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11-06-2009, 13:23
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Salerno
Messaggi: 654
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Invito a scrivere frasi, o parti (brevi) di un libro che vi hanno suscitato emozione durante la lettura, e di riportare il titolo del libro.
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11-06-2009, 13:28
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#2
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Salerno
Messaggi: 654
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"La prego, non si offenda e non pensi male di me, ma devo andare da lui, da quello schifoso, guardi solo le sue gambe storte. Ma torno subito, e poi vengo con lei, se le mi vuole, vado dove vuole lei, può fare di me quello che vuole, sarò felice se me ne potrò andare via di qui, quanto più a lungo tanto meglio, meglio che tutto se per sempre. Fece ancora una carezza alla mano di K., poi balzò in piedi e corse alla finestra".
da Il Processo - Franz Kafka
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12-06-2009, 12:10
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: ubi major
Messaggi: 2,196
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"Dalle labbra di Virgilio Dante apprende che questi non avrà mai accesso al Cielo; subito lo chiama maestro e signore, sia per dimostrare che quella confessione non riduce il suo affetto, sia perché, sapendolo perduto, lo ama di più".
da Nove saggi danteschi - Jorge Luis Borges
m'è arrivato stamani questo libro in regalo e, non so perché, a leggere questo periodo mi son commossa.
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12-06-2009, 12:32
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Salerno
Messaggi: 654
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Sospetteranno che ti pago per rispondere ai miei post...
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Ultima modifica di morningsheep; 01-08-2015 a 15:36.
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21-06-2009, 14:30
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#5
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Avanzato
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 372
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..voglio di più per me voglio buttarmi per cadere verso l'alto..
Un posto nel mondo
Fabio Volo
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31-12-2009, 23:17
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Ubicazione: VE
Messaggi: 986
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Oh! Rianimiamo questo esemplare thread!
Ordunque...
"Tutto ciò che abbiamo di grande viene dai nervosi: sono loro e non altri, che hanno fondato le religioni e creato capolavori. Mai il mondo saprà quanto deve a loro e soprattutto quanto essi hanno sofferto per produrlo. Noi gustiamo le incantevoli musiche, i bei quadri, mille cose raffinate, ma non sappiamo quanto esse siano costate a coloro che le crearono in insonnie, pianti, risa spasmodiche, orticarie, asme, epilessie e in quel terrore della morte, che è la cosa peggiore di tutte..."
Marcel Proust
"Alla ricerca del tempo perduto - La parte di Guermantes"
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31-12-2009, 23:24
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#7
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Gesù era nervoso? Hmm, forse quando ha cacciato i mercanti dal Tempio...
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31-12-2009, 23:30
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#8
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Loudovica
"Dalle labbra di Virgilio Dante apprende che questi non avrà mai accesso al Cielo; subito lo chiama maestro e signore, sia per dimostrare che quella confessione non riduce il suo affetto, sia perché, sapendolo perduto, lo ama di più".
da Nove saggi danteschi - Jorge Luis Borges
m'è arrivato stamani questo libro in regalo e, non so perché, a leggere questo periodo mi son commossa.
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Inferno IV 31-46
Lo buon maestro a me: «Tu non dimandi
che spiriti son questi che tu vedi?
Or vo’ che sappi, innanzi che più andi,
ch’ei non peccaro; e s’elli hanno mercedi,
non basta, perché non ebber battesmo,
ch’è porta de la fede che tu credi;
e s’e’ furon dinanzi al cristianesmo,
non adorar debitamente a Dio:
e di questi cotai son io medesmo.
Per tai difetti, non per altro rio,
semo perduti, e sol di tanto offesi,
che sanza speme vivemo in disio».
Gran duol mi prese al cor quando lo ’ntesi,
però che gente di molto valore
conobbi che ’n quel limbo eran sospesi.
«Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore»,
A me invece tocca una corda particolare quest'altro passo (davanti alle porte della città di Dite, i diavoli impediscono l'accesso e intimano a Virgilio di rimanere sul posto e non fare più da scorta a Dante):
Inferno, VIII 97-108
«O caro duca mio, che più di sette
volte m’hai sicurtà renduta e tratto
d’alto periglio che ’ncontra mi stette,
non mi lasciar», diss’io, «così disfatto;
e se ’l passar più oltre ci è negato,
ritroviam l’orme nostre insieme ratto».
E quel segnor che lì m’avea menato,
mi disse: «Non temer; ché ’l nostro passo
non ci può tòrre alcun: da tal n’è dato.
Ma qui m’attendi, e lo spirito lasso
conforta e ciba di speranza buona,
ch’i’ non ti lascerò nel mondo basso».
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03-01-2010, 15:05
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#9
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Banned
Qui dal: Feb 2008
Messaggi: 796
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"I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. Il secondo pensiero lo sfiorava soprattutto di sera, nell'intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi delle bugie.
In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l'uno all'altro. Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.
Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l'aveva mai detto."
Paolo Giordano - La solitudine dei numeri primi
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03-01-2010, 16:48
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Sapevo già della metafora dei numeri primi usata da Giordano nel suo libro, ma il passo sui numeri primi gemelli è ancora più incisivo e toccante. Grazie per averlo postato, Solo97
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03-01-2010, 21:36
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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Il mondo non era che un mito, una distesa trasparente su cui tutto sostava solo brevemente;
anche noi eravamo qui solo di passaggio per finire poi chissà dove.
Non eravamo vivi, noi, ci limitavamo a sfiorare la vita senza mai afferrarla.
John Fante : Chiedi alla polvere
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03-01-2010, 23:05
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#12
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: in un cespuglio vicino al mare
Messaggi: 2,682
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" Ebbero inizio le litanie; per bocca dei sacerdoti, il morto dichiarava d'essere sempre stato veritiero, sempre casto, sempre caritatevole e giusto, e vantava virtù che , se le avesse praticate davvero, lo avrebbero messo per sempre al bando dei vivi."
M. Yourcenar , Memorie di Adriano
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04-01-2010, 08:46
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2008
Ubicazione: Sempre più sù...Oltre...l'Infinito INDACO!
Messaggi: 574
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Soltanto dopo essere scesi negli abissi del Dolore
riusciamo a comprendere la complessità che essere umani comporta,
a provare compassione per tutte le altre creature viventi
che soffrono,a rendere onore al coraggio...
e e donare comprensione,gentilezza e compagnia a coloro che ne hanno bisogno.
Pam Brown(1928)
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06-01-2010, 15:16
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Sul poeta cadeva inarrestabile il giorno.
Il maestro e Margherita (Michail Bulgakov)
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07-01-2010, 17:06
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#15
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: in un cespuglio vicino al mare
Messaggi: 2,682
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Ad aprile mia madre è venuta a trovarci (...) e Martina (...) in pochi giorni le parlava come a un'amica. Ho provato anch'io a fare a meno delle impermeabilizzazioni di sentimenti dietro cui mi ero sempre riparato, ed è stata una strana scoperta. Non ero più imbarazzato ad ascoltarla, non sentivo più il bisogno di prendere distanza da ogni sua singola frase : avevo un mio vero territorio adesso, non dovevo più inventarmene uno a parole.
da" Due di due " di Andrea De Carlo
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07-01-2010, 19:24
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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"Se domani, dopo la vittoria di stanotte, contemplandoti nudo allo specchio scoprirai un secondo paio di testicoli, che il tuo cuore non si gonfi di orgoglio, figlio mio, vuol semplicemente dire che ti stanno inculando"
La fata carabina - D. Pennac
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08-01-2010, 23:16
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Nick
"Se domani, dopo la vittoria di stanotte, contemplandoti nudo allo specchio scoprirai un secondo paio di testicoli, che il tuo cuore non si gonfi di orgoglio, figlio mio, vuol semplicemente dire che ti stanno inculando"
La fata carabina - D. Pennac
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Ahahahahah
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09-01-2010, 00:30
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#18
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Principiante
Qui dal: Dec 2009
Messaggi: 56
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da Delfina e Ippolita di Boudelaire gli ultimi versi
Dunque, raminghe, reprobe, fuor d'ogni umano seno,
correte come lupi per greppi e per vallate;
compite il vostro fato, anime senza freno;
fuggite l'infinito che è dentro di voi !
e da Cosi parlò Zarathustra
Perchè attirasti te stesso nel paradiso del vecchio serpente?
Ti insinuasti strisciando in te...in te?
Un malato ora
che il veleno del serpente rese infermo;
un prigioniero ora,
che trasse la sorte più dura,
che lavora nel proprio pozzo rannicchiato,
che apre in sè una caverna,
che scava in sè stesso,
maldestro, rigido,
un cadavere...
oppresso da cento fardelli sovrastanti,
sovraccarico di te,
uno che sa!
uno che conosce se stesso!
il sapiente Zarathustra!..
Hai cercato il carico più grande
e trovasti te...
vi ci trovate vero?
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Ultima modifica di isidore; 09-01-2010 a 00:42.
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09-01-2010, 01:54
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#19
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo
Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un tuo solo sguardo
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sara ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo
S. Benni
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14-03-2010, 23:33
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#20
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 975
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Qualcuno una volta ha detto che siamo circondati da gente morta. La gente morta cammina per la strada, mangia, beve, fa l'amore e legge tanti libri e vede tanti film e conosce tanta gente importante. Ma la gente morta, a differenza della gente viva, non riesce ad avere palpitazioni, non riesce a emozionarsi. Usa solo l'intelletto, la mente, e tende a ostentare la propria cultura.
Mi fa paura, la gente morta.
Mi fa paura il pensiero che forse, un giorno, potrei morire anch'io.
Melissa P.
L'odore del tuo respiro
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