Ho deciso di cercare maggiori informazione sulla mia "condizione" (quella, come già detto, di amare troppo la solitudine) solo oggi, e non a caso. Ecco la mia storia:
Da piccola (elementari) ero molto timida, facevo fatica a socializzare con le femmine ma mi trovavo decisamente bene con i maschi, con cui avevo buoni rapporti di amicizia.
Alle medie, qualcosa è cambiato: già ero molto a disagio di mio per la fase di sviluppo che stavo affrontando (ero, come si dice, nella fase "cozza" dell'adolescenza), in più capitai in una classe di gente, diciamo, non molto fine e raffinata. Non che io abbia mai subito episodi di bullismo, sia ben chiaro: le mie poche amicizie (questa volta si parla di ragazze, le poche che non passavano il tempo a sfottere gli altri) ce le avevo, e i miei compagni non è che fossero dei mostri. Anche loro stavano attraversando una fase normalissima dell'adolescenza, dove non fanno altro che atteggiarsi e scimmiottare i più grandi di loro.
E' stato un brutto periodo per me, ma in un certo senso è stato meglio così: mi ha dato la spinta, infatti, per cercare di cambiare e migliorarmi (anche fisicamente, e non in modo indifferente): negli anni del liceo, infatti,sono riuscita a sconfiggere la mia timidezza e insicurezza, fino ad arrivare oggi come una ragazza distratta e un po' eccentrica (non mi preoccupo per nulla di nascondere al mondo le mie fortissime passioni, che variano dalla grande musica agli altrettanto grandi libri, ma anzi le sfoggio con assoluta naturalezza) ma pienamente sicura di sè e che non si fa mettere i piedi in testa.
Con questo metodo, non ho il minimo dubbio, mi sono guadagnata il rispetto di chi mi sta attorno. Tuttavia, ho ancora qualche problema a stringere amicizie, più che altro perchè sento davvero di
non averne bisogno. L'unico "legame" forte che ho è con la mia migliore amica, ma solo perchè ci conosciamo così bene, ormai, che siamo praticamente sorelle. Anche con lei, comunque, non sopporto di vederla o sentirle troppo spesso: non è per cattiveria nè è colpa sua, semplicemente io sono solitaria per carattere e mi piace starmene per i fatti miei.
E' facile capire, quindi, che anche le relazioni sentimentali non hanno mai riscosso un minimo interesse in me (tranne in quel periodo alle medie, dove ero molto insicura e quindi un fidanzato non mi avrebbe fatto male, ma da quando sono riuscita a cambiare, la cosa non ha più avuto la minima importanza per me). Le occasioni le ho avute, vi dirò: ma è da ben 4 anni che non mi era mai, ma proprio mai interessato nessuno (nè ragazzi nè ragazze: prima che me lo chiediate, sono assolutamente certa di essere etero: non ho mai neanche lontanamente provato interesse per una ragazza, e a quest'età direi che, se fossi gay, dovrei già essermene accorta). Fino ad un mesetto fa: incontro questo ragazzo, assolutamente
adorabile: intelligente, colto, gentile, umile, carino e con un esplicito interesse per me. Credevo finalmente di aver trovato quello giusto per una relazione (perchè, devo dire, ero piuttosto preoccupata del fatto che non avessi ancora trovato nessuno che mi interessasse), ne ero convinta. Perchè mi interessava sul serio! Lo trovavo assolutamente perfetto per me!
L'altroieri ci siamo messi insieme... avevo aspettato molto quel momento, ma subito ho capito che la cosa non poteva andare. Intanto, quando ci siamo baciati, non mi è proprio piaciuto. Poi, quando sono tornata a casa pensando che ero fidanzata, la cosa non mi provocava nessuna gioia, come invece avrei creduto: anzi, mi sentivo non dico in prigione, ma di certo un po' meno libera di prima. Come se una piccola catena si fosse attaccata alla mia caviglia. E il pensiero di rivederlo, che quando eravamo solo amici (anche se entrambi sapevamo che ci saremmo fidanzati presto) mi rallegrava, adesso mi causa un certo senso di fastidio. E, se prima uscivo con lui e mi dispiaceva tornarmene a casa, adesso trovare delle scuse per staccarmi da lui è una liberazione. Credo non sia necessario dire che, anche per baci e carezza varie, io sono parecchio distaccata.
Ergo, voglio assolutamente mollarlo il prima possibile.
Tutta questa storia, però, mi causa una leggera amarezza: se lui, che mi sembrava perfetto, non è andato bene, chi mai potrei trovare di meglio? Davvero non sono fatta per la vita di coppia? Ciò vuol dire che non mi sposerò mai, non avrò mai figli perchè non mi interesserà mai veramente nessuno?
Scusate il papiro che ho scritto, sono abituata a scrivere decisamente tanto!
Ciao a tutti!