay
Anche se quel giornalista non esistesse, è un fatto che ogni uomo può indicare moltissime donne che scelgono gli uomini secondo quei criteri (basta fare un giro in un centro commerciale, non serve parlare, basta osservare & ascoltare).
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Da questo punto di vista i centri commerciali sono il male assoluto, vedi gorilla rasta perciengati con una pancia enorme che sembra incinto lui insieme a graziosissime ragazze. Poi dicono perché uno è evitante.. il cervello deve pur difendersi da queste storture.. non siamo malati, è una legittima difesa della psiche. Ringrazio sempre il cielo che esistono amazon e ebay.
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16-02-2016, 13:18
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#65
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Da questo punto di vista i centri commerciali sono il male assoluto,
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Vero, ma offrono anche, ad un osservatore attento, un campione d'umanità assai vasto
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16-02-2016, 13:55
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#66
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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incredibile io non ci faccio proprio caso a che tipo son le coppiette maschio-femmina che vedo nei centri commerciali/in giro
si vede che non me ne frega niente......
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16-02-2016, 14:37
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#67
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Ma gli alberi e i gelati non sono dotati della coscienza e del libero arbitrio.
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"libero arbitrio" non so di preciso che significa e non l'ho mai capito, so solo che noi elaboriamo scelte (ma in qualche senso le elabora anche un albero), ma non le elaboriamo mai in modo indipendente dal contesto, dato che il nostro stesso funzionamento dipende dal contesto. Comunque c'è già una discussione sull'argomento nel forum, approfondire questi temi ci porterebbe troppo OT.
Lasciando da parte il libero arbitrio il mio discorso poi era questo. L'"io", usando un'analogia, secondo me è una specie di sistema operativo, viene costruito e formato in base a certe esigenze ambientali, per questo non ha tanto senso per me parlare di "vero io" e "falso io". C'è un "io" adesso che fa certe cose e produce certi effetti ma potrebbe poi mutare e cambiare in certi sensi e modificarsi producendo altri assetti, ma il primo "io" che funzionava in certi modi non era meno autentico del secondo "io"... Faceva semplicemente cose diverse, così come fanno cose diverse un governo di centro-destra e un governo di centro-sinistra (almeno in teoria ).
Poi se si sostiene che il vero io lo si riesce a capire quale sia perché risulta indipendente dai contesti, allora alla fine in qualsiasi contesto dovrà per forza di cose manifestarsi e risulterà impossibile che resti nascosto da qualche parte.
Se una personalità resta nascosta in un certo contesto, a causa si una serie di vicissitudini, e poi grazie ad una serie di fattori viene fuori, c'è da chiedersi quale di queste due modalità, che si manifestano in modo dipendente dal contesto, risulta quella autentica di quell'individuo. Perché poi potrebbe valere simmetricamente lo stesso discorso a parti invertite, si potrebbe sostenere che la vera persona-io era l'altra, quella che c'era prima e non questa che è sopraggiunta poi, a seconda dei punti di vista e le preferenze. Il vero io dell'individuo con cui abbiamo a che fare è il dottor Jekyll o mister Hyde? O ancora altro? Perché di modalità di questo tipo secondo me una persona ne potrebbe possedere molte e potrebbero manifestarsi poi in certe circostanze.
Per me sono autentiche tutte le modalità e le manifestazioni, in tal senso non c'è un vero io e un falso io, ci sono solo due personalità che si sono alternate lungo in corso della storia individuale di una persona per una serie di motivi, la differenza al più può stare nel fatto che fanno e producono azioni e reazioni diverse nel contesto e nell'individuo così come le reazioni di un albero "malato" sono diverse rispetto a quelle di un albero "sano".
Non è vero che l'albero malato rappresenta la manifestazione di un "falso albero" o una manifestazione finta del suo essere, è comunque una manifestazione autentica dell'albero in quel contesto vitale (in cui ci sono parassiti e quant'altro che fanno reagire quel tipo di albero così). Che l'albero sta male in qualche senso in questo contesto, per i più svariati motivi, non vuol mica dire che sia meno autentico di un albero che sta bene nello stesso contesto.
Le differenze tra buono e cattivo, sano e malato e così via... Non sono equiparabili alla differenza che intercorre tra vero e falso, per questo il termine "autentico" che rimanda ad una qualche teoria relativa alla verità in questi contesti risulta fuorviante per me. Il modo di arredare un appartamento è solo uno dei tanti modi per arredarlo, non è che esiste il modo vero e autentico di arredare un appartamento che si contrappone al modo falso e inautentico, potrebbe esserci al più un modo bello o un modo brutto (secondo i criteri che stanno in testa a qualcuno per valutare cosa dovrebbe esser bello e cosa brutto), un modo funzionale per far certe cose e un modo disfunzionale per far queste cose (sempre secondo gli obiettivi che dovrebbe raggiungere l'arredamento di un appartamento secondo qualche persona) e così via. Vero e falso non sono termini relativi a preferenze o obiettivi, rappresentano la valutazione di stati di fatto, in sostanza o le cose stanno in un modo o non stanno in questo modo... Per tutti.
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Ultima modifica di XL; 17-02-2016 a 09:40.
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17-02-2016, 01:10
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#68
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Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Su una panchina al Brunswick Centre, London
Messaggi: 2,049
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Ultima modifica di passenger; 17-02-2016 a 01:18.
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17-02-2016, 03:08
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#69
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,155
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Ma al limite (ma proprio al limite) 'ste stronzate funzionano solo per scopare; come se con una donna il massimo che puoi fare è chiavarci.
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Mi vien voglia di valorizzare il mio essere un capraro ignorante.
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cucciolo, quand'è che hai cominciato a esprimerti così?
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17-02-2016, 09:55
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#70
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da passenger
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Non mi convince comunque, continuo a sostenere che vero e falso vengono confusi, in discorsi del genere, con preferibile non preferibile.
Se una persona preferisse e desiderasse essere un san bernardo e trasformasse il suo corpo tramite una serie di operazioni chirurgiche risulterebbe più autentica di un'altra persona che decide di non farlo per certi motivi (paura di una serie di conseguenze sulla sua salute), avendo comunque desideri analoghi?
Per me non sbaglia nessuna delle due persone in relazione ad una presunta autenticità, io la penso così.
I desideri vanno sempre assecondati secondo te?
E chi li asseconda sempre tutti i suoi desideri e più autentico di chi valuta anche altro?
Io credo proprio che le persone vadano disincagliate dall'idea che risulti più naturale e autentico far qualcosa ed esser qualcosa piuttosto che altro, anche perché io cosa sia più autentico e naturale sinceramente non lo capisco. Per questo per me va bene sia una persona che decide di farsi delle operazioni, se secondo lei sta meglio così, che una persona che per paura di certe conseguenze non lo fa, sempre se secondo lei sta meglio così. Non credo proprio che una delle due sia più autentica dell'altra.
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Ultima modifica di XL; 17-02-2016 a 10:01.
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17-02-2016, 10:27
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#71
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Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Su una panchina al Brunswick Centre, London
Messaggi: 2,049
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Credo che un primo equivoco sia dovuto al fatto di credere che per me non autentico voglia dire falso, mentre in realtà no, vuol dire solo non autentico.
In parte concordo con te, nel senso che anche le nostre paure che ci impediscono di esprimerci fanno profondamente parte di noi in un dato momento, però ecco, trovo che tra una persona che si tiene la sua paura per sé, uno che è in grado di eaprimerla o uno che è in grado di guardarla in faccia e vincerla, ne passi di differenza in quanto ad autenticità. Ed il punto cruciale è che io intendo l'autenticità come essere autentici con gli altri; certo, tutti siamo autentici nella nostra individualità in qualsiasi istante della nostra esistenza, ma questo è non solo ben poco faticoso, ma anche ben poco interessante.
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Ultima modifica di passenger; 17-02-2016 a 10:30.
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17-02-2016, 10:36
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#72
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Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Su una panchina al Brunswick Centre, London
Messaggi: 2,049
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In effetti la non autenticità con se stessi coincide con la non consapevolezza, mentre la non autenticità con gli altri coincide con la non espressione di sé (e non certo con la falsità).
Per cui in realtà anche essere autentici con se stessi è per niente facile e scontato , lo è solo l'autenticità meramente fattuale, banalmente vera e per questo per niente faticosa o rischiosa: non è qualcosa che si deve costruire, è qualcosa che, come dite voi, semplicemente è.
Tutto ciò mi ricorda la storia del dito che indica la Luna e del fissarsi sul dito...
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17-02-2016, 11:20
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#73
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da passenger
Credo che un primo equivoco sia dovuto al fatto di credere che per me non autentico voglia dire falso, mentre in realtà no, vuol dire solo non autentico.
In parte concordo con te, nel senso che anche le nostre paure che ci impediscono di esprimerci fanno profondamente parte di noi in un dato momento, però ecco, trovo che tra una persona che si tiene la sua paura per sé, uno che è in grado di eaprimerla o uno che è in grado di guardarla in faccia e vincerla, ne passi di differenza in quanto ad autenticità. Ed il punto cruciale è che io intendo l'autenticità come essere autentici con gli altri; certo, tutti siamo autentici nella nostra individualità in qualsiasi istante della nostra esistenza, ma questo è non solo ben poco faticoso, ma anche ben poco interessante.
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Ma "autentico" significa non contraffatto, e perciò viene usato in modo improprio comunque in questi casi, c'è poco da fare. Per parlare di contraffazione bisogna indicare chiaramente il prodotto che viene contraffatto quale dovrebbe essere, ma in questo caso a me sembra che non si capisca quale sia l'originale.
Facciamo un altro esempio che riguarda proprio la paura.
Se da un lato c'è una persona che eroicamente affronta una situazione in guerra e vince le sue paure (rischiando davvero di finir male) e magari riesce ad aver fortuna ed esser pure decorata mentre dall'altro c'è una persona che ha davvero paura di rimetterci la ghirba e non lo fa questo cercando viceversa alla meglio di schivar pallottole e magari trovare l'occasione anche per disertare senza rischiare la corte marziale, ecco in situazioni del genere io non riesco davvero a capire proprio in che senso uno dei due debba esser considerato come un prodotto "non contraffatto" e più autentico dell'altro.
Chi vince una paura per certi motivi non è più autentico (ossia più conforme ad una qualche natura più originale che ha in mente qualcuno) di chi ha paura delle stesse cose e non la vince questa paura per altri motivi.
Si può giudicare in questo senso (cosa sarebbe autentico e cosa no) solo partendo da un punto di vista morale che indica come ci si deve comportare e cosa assecondare un individuo in questo o quel contesto.
Ma di questi punti di vista ce ne sono tanti secondo me, ed allora cosa è autentico e cosa no dipende dal punto di vista di valore col quale si giudica questa o quell'azione, questo o quel modo di essere e comportarsi, e l'uso del termine autentico in questi contesti diventa relativo e non equiparabile a termini come vero e falso e nemmeno a l'uso proprio del termine autentico che non è più relativo ad alcun punto di vista di valore. Se un quadro non l'ha dipinto il tale artista dire che non è autentico significa che è vero che non lo ha dipinto il tale artista anche se c'è una firma con quel nome e uno stile simili a quelli di questo artista che farebbero credere il contrario, ma nel caso in cui ci troviamo a dover giudicare il comportamento e le azioni non si capisce più bene l'originale e il contraffatto quali dovrebbero essere.
Il mio comportamento sarebbe conforme o meno conforme ad un mio essere autentico che risulterebbe lo stesso per tutti? Secondo me non è così, per qualcuno quando faccio certe cose risulterò falso ed ipocrita, per altri genuino... Lo osservo spesso che è così.
Cambiando prospettiva quel che risulta autentico per me (in questo senso improprio) può divenire inautentico per te e viceversa, il succo del mio discorso era questo. Mentre per i prodotti contraffatti "autentico" non è un termine relativo quando lo si usa in questi sensi impropri lo diviene. Inautentico significa che viene usato un marchio o un riferimento all'origine e produzione di un prodotto mentre le cose non stanno così, ed ha a che fare col vero e il falso, in casi del genere non capisco che significhi in generale, viene usata un'analogia che però non calza tanto bene.
Se lo si usa tenendo presente che risulta relativa questa valutazione, a me sta bene e sono d'accordo, se lo si usa presupponendo che esista davvero un qualche originale oggettivo e che esistono davvero per tutti delle copie contraffatte rispetto a questo originale non sono più d'accordo, perché l'originale tra le varie manifestazioni bisogna decidere arbitrariamente quale sia.
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Ultima modifica di XL; 17-02-2016 a 11:47.
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17-02-2016, 11:30
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#74
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Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Su una panchina al Brunswick Centre, London
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Cambiando prospettiva quel che risulta autentico per me può divenire inautentico per te e viceversa, il succo del mio discorso era questo.
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Più che altro viviamo diversamente i concetti di autenticità e di inautenticità, tu mi sembri molto focalizzato sul giudizio, mentre il mio fuoco è l'espressione di sé. E questo credo sia uno di quei casi in cui la mia firma la dice lunga.
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