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Visualizza i risultati del sondaggio: Che importanza ha il caso nella terapia?
Nessuna 4 30.77%
Meno del 50% 3 23.08%
Più del 50% 4 30.77%
Totale (la terapia è inutile) 0 0%
Il 50% 2 15.38%
Chi ha votato: 13. Non puoi votare questo sondaggio

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Vecchio 28-07-2011, 15:10   #1
Esperto
L'avatar di barclay
 

Come molti frequentatori del forum sanno, sia per averlo letto sia per esperienza, uno psicologo/psichiatra può solo parlare di percentuale di successo della terapia che pratica. Con questa premessa ed in base alla vostra esperienza, avete mai la sensazione che i progressi di una qualsiasi terapia dipendano anche dal caso?

N.B. — Per "caso" intendo un evento o una serie di eventi fortuiti che ci “portano fuori dal vicolo cieco”.
[--- EDIT ---]

Ultima modifica di barclay; 28-07-2011 a 15:36.
Vecchio 28-07-2011, 15:30   #2
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Ma a me interesserebbe (prima) capire quale percentuale dei progressi è frutto della terapia e quanta dell'"alzare le chiappe" (scusate il francesismo ).
Vecchio 28-07-2011, 15:38   #3
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher Visualizza il messaggio
Ma a me interesserebbe (prima) capire quale percentuale dei progressi è frutto della terapia e quanta dell'"alzare le chiappe" (scusate il francesismo ).
L'ispirazione per questo sondaggio è venuta dal pensare che la terapia m'ha messo in grado di fare alcune cose che prima non mi riuscivano ma di non avere più molte occasioni per farle. Il succo del mio discorso è che la terapia non è in grado di creare un'occasione.
Vecchio 28-07-2011, 16:10   #4
Banned
 

Dipende da caso a caso e da persona a persona.

Mi chiedo se tutto ciò non abba a che fare con quello che io reputo un vizio abitudinario.
La terapia ci insegna, ma c'è la voglia di cambiamento?

Come per il vizio della sigaretta per uno che fuma 3 pacchetti al giorno, vuoi togliertelo e provi con tanti stratagemmi, ma se non hai "davvero" voglia....convinzione di smettere, il vizio non te lo togli mai (un paragone un pò a na recchia per rendere l'idea).
Vecchio 28-07-2011, 17:29   #5
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Se crepa per la malattia che aveva, allora non è stato nemmeno curato a mio avviso. u.u
Vecchio 29-07-2011, 01:07   #6
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Ah, allora io l'avevo capita (e memorizzata) in un modo diverso e un po' più ottimistico (forse): la terapia guarisce (nel senso che elimina i disagi) ma non cura (nel senso che non fornisce le occasioni sociali, ecc., non risolve i problemi pratici della vita, ai quali si deve far fronte da soli dopo la guarigione prendendosi cura di se stessi). Devi ammettere che anche così ha una sua logica.
Vecchio 29-07-2011, 08:10   #7
Esperto
L'avatar di barclay
 

Vedo che ci sono molti indecisi (così interpreto i pochi voti).
Vecchio 29-07-2011, 15:10   #8
Esperto
L'avatar di Lila.
 

io credo che ci voglia molta molta fortuna...unita a una predisposizione e voglia di farcela e tirarsi fuori dalla merda....però bisogna sempre sperare di aver trovato una psicologa adatta, che ti faccia le domande giuste, che scavi nel tuo passato in maniera corretta...come sempre in ogni cosa la fortuna o caso ha il suo bel da fare.
Vecchio 29-07-2011, 17:29   #9
Banned
 

Come per ogni cosa serve molto fondoschiena.
E scusate il framncesismo.
Io dico più di 50%, anche in virtù del fatto che a me non è servito a nulla, forse drogandomi con qualche medicinale qualcosa potrei cambiare...ma non ne sono sicuro. Di certo non posso cambiare la vita che mi gira intorno.
Vecchio 26-12-2011, 10:58   #10
Principiante
 

Però in questi termini tutto è casualità... il fatto di aver seguito la terapia, il fatto di aver scelto una determinata terapia, il fatto di aver trovato la forza di non sentirsi più malato... in fin dei conti conta il modo in cui si è andati incontro alla casualità... se esci ed è nuvoloso portandoti appresso l'ombrello hai la possibilità di prevenire un eventuale rischio ma se non ci pensi e lasci fare al caso allora sarà l'esatto contrario.
Tutto dipende dai fattori e da come interpretano l'evento circostante.
Vecchio 26-12-2011, 11:17   #11
Esperto
L'avatar di mezzavvoi
 

credo che il caso abbia un peso preponderante in tutti gli ambiti dell'esistenza.
Senza un minimo di fortuna e circostanze favorevoli anche le migliori intenzioni e un atteggiamento positivo non servono assolutamente a nulla.
Tuttavia quantificare quanto il caso incida sul raggiungimento di un obiettivo è difficilissimo da stabilire
Vecchio 26-12-2011, 13:13   #12
Esperto
L'avatar di Nick
 

Mettiamo il caso di una fobia.
La paura non è mai irrazionale, c'è sempre una percentuale di rischio che la cosa che ci fa paura si realizzi per come ce la immaginiamo, ciò che è irrazionale e ci danneggia è non agire per via di quella paura.
Per quello penso che ogni terapia che abbia un senso debba portarci ad accettare la possibilità dell'insuccesso, della rovina addirittura, piuttosto che a renderci ottimisti. L'ottimismo è il male.
Fare le cose accettandone i rischi, quello per me significa essere guariti da una fobia.
Una terapia che funzioni in questo senso ha il 100% di probabilità di successo.
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