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Vecchio 03-02-2012, 23:05   #1
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L'avatar di Keaton
 

È una stupidaggine, ma per me è stata una tragedia.
Come ho già raccontato quando avevo 15-16 anni mi ritirai socialmente, non capendo bene (allora) il perché.
Nell'estate dei miei 18 anni avevo voglia di reagire, per puro caso mi si presentò un'occasione straordinaria, a scuola aveva partecipato con altri miei compagni di classe ad un progetto europeo che non sto qui a spiegare, ma che mi fece conoscere un' organizzazione che preparava scambi europei per ragazzi sotto i 25 anni provenienti da tutta europa, le spese erano quasi nulle perché finanziate dall'unione europea. Si trattava semplicemente di stare 15 giorni all'estero quasi come in gita, si stava in albergo, però c'era la possibilità di fare uno scambio culturale molto interessante con ragazzi interessati a fare nuove conoscenze e ad imparare qualcosa in più, tanto per dire in quei giorni andai ad Auschwitz, c'erano anche ragazzi musulmani Turchi e frequentammo anche un orfanotrofio, insomma non era gente che pensava solo ad ubriacarsi e a scopare.
Insomma decisi di andarci e mettermi alla prova anche e sopratutto perché con me c'erano 2 miei compagni di scuola con cui avevo un buon rapporto e potevo tra l'altro imparare un po' meglio l'inglese. Assieme a noi partirono 3 ragazze, eravamo un gruppetto di 6 italiani.
Quell' esperienza fu però molto negativa, nonostante in partenza ci fosse tutto di positivo mi ritrovai isolato dagli altri 5 ragazzi che legarono tantissimo, in particolare fui totalmente snobbato dalle 3 ragazze, questo sicuramente per stronzaggine da parte loro, ma anche per la mia incapacità di aprirmi. Inutile dire che io vergine fino all'osso provavo frustrazione per il divertimento che vedevo intorno a me, in particolare ricordo una ragazza lituana bionda molto bella, una sera vedendolo ballare e un po' birichina mi dicevo che mai avrei potuto avvicinarla, ed invece incredibilmente la sera dopo in discoteca ( una delle pochissime mie esperienze in questo luogo infernale) mi ero isolato e bevevo da solo un bicchiere da birra, non tanto perché mi andasse, ma perché il bar era staccato dalla pista da ballo e non dovevo ascoltare quella musica assordante, ed insomma per farla breve FU LEI AD AVVICINARSI A ME e a sedersi accanto e io invece di essere contento, rimasi con un broncio incredibile, la misi in imbarazzo e lei se ne andò, il mio fu un comportamento che ancora non mi spiego, non ebbi un blocco di chi non riesce a parlare con una ragazza, ero proprio triste bo!
Uscii dalla discoteca e camminai da solo nella città totalmente buia.
Non è tutto, si era organizzato un gioco dove ognuno dovevano fare piccoli regali (come cioccolate, cose del genere) ad un ragazzo estratto a caso, lasciarglieli davanti alla porta per poi tramite un giochino nell'ultima sera cercare di riconoscere chi era il ragazzo che ti faceva questi regali, IO NON FECI REGALI A NESSUNO !, non so ancora perché , so solo che all'ultima sera feci una figuraccia di cui ancora mi vergogno perché tra una trentina di ragazzi fui l'unico a non farlo, mi vergognai da morire,feci finta di avere la diarrea e rimasi chiuso tutta la sera nella mia camera d'albergo.
Per tutti gli altri fu un'esperienza straordinaria, per me fu terribile, tornato non ero più io,cominciai a sentirmi male, andai anche al pronto soccorso per enormi abbassamenti di pressione, feci imbestialire i miei genitori perché ero iscritto a scuola guida ma non studiavo più, né mi interessava più niente.
Non mi spiego ancora il mio comportamento di quel periodo, mi feci male da solo, mi è rimasto un'incredibile senso di vergogna e colpevolezza, quando mi capita di incrociare una di queste 3 ragazze in giro faccio di tutto per evitarle perché sono ancora disagio.
E dire che una di loro successivamente mi invitò anche al suo compleanno, ma non ci andai. Che poi tra l'altro ho conosciuto bravissimi ragazzi lassù in Polonia, che facevano di tutto per conoscermi.
Cioè, la mia domanda è... non è che a volte siamo noi a volerci fare del male per forza ?
Mi è venuto in mente di rifare questa esperienza per scacciare questo brutto ricordo che mi perseguita.
Se ci penso bene, è tutta una grande stupidaggine, mi sono fatto del male prendendomi troppo sul serio...
Vecchio 03-02-2012, 23:11   #2
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

Allora ti perdoni?
Vecchio 03-02-2012, 23:15   #3
Esperto
 

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Originariamente inviata da Keaton Visualizza il messaggio
Non è tutto, si era organizzato un gioco dove ognuno dovevano fare piccoli regali (come cioccolate, cose del genere) ad un ragazzo estratto a caso, lasciarglieli davanti alla porta per poi tramite un giochino nell'ultima sera cercare di riconoscere chi era il ragazzo che ti faceva questi regali, IO NON FECI REGALI A NESSUNO !, non so ancora perché , so solo che all'ultima sera feci una figuraccia di cui ancora mi vergogno perché tra una trentina di ragazzi fui l'unico a non farlo, mi vergognai da morire,feci finta di avere la diarrea e rimasi chiuso tutta la sera nella mia camera d'albergo.
Se può consolarti, ti dico che avrei avuto la tua stessa reazione, o comunque simile. Senso di inadeguatezza, non sapere che cazzo regalare, timore di essere etichettato dal tipo di regalo, ansia per essere al centro dell'attenzione, and so on.
Di situazioni in cui io ero "l'unico che non" ne ho vissute più di una, purtroppo.
Vecchio 03-02-2012, 23:22   #4
Avanzato
L'avatar di Keaton
 

Quote:
Originariamente inviata da Kitsune Visualizza il messaggio
Allora ti perdoni?
comincio a perdonarmi da poco
Vecchio 03-02-2012, 23:26   #5
Avanzato
L'avatar di Carlien
 

Di per sè può sembrare un episodio marginale, ma io capisco quanto sia stato importante e grave per te.
Probabilmente comunque sì, spesso è come dici tu, ci auto-sabotiamo e ci facciamo del male da soli. Perchè? Non conosco la tua storia, però in molti casi dopo periodi di sofferenza è difficile uscirne perchè la tristezza è un qualcosa di conosciuto e a cui siamo abituati, e per quanto ci faccia star male è comunque rassicurante e senza volerlo ce la teniamo stretta.
Poi sicuramente se i tuoi amici, specie quelle ragazze, si fossero dimostrati più disponibili anche tu saresti stato dell'umore giusto..ma se posso darti un consiglio, ormai è acqua passata. Anche io ho un sacco di ferite in cui continuo a girarci dentro il coltello rimuginando, e provando vergogna ogni volta che ci penso, ma devi cercare di minimizzare e cogliere gli aspetti positivi: è stata un'esperienza costruttiva, come dici tu, e gli aspetti negativi per quanto preponderanti col senno di poi vanno messi in secondo piano. Anche perchè credimi, quella ragazza bionda probabilmente non si ricorderà più di quell'episodio, e i tuoi amici se si ricordano il tuo comportamento "strano" di quella vacanza probabilmente non ci danno e non ci hanno dato l'importanza che ci hai dato tu. Bisogna metterci una pietra sopra e andare avanti ( facile a dirsi, eh, ma non è impossibile ).
Vecchio 03-02-2012, 23:44   #6
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Scrivere la tua esperienza è stato un ottimo passo Keaton..
Vedrai che ti sentirai presto meglio riguardo a questo..
E' un po' come gettarla via, darla in pasto al mondo.

Io l'ho usato per molto tempo: scrivere le mie "vergogne" per esorcizzarle.
Sembra una scemenza ma può davvero funzionare!

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