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Vecchio 14-12-2019, 21:30   #1
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Ultima modifica di Daytona; 16-08-2023 a 10:19. Motivo: Privacy -su richiesta dell'utente-
Vecchio 14-12-2019, 21:58   #2
Esperto
L'avatar di Baby Lemonade
 

Accetterei, senza ombra di dubbio.
Ringraziamenti da
Milo (14-12-2019)
Vecchio 14-12-2019, 21:59   #3
Esperto
L'avatar di Wrong
 

Il mondo per il 2070 sarà già bello che distrutto, ci ammazzeremo tra di noi per mangiare una carcassa di un topo, altro che tecnologia!

Ultima modifica di Wrong; 15-12-2019 a 13:20.
Vecchio 14-12-2019, 22:01   #4
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Penso di sì.
Vecchio 14-12-2019, 22:09   #5
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Nel 2070 se sarò ancora vivo (dubito) sarò un vecchio a cui importerà poco di diventare un intelligentone. Ma a parte questo, per quale motivo dovrebbero eliminare totalmente le emozioni? Potrei capire eiminare le emozioni negative, ma quelle positive perché dovrebbero essere eliminate?
Vecchio 14-12-2019, 22:16   #6
Banned
 

Direi di si. Se poi si eliminano solo le cose brutte degli umani tanto meglio.

Ma poi con l'introduzione di questi elementi l'uomo allungherebbe anche la vita? O addirittura diventerebbe immortale?
Vecchio 14-12-2019, 22:24   #7
Esperto
 

Io l'uso di esoscheletri intelligenti, per permettermi lo stile di vita e l'attività di quando avevo vent'anni e di dispositivi che permettono il monitoraggio avanzato del mio stato di salute. Accetterei però organi bionici, qualora servisse, al posto di un trapianto ad esempio di cuore o di polmoni. Nessuna alterazione a livello nervoso e cerebrale, tranne in caso di malattie degenerative, ma dipende ...
Vecchio 14-12-2019, 22:53   #8
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded Visualizza il messaggio
Perchè non cè scelta se elimini quelle negative elimini anche quelle positive.
Non mi sembra realistico, ma se deve essere come hai detto tu (totale eliminazione delle emozioni) dico di no. Se non avrò più le emozioni per quale motivo dovrei fare le cose? Non sarei gratificato, sarei una macchina.
Ringraziamenti da
choppy (15-12-2019)
Vecchio 14-12-2019, 23:44   #9
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Ma morire non sarebbe più semplice e veloce? Dopo 70 anni uno si stanca
Ringraziamenti da
Odradek (15-12-2019)
Vecchio 14-12-2019, 23:54   #10
Esperto
L'avatar di Milo
 

Io sono a favore del transumanesimo penso sia un passo evolutivo necessario per la specie umana insieme all'esplorazione spaziale e la colonizzazione di nuovi mondi,l'unico dubbio che ho riguarda le patologie mentali come la mia avere un meraviglioso corpo meccanico con la testa buggata non sarebbe il massimo,cmq spero si arrivi anche all'eugenetica e che quindi scherzi della natura come me non nasceranno più e ci saranno solo persone sane sia a livello mentale che fisico.
Vecchio 14-12-2019, 23:54   #11
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Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo Visualizza il messaggio
Non mi sembra realistico, ma se deve essere come hai detto tu (totale eliminazione delle emozioni) dico di no. Se non avrò più le emozioni per quale motivo dovrei fare le cose? Non sarei gratificato, sarei una macchina.
infatti, non ci sarebbe più divertimento a vivere, per quanto la vita possa fare anche schifo
Vecchio 14-12-2019, 23:58   #12
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Io mi modificherei.
La cosa che a me interesserebbe di più sono gli effetti che una cosa del genere può generare nella coscienza.
Che succede se si aggiungono gli apparati percettivi, che so, di un camaleonte ad un cervello umano?
E i circuiti del piacere? Si potrebbero modificare in maniera tale da provarlo in termini amplificati?
Una volta ho immaginato di poter avere dei circuiti cerebrali capaci di percepire in termini quadridimensionali.
Cosa si proverebbe ad avere un campo visivo tridimensionale invece che bidimensionale?
Comunque penso che 50 anni siano pochi, prima credevano che sarebbero riusciti a creare una forma di intelligenza artificiale paragonabile a quella di HAL entro il 2001, siamo nel 2019 e sono ancora in alto mare.

Una cosa che andrebbe verificata è capire se il cervello e quindi la mente rappresentano un sistema che funziona in modo identico (a livello percettivo) se si modificano certe parti con "scatole nere" che svolgono le stesse funzioni (magari in modo differente).

Se si prende un pezzo di cervello e si capisce come elabora le informazioni in entrata e uscita (che funzione calcola) e si sostituisce con un meccanismo che svolge la stessa funzione input-output, la persona continuerà a percepire a livello cosciente quel che percepiva prima?

Può essere anche che son cose che non si possono fare, tutto dipende da come funzioniamo effettivamente, se c'è bisogno a monte di un certo tipo di materiale e se il come viene eseguito tutto il cosiddetto calcolo diventa importante per produrre certe percezioni e non altre, le possibilità di sostituire dei pezzi con parti artificiali andranno ridimensionate.
Se si prende un cervello di partenza e si sostituisce una parte con un sistema artificiale, poi un'altra, poi un'altra, finché del cervello di partenza non rimane nulla, praticamente s'è trasferita la mente di partenza (insieme alla coscienza) in un altro supporto?
Se funziona davvero così a me sembra una cosa pressappoco assurda.
Un cervello potrebbe in linea di principio avere associata una mente e riuscire a simularne altre in maniera tale da contenere altre coscienze separate?
Un personaggio di un videogame potrebbe essere costruito in maniera tanto articolata che quando si attiva il gioco inizierebbe a provare qualcosa in prima persona come nel film Nirvana di Salvatores?
Ogni volta che mi ci metto a pensare a come dovrebbe funzionare la cosa non ci capisco più quasi nulla.
Sembra alla fine più convincente l'idea che solo a certe strutture materiali biologiche sono associate delle menti e non è una questione soltanto funzionale, altri meccanismi magari poi riescono a simulare il comportamento a certi livelli funzionali di certi organismi dotati di mente, ma non riescono a riprodurre la coscienza, ossia quella cosa tanto strana in base al fatto che un cervello inizia a provare qualcosa in prima persona.
Se le cose stanno così addio transumanesimo, non si possono sostituire i circuiti cerebrali con altri artificiali senza andare a cancellare parti significative dell'apparato cosciente fino a far sparire del tutto la mente da un cervello riducendo quest'ultimo ad un sistema di calcolo che simula perfettamente il comportamento umano da farci credere che sta provando qualcosa, ma che in realtà non prova nulla.
Il funzionalismo potrebbe essere una teoria della mente sbagliata.
Però potrebbe essere anche corretta, bisognerebbe fare degli esperimenti cambiando piccole parti di un cervello che si sa cosa "calcolano" con parti artificiali ed intervistare poi la persona e chiederle cosa prova in prima persona.
Potrebbero verificarsi fatti strani, sostituiti i circuiti dell'apparato visivo la persona potrebbe comportarsi come se vedesse qualcosa ma se intervistata relativamente al fatto se provi qualcosa o meno nel vedere, risulterebbe incapace di rispondere, il processo potrebbe divenire opaco al resto della coscienza biologica. Sostituito un pezzo che svolge le stesse funzioni di input e output, l'intero potrebbe non funzionare più allo stesso modo perché il funzionamento globale dipendeva fortemente anche da cosa usava il pezzo per svolgere quella funzione e come il pezzo svolgeva quella funzione.
Infine potrebbe capitare la cosa più strana, la persona modificata se venisse intervistata risponderebbe proprio come una persona che prova qualcosa ma che in realtà non prova e vede nulla, ma questo non potrà comunicarcelo perché le sue risposte saranno indistinguibili da chi prova qualcosa.
Questa cosa comunque per me risulta incredibilmente misteriosa.

Ultima modifica di XL; 15-12-2019 a 08:32.
Vecchio 15-12-2019, 06:02   #13
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Quote:
Originariamente inviata da alien boy Visualizza il messaggio
infatti, non ci sarebbe più divertimento a vivere, per quanto la vita possa fare anche schifo
È questo il punto, che mi importa di poter fare tutte quelle cose se non posso neanche apprezzarle. Non potrei apprezzare neanche cose semplici, come fare una passeggiata, guardare un film, non esisterebbe più l'amicizia, l'amore, niente di niente. Tra vivere così e morire non ci vedo tanta differenza, nel primo caso però verrei "usato" per la società, nel secondo potrei riposare in pace
Vecchio 15-12-2019, 10:44   #14
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Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo Visualizza il messaggio
È questo il punto, che mi importa di poter fare tutte quelle cose se non posso neanche apprezzarle. Non potrei apprezzare neanche cose semplici, come fare una passeggiata, guardare un film, non esisterebbe più l'amicizia, l'amore, niente di niente. Tra vivere così e morire non ci vedo tanta differenza, nel primo caso però verrei "usato" per la società, nel secondo potrei riposare in pace
l'unica è se nel partercipare al perfetto funzionamento del tutto se ne possa trarre soddisfazione e quindi un sentimento positivo, seppur lieve. Un molto sfumato e blando stato di benessere condiviso, rispetto all'alternarsi a sensazioni gradevoli di tante e sempre possibili negative. D'altra parte nel lungo periodo quella sottile serenità potrebbe diventare una noia senza senso.
Magari non sarebbe auspicabile arrivare a certi livelli ma forse a uno stato intermedio dove c'è un interesse, vero e in ogni persona, alle condizioni di tutti gli esseri e delle cose comuni, tanto da rinunciare a un incremento di un (presunto?) benessere individuale a favore di una distribuzione più equa, tipo un equilibrio vicino a quello dei vasi comunicanti.
Vecchio 15-12-2019, 11:14   #15
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

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Originariamente inviata da alien boy Visualizza il messaggio
l'unica è se nel partercipare al perfetto funzionamento del tutto se ne possa trarre soddisfazione e quindi un sentimento positivo, seppur lieve. Un molto sfumato e blando stato di benessere condiviso, rispetto all'alternarsi a sensazioni gradevoli di tante e sempre possibili negative. D'altra parte nel lungo periodo quella sottile serenità potrebbe diventare una noia senza senso.
Magari non sarebbe auspicabile arrivare a certi livelli ma forse a uno stato intermedio dove c'è un interesse, vero e in ogni persona, alle condizioni di tutti gli esseri e delle cose comuni, tanto da rinunciare a un incremento di un (presunto?) benessere individuale a favore di una distribuzione più equa, tipo un equilibrio vicino a quello dei vasi comunicanti.
Quindi dici sentimenti molto deboli? Io penso che se fossimo tutti così rallenterebbe il progresso, non ci sarebbero più persone con la voglia di fare. Ok, saremmo tutti intelligenti, ma avremmo un debolissimo spirito di iniziativa. Pure il computer può fare tante cose ma non le fa per sua volontà, dobbiamo essere noi a dargli i comandi. A noi chi ce li darebbe i comandi?

Ultima modifica di Crepuscolo; 15-12-2019 a 11:17.
Vecchio 15-12-2019, 11:40   #16
Esperto
L'avatar di Idiota
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Io mi modificherei.
La cosa che a me interesserebbe di più sono gli effetti che una cosa del genere può generare nella coscienza.
Che succede se si aggiungono gli apparati percettivi, che so, di un camaleonte ad un cervello umano?
E i circuiti del piacere? Si potrebbero modificare in maniera tale da provarlo in termini amplificati?
Una volta ho immaginato di poter avere dei circuiti cerebrali capaci di percepire in termini quadridimensionali.
Cosa si proverebbe ad avere un campo visivo tridimensionale invece che bidimensionale?
Comunque penso che 50 anni siano pochi, prima credevano che sarebbero riusciti a creare una forma di intelligenza artificiale paragonabile a quella di HAL entro il 2001, siamo nel 2019 e sono ancora in alto mare.

Una cosa che andrebbe verificata è capire se il cervello e quindi la mente rappresentano un sistema che funziona in modo identico (a livello percettivo) se si modificano certe parti con "scatole nere" che svolgono le stesse funzioni (magari in modo differente).

Se si prende un pezzo di cervello e si capisce come elabora le informazioni in entrata e uscita (che funzione calcola) e si sostituisce con un meccanismo che svolge la stessa funzione input-output, la persona continuerà a percepire a livello cosciente quel che percepiva prima?

Può essere anche che son cose che non si possono fare, tutto dipende da come funzioniamo effettivamente, se c'è bisogno a monte di un certo tipo di materiale e se il come viene eseguito tutto il cosiddetto calcolo diventa importante per produrre certe percezioni e non altre, le possibilità di sostituire dei pezzi con parti artificiali andranno ridimensionate.
Se si prende un cervello di partenza e si sostituisce una parte con un sistema artificiale, poi un'altra, poi un'altra, finché del cervello di partenza non rimane nulla, praticamente s'è trasferita la mente di partenza (insieme alla coscienza) in un altro supporto?
Se funziona davvero così a me sembra una cosa pressappoco assurda.
Un cervello potrebbe in linea di principio avere associata una mente e riuscire a simularne altre in maniera tale da contenere altre coscienze separate?
Un personaggio di un videogame potrebbe essere costruito in maniera tanto articolata che quando si attiva il gioco inizierebbe a provare qualcosa in prima persona come nel film Nirvana di Salvatores?
Ogni volta che mi ci metto a pensare a come dovrebbe funzionare la cosa non ci capisco più quasi nulla.
Sembra alla fine più convincente l'idea che solo a certe strutture materiali biologiche sono associate delle menti e non è una questione soltanto funzionale, altri meccanismi magari poi riescono a simulare il comportamento a certi livelli funzionali di certi organismi dotati di mente, ma non riescono a riprodurre la coscienza, ossia quella cosa tanto strana in base al fatto che un cervello inizia a provare qualcosa in prima persona.
Se le cose stanno così addio transumanesimo, non si possono sostituire i circuiti cerebrali con altri artificiali senza andare a cancellare parti significative dell'apparato cosciente fino a far sparire del tutto la mente da un cervello riducendo quest'ultimo ad un sistema di calcolo che simula perfettamente il comportamento umano da farci credere che sta provando qualcosa, ma che in realtà non prova nulla.
Il funzionalismo potrebbe essere una teoria della mente sbagliata.
Però potrebbe essere anche corretta, bisognerebbe fare degli esperimenti cambiando piccole parti di un cervello che si sa cosa "calcolano" con parti artificiali ed intervistare poi la persona e chiederle cosa prova in prima persona.
Potrebbero verificarsi fatti strani, sostituiti i circuiti dell'apparato visivo la persona potrebbe comportarsi come se vedesse qualcosa ma se intervistata relativamente al fatto se provi qualcosa o meno nel vedere, risulterebbe incapace di rispondere, il processo potrebbe divenire opaco al resto della coscienza biologica. Sostituito un pezzo che svolge le stesse funzioni di input e output, l'intero potrebbe non funzionare più allo stesso modo perché il funzionamento globale dipendeva fortemente anche da cosa usava il pezzo per svolgere quella funzione e come il pezzo svolgeva quella funzione.
Infine potrebbe capitare la cosa più strana, la persona modificata se venisse intervistata risponderebbe proprio come una persona che prova qualcosa ma che in realtà non prova e vede nulla, ma questo non potrà comunicarcelo perché le sue risposte saranno indistinguibili da chi prova qualcosa.
Questa cosa comunque per me risulta incredibilmente misteriosa.
La mente non è il cervello. Esiste solo una corrispondenza fra stati mentali e cerebrali.
Vecchio 15-12-2019, 11:46   #17
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Originariamente inviata da Crepuscolo Visualizza il messaggio
Quindi dici sentimenti molto deboli? Io penso che se fossimo tutti così rallenterebbe il progresso, non ci sarebbero più persone con la voglia di fare. Ok, saremmo tutti intelligenti, ma avremmo un debolissimo spirito di iniziativa. Pure il computer può fare tante cose ma non le fa per sua volontà, dobbiamo essere noi a dargli i comandi. A noi chi ce li darebbe i comandi?
Perché si deve progredire? Alla fine si pensa che il progresso migliori le nostre condizioni di vita, ma se dobbiamo soffrire per ottenerlo, non è un controsenso?
Vecchio 15-12-2019, 11:58   #18
Esperto
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Originariamente inviata da Idiota Visualizza il messaggio
Perché si deve progredire? Alla fine si pensa che il progresso migliori le nostre condizioni di vita, ma se dobbiamo soffrire per ottenerlo, non è un controsenso?
E se non dobbiamo progredire per quale motivo dovremmo diventare tutti più intelligenti? Penso sia questo lo scopo.
Vecchio 15-12-2019, 12:17   #19
Esperto
L'avatar di Idiota
 

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Originariamente inviata da Crepuscolo Visualizza il messaggio
E se non dobbiamo progredire per quale motivo dovremmo diventare tutti più intelligenti? Penso sia questo lo scopo.
Infatti hai ragione, non si capisce perché dovremmo per forza diventare più intelligenti. Alla fine riusciamo già a vivere con fin troppi comfort.
Vecchio 15-12-2019, 12:34   #20
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Quote:
Originariamente inviata da Idiota Visualizza il messaggio
Infatti hai ragione, non si capisce perché dovremmo per forza diventare più intelligenti. Alla fine riusciamo già a vivere con fin troppi comfort.
Che poi bisognerebbe distinguere il tipo di progresso, io credo che in futuro ci sarà un altro tipo di progresso, quello interiore, non più legato a cose materiali.
Ringraziamenti da
Idiota (15-12-2019)
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