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Originariamente inviata da Winston_Smith
Sì, ma partner è inteso come partner per il ballo, mica significa che a quella ragazza piaci. Per la mia autostima non servirebbe granché (anzi si potrebbero creare pericolose illusioni), e poi sono pressoché sicuro che lei imparerebbe a ballare prima di me (non ci vuole niente, sono un pezzo di legno ) e magari si stuferebbe pure e chiederebbe di passare a un ballerino più decente.
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Appunto, è una premessa, una condizione
necessaria anche se ovviamente
non sufficiente.
Le illusioni sono abbastanza comuni ed io per primo ho preso un mucchio di cantonate. Venivo da una situazione di
vuoto totale e la vicinanza fisica mi ha permesso di sviluppare a poco a poco quelle capacità di comunicazione non verbale, la cui mancanza mi aveva
ossessionato per anni. “Come faccio a capire se le piaccio?, Cosa vorrà mai dire quel particolare sguardo?, Gradisce il mio comportamento?, Le piace avermi vicino?”. E’ chiaro che queste “abilità sociali” non sono assolutamente insegnabili: pretendere di acquisirle in teoria e poi applicarle in pratica è assurdo come cercare di imparare a nuotare leggendo un manuale.
La grande utilità di quest’approccio è quella di poter stare entrare in contatto con un grande numero di donne, su base regolare, in tempi piuttosto ristretti, e soprattutto
in un contesto non competitivo, dove cioè non c’è una posta in palio che occorre disputarsi con altri uomini, magari più agguerriti. La ballerina sta li, e per diversi mesi non solo non scapperà, ma addirittura ci si aiuterà l’uno con l’altro. Piuttosto rassicurante, no?
In questo modo
apparentemente si impara solo a ballare, ma dentro maturano qualità utilissime: si affinano così un poco alla volta capacità di giudizio, senso critico, valutazione ad istinto delle situazioni, decodifica dei messaggi non verbali, e si hanno dei feedback molto precisi sulle proprie azioni. Ovvero,
tutte le cose di cui si è sempre sentita una disperata mancanza. Ovvio che si parte da zero o quasi, e che tutto questo prevede un meccanismo di apprendimento per prove ed errori, dunque è inevitabile prendere abbagli. Ma non c’è altra via ed è stupido cercare di evitarli, tanto irrazionale quando pretendere di imparare ad andare in bicicletta senza mai sbucciarsi le ginocchia.
E’ ovvio che c’è una differenza enorme tra le due condizioni, e che l’una è soltanto la premessa necessaria e non sufficiente all’altra. Ma ballare assieme è la base per sperimentare
emozioni condivise di tipo positivo e vivificante, un fattore che molti ritengono alla base dell’innamoramento e della seduzione. Anch’io avevo ben in testa le stesse tue paure, ma una volta che la terapia aveva cominciato a scrostare le prime inibizioni potevo fortunatamente vedere la situazione con molto buon senso, perché la parte ansiogena era ormai "disinnescata" dal lavoro fatto fino ad allora. Anche se non succede nulla, è meglio ridere, scherzare assieme, divertirsi in compagnia di altre donne mie coetanee o strare a casa a pensare quanto si è sfortunati?