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06-09-2012, 21:52
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#1
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Buona sera a tutti gli amici del forum.
Volevo discutere con voi un mio tratto della personalità.
In tutto quello che faccio vorrei sempre essere il numero uno, dal rendimento universitario agli sport ma anche nelle cose più piccole come può essere un videogioco.
Questo non vuol dire assolutamente che ho motivazione da vendere e che riesco sempre a raggiungere il mio obbiettivo. Ovviamente nel mondo reale non si può pretendere la perfezione assoluta. Anche se eccelli in un certa attività ce ne saranno infinite altre in cui sarai mediocre.
Quello che mi preoccupa è la sensazione di malessere che sperimento dopo aver "fallito" in qualche cosa: avere perso una partita (una banalità penserete!), non aver preso il voto desiderato in qualche esame, osservare che qualcuno è più in gamba di me in qualche cosa (spesso poi il giudizio si rivela soggettivo e non oggettivo)...
Questo malessere spesso dura a lungo al punto da rovinarmi intere giornate.
Al contrario vivo un "successo" quasi come se fosse dovuto, e spesso la sensazione di benessere ad esso legata è ben limitata nel tempo.
Purtroppo non riesco a metabolizzare che un uomo in quanto tale non è un'essere "perfetto" (qualsiasi cosa vuol dire questa parola).
Da qualche parte ho letto:
AUTOSTIMA = IO PERCEPITO - IO DESIDERATO
Se IO DESIDERATO è più grande di IO PERCEPITO (è il caso in questione) l'autostima sarà negativa. Positiva nel caso contrario.
Qualcuno di voi si ritrova nelle mie parole?
Un saluto
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06-09-2012, 22:28
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#2
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 153
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In parte ti capisco. Io non me la prendo se perdo una partita ad un gioco o cose simili, ma di solito la perfezione la ricerco nel modo di parlare, di fare e di essere.
Quando per esempio sto in mezzo agli altri, se non riesco ad intrattenere una conversazione in modo perfetto (ovvero con quel pizzico di umorismo/sarcasmo e con parole ben piazzate, argomentando in modo preciso e intellettuale), mi sento una merda totale. E questo succede nel 99% dei casi
E mi sento stupida. Stupida sia perché desidero essere una persona carismatica con una dialettica perfetta e se non ci riesco mi deprimo, sia perché appunto non ci riesco e finisco per balbettare e dire qualche cavolata assurda.
Comunque la frase finale sull'autostima non credo di averla compresa del tutto.
Ecco vedi, sono stupida
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07-09-2012, 00:28
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#3
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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@Barretta
Nel tuo caso la mania di perfezione è limitata ad un certo aspetto: avere una buona dialettica.
Ora nemmeno io ho la mania di essere perfetto in ogni cosa, ma quello che non mi va giù è come gestisco i successi ed i fallimenti...
L'ultima frase riassume con una formula questo ragionamento:
Se io sono meglio di come vorrei essere (ovviamente "meglio/peggio" sono valutazioni soggettive) avrò un'autostima positiva (alta autostima).
Se sono peggio di come vorrei essere avrò un'autostima negativa (bassa autostima). Tutto qua!
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07-09-2012, 00:59
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Quote:
Originariamente inviata da Adler
In tutto quello che faccio vorrei sempre essere il numero uno
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Diventare il migliore e quello che la società inculca ed esige da tutti, evidentemente non solo non ti sottrai a questa regola ma ne sei schiavo.
Quote:
Questo non vuol dire assolutamente che ho motivazione da vendere e che riesco sempre a raggiungere il mio obbiettivo.
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Ci mancherebbe, saremmo tutti astronauti, presidenti, pop star, ecc.
Quote:
Ovviamente nel mondo reale non si può pretendere la perfezione assoluta.
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No, si auspica la pace interiore, essere fieri con quello che si ha senza sognare l'impossibile.
Quote:
Quello che mi preoccupa è la sensazione di malessere che sperimento dopo aver "fallito" in qualche cosa:
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Sei il peggior critico di te stesso, è quasi peggio di essere egocentrici.
Sebbene l'egocentrico insegue l'impossibile ha una buona stima di se stesso.
Hai giustamente espresso il concetto che ti idealizzi troppo, ti illudi e immancabilmente resti deluso.
Non conosci te stesso, i tuoi limiti e il tuo potenziale.
Conoscere se stessi non significa accettarsi, ma significa comprendere quali traguardi è possibile raggiungere.
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07-09-2012, 01:01
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Anch'io sono perfezionista, non perché ambisca ad essere il numero uno ma perché ambisco a non sbagliare mai (obiettivo da poco, eh? ) e ovviamente ad ogni intoppo o errore tiro giù tutti i santi e mi dò dell'idiota.
Per non parlare della paralisi anticipatoria dovuta alla paura di sbagliare
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Ultima modifica di Winston_Smith; 07-09-2012 a 01:04.
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07-09-2012, 03:17
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#6
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 153
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Quote:
Originariamente inviata da Adler
@Barretta
Nel tuo caso la mania di perfezione è limitata ad un certo aspetto: avere una buona dialettica.
Ora nemmeno io ho la mania di essere perfetto in ogni cosa, ma quello che non mi va giù è come gestisco i successi ed i fallimenti...
L'ultima frase riassume con una formula questo ragionamento:
Se io sono meglio di come vorrei essere (ovviamente "meglio/peggio" sono valutazioni soggettive) avrò un'autostima positiva (alta autostima).
Se sono peggio di come vorrei essere avrò un'autostima negativa (bassa autostima). Tutto qua!
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Figurati che, nonostante la mia mania di perfezione sia limitata alla sola dialettica, è possibile che i fallimenti collezionati giorno dopo giorno siano la vera causa della mia depressione attuale.
I malesseri giornalieri che mi portavo dietro ogni giorno per i fallimenti continui che collezionavo, potrebbero essersi trasformati in qualcosa di più grande (la depressione).
Ma è un'ipotesi molto azzardata, devo ancora capire bene perché mi ritrovo così depressa, pessimista e negativa.
Quindi penso che non sei l'unico esagerato nel gestire i successi ed i fallimenti.
Comunque io credevo chissà cosa riguardo a quel ragionamento sull'autostima, invece è esattamente lo stesso ragionamento che io ho sempre fatto.
La domanda è: come ambire al possibile/accettarsi per quello che si è, se si ha questa fissa per la perfezione?
Eh beh.
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07-09-2012, 04:06
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#7
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Conosco bene la sensazione, una volta,anni fa ero così. Adesso non ambisco a niente se non a sopravvivere in questa tempesta che si chiama vita.
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07-09-2012, 04:39
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: out
Messaggi: 4,345
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si,ma è una fregatura.
mi è capitato ad esempio al lavoro di essere il piu bravo di tutti,ultimo arrivato soddisfacente certo,risultato della mia gloria:emarginato ed allontanato dai colleghi,puttanella del direttore,....ho capito che qualcosa non andava proprio nel mio voler competere e primeggiare,ma magari solo per il posto che sono capitato,cmq ero infelice per cio,i colleghi mi hanno fatto capire che ci sono cose piu grandi di me,ad esempio,che non ci guadagni nulla ad essere il piu bravo in tale ambito,non ci sono avanzamenti ne premi,passi solo da stronzo e da mona coi colleghi,e sei la gioia del direttore.
cosi ho rivalutato tutto,so di poter essere il piu bravo di tutti in tale ambito,ma di fare schifoe avere molto da imparare in tanti altri,soprattutto,che se sono bravo in qualcosa devo usarlo per tirare acqua al mio mulino,non regalarlo a loro,quindi sono diventato un combattente,e mi sono allineato ai colleghi,
in realta io volevo essere bravo per me stesso,non avrei mai pensato di essere un pesce talmente piccolo,in un lago cosi grande,
a essere il migliore non ci guadagnavo nulla nei rapporti con gli altri,
che senso ha essere il migliore se ti ritrovi da solo?
quindi ora cerco di essere migliore all'interno di un quadro piu grande,e ... ergo annaspo come tutti..
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07-09-2012, 04:56
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#9
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 223
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Quote:
Originariamente inviata da dentromeashita
si,ma è una fregatura.
mi è capitato ad esempio al lavoro di essere il piu bravo di tutti,ultimo arrivato soddisfacente certo,risultato della mia gloria:emarginato ed allontanato dai colleghi,puttanella del direttore,....ho capito che qualcosa non andava proprio nel mio voler competere e primeggiare,ma magari solo per il posto che sono capitato,cmq ero infelice per cio,i colleghi mi hanno fatto capire che ci sono cose piu grandi di me,ad esempio,che non ci guadagni nulla ad essere il piu bravo in tale ambito,non ci sono avanzamenti ne premi,passi solo da stronzo e da mona coi colleghi,e sei la gioia del direttore.
cosi ho rivalutato tutto,so di poter essere il piu bravo di tutti in tale ambito,ma di fare schifoe avere molto da imparare in tanti altri,soprattutto,che se sono bravo in qualcosa devo usarlo per tirare acqua al mio mulino,non regalarlo a loro,quindi sono diventato un combattente,e mi sono allineato ai colleghi,
in realta io volevo essere bravo per me stesso,non avrei mai pensato di essere un pesce talmente piccolo,in un lago cosi grande,
a essere il migliore non ci guadagnavo nulla nei rapporti con gli altri,
che senso ha essere il migliore se ti ritrovi da solo?
quindi ora cerco di essere migliore all'interno di un quadro piu grande,e ... ergo annaspo come tutti..
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Hai pienamente ragione.
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07-09-2012, 07:28
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Ricercare la perfezione in sè io non credo sia totalmente sbagliato almeno sotto determinati punti di vista...
Essere vittoriosi, quindi in parte perfetti, nelle battaglie per il raggiungimento dei propri obiettivi ritengo sia uno dei metodi migliori per insabbiare le proprie insicurezze (farle sparire del tutto non penso sia possibile almeno per quanto mi riguarda) e per riempire positivamente la propria quotidianità..
E' essenziale però saper gestire al meglio la delusione per gli eventuali insuccessi e cioè disciplinarsi interiormente in tal senso cercando di arrivare a conoscere e ad accettare i propri limiti...
Io, con un gigantesco lavoro mentale, sto cercando di farlo da anni...
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07-09-2012, 09:21
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#11
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da Kitsune
Diventare il migliore e quello che la società inculca ed esige da tutti, evidentemente non solo non ti sottrai a questa regola ma ne sei schiavo.
Ci mancherebbe, saremmo tutti astronauti, presidenti, pop star, ecc.
No, si auspica la pace interiore, essere fieri con quello che si ha senza sognare l'impossibile.
Sei il peggior critico di te stesso, è quasi peggio di essere egocentrici.
Sebbene l'egocentrico insegue l'impossibile ha una buona stima di se stesso.
Hai giustamente espresso il concetto che ti idealizzi troppo, ti illudi e immancabilmente resti deluso.
Non conosci te stesso, i tuoi limiti e il tuo potenziale.
Conoscere se stessi non significa accettarsi, ma significa comprendere quali traguardi è possibile raggiungere.
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Hai ragione nella società di oggi questo paradigma è ben presente. Tuttavia credo che questo comportamento l'ho assorbito dalla mia famiglia: nessuna gratificazione per un successo, mortificazione per un fallimento. Ho dovuto sentire anche frasi del tipo (ormai anni fa): "come mai il figlio di x ha preso a scuola un voto più alto del tuo?". I miei genitori mi vogliono bene e sicuramente hanno adottato questo comportamento per motivarmi.
Beh posso senz'altro dire che non ha funzionato (non per i risultati conseguiti ma per come sto dentro).
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07-09-2012, 09:33
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#12
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Anch'io sono perfezionista, non perché ambisca ad essere il numero uno ma perché ambisco a non sbagliare mai (obiettivo da poco, eh? ) e ovviamente ad ogni intoppo o errore tiro giù tutti i santi e mi dò dell'idiota.
Per non parlare della paralisi anticipatoria dovuta alla paura di sbagliare
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Anche in me è presente questo aspetto: quando devo esibire una prestazione (per esempio aiutare un collega universitario a comprendere qualcosa) l'ansia mi va a mille (paura di sbagliare), come se a me non fosse concesso di sbagliare... E' il motivo per cui ho rinunciato a parecchie cose nella vita, per evitare di apparire ridicolo agli occhi degli altri.
Quote:
Originariamente inviata da Barretta
La domanda è: come ambire al possibile/accettarsi per quello che si è, se si ha questa fissa per la perfezione?
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Bisogna modificare alle radici i propri schemi cognitivi. Ovviamente se sapessi come fare non avrei scritto questo post...
Quote:
Originariamente inviata da Martello
Conosco bene la sensazione, una volta,anni fa ero così. Adesso non ambisco a niente se non a sopravvivere in questa tempesta che si chiama vita.
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Spero non si tratti di apatia, quella è ancora peggio.
Se così non è: come ti sei liberato di questo fardello??
Quote:
Originariamente inviata da dentromeashita
si,ma è una fregatura.
mi è capitato ad esempio al lavoro di essere il piu bravo di tutti,ultimo arrivato soddisfacente certo,risultato della mia gloria:emarginato ed allontanato dai colleghi,puttanella del direttore,....ho capito che qualcosa non andava proprio nel mio voler competere e primeggiare,ma magari solo per il posto che sono capitato,cmq ero infelice per cio,i colleghi mi hanno fatto capire che ci sono cose piu grandi di me,ad esempio,che non ci guadagni nulla ad essere il piu bravo in tale ambito,non ci sono avanzamenti ne premi,passi solo da stronzo e da mona coi colleghi,e sei la gioia del direttore.
cosi ho rivalutato tutto,so di poter essere il piu bravo di tutti in tale ambito,ma di fare schifoe avere molto da imparare in tanti altri,soprattutto,che se sono bravo in qualcosa devo usarlo per tirare acqua al mio mulino,non regalarlo a loro,quindi sono diventato un combattente,e mi sono allineato ai colleghi,
in realta io volevo essere bravo per me stesso,non avrei mai pensato di essere un pesce talmente piccolo,in un lago cosi grande,
a essere il migliore non ci guadagnavo nulla nei rapporti con gli altri,
che senso ha essere il migliore se ti ritrovi da solo?
quindi ora cerco di essere migliore all'interno di un quadro piu grande,e ... ergo annaspo come tutti..
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Beh dipende: se sei il migliore in qualcosa e lo fai vanitosamente notare agli altri non potrai che renderti a loro ostile. Ma se all'eccellenza accompagni anche una bella dose di umiltà (ho conosciuto gente così) non potrai che stimare e ammirare la persona che ti trovi d'avanti.
Quote:
Originariamente inviata da illumi
Si anch'io per molti anni sono stato così, in tutto ciò che facevo, che poteva essere a scuola, al lavoro, nelle partite di pallone oppure anche solo i videogiochi, dovevo sempre primeggiare, dimostrare alle altre persone, più che a me stesso, di essere il migliore, di avere una mente superiore.
Questo però non faceva altro che aumentare le aspettative degli altri su di me e di conseguenza, per non deluderle, cercavo di essere ancora più competitivo, sempre più perfetto. Anch'io non riuscivo a godermi i successi, se non per un brevissimo tempo, mentre quando non riuscivo a raggiungere quello che credevo la perfezione stavo male e avevo sensi di colpa verso me stesso che duravano giorni.
Negli ultimi anni ho cercato di cambiare, di impegnarmi cercando di fare quello che i miei limiti mi consentono e di farle per me stesso, non più per dover dimostrare di essere la persona perfetta che non sono. Non sempre ci riesco purtroppo.
Cmq da quando ho iniziato a cambiare atteggiamento, le persone anzichè allontanarmi hanno iniziato a cercarmi, ad avvicinarsi molto di più e ad apprezzare qualità di me che non credevo nemmeno di avere.
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Avrei potuto scrivere tranquillamente io queste parole.
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07-09-2012, 09:36
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#13
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da Markos
Ricercare la perfezione in sè io non credo sia totalmente sbagliato almeno sotto determinati punti di vista...
Essere vittoriosi, quindi in parte perfetti, nelle battaglie per il raggiungimento dei propri obiettivi ritengo sia uno dei metodi migliori per insabbiare le proprie insicurezze (farle sparire del tutto non penso sia possibile almeno per quanto mi riguarda) e per riempire positivamente la propria quotidianità..
E' essenziale però saper gestire al meglio la delusione per gli eventuali insuccessi e cioè disciplinarsi interiormente in tal senso cercando di arrivare a conoscere e ad accettare i propri limiti...
Io, con un gigantesco lavoro mentale, sto cercando di farlo da anni...
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Impegnarsi nel raggiungimento di qualche obbiettivo è l'essenza della vita, tutti dovrebbero averne almeno uno (di qualsiasi natura esso sia).
Qui il problema è l'idealizzazione del sè, il non saper gestire fallimenti e successi, avere aspettative troppo elevate.
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07-09-2012, 11:47
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#14
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Le ragioni del comportamento dei tuoi genitori probabilmente c'entrano poco con il "motivarti".
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E secondo te per quale altro motivo avrebbero dovuto farlo?
Quote:
Originariamente inviata da faria
Ogni successo è solo l'aver fatto quel che si doveva fare.
Ogni insuccesso è non aver fatto abbastanza.
Vedere il bicchiere mezzo vuoto da dover riempire. Mentre gli altri vedono il bicchiere mezzo pieno da bere.
Non si può risolvere con pareri sul forum.
Bisogna lavorare su se stessi, e possibilmente anche sui genitori.
Credo abbiano avuto e abbiano tuttore un legame forte con te. O lo si rescinde o lo si sfrutta.
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Non è sicuramente mia intenzione risolvere il problema con questo post. Volevo solo sapere come altri utenti potessero vivere questa cosa.
Ormai sono una persona adulta, il ciclo di educazione si è ormai concluso. Posso anche fare notare ai miei genitori il fatto che il loro comportamento non mi è stato di aiuto, ma questo non credo migliorerà il mio attuale atteggiamento mentale!!
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07-09-2012, 12:31
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#15
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Principiante
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 17
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Quote:
Originariamente inviata da Adler
Buona sera a tutti gli amici del forum.
Volevo discutere con voi un mio tratto della personalità.
In tutto quello che faccio vorrei sempre essere il numero uno, dal rendimento universitario agli sport ma anche nelle cose più piccole come può essere un videogioco.
Questo non vuol dire assolutamente che ho motivazione da vendere e che riesco sempre a raggiungere il mio obbiettivo. Ovviamente nel mondo reale non si può pretendere la perfezione assoluta. Anche se eccelli in un certa attività ce ne saranno infinite altre in cui sarai mediocre.
Quello che mi preoccupa è la sensazione di malessere che sperimento dopo aver "fallito" in qualche cosa: avere perso una partita (una banalità penserete!), non aver preso il voto desiderato in qualche esame, osservare che qualcuno è più in gamba di me in qualche cosa (spesso poi il giudizio si rivela soggettivo e non oggettivo)...
Questo malessere spesso dura a lungo al punto da rovinarmi intere giornate.
Al contrario vivo un "successo" quasi come se fosse dovuto, e spesso la sensazione di benessere ad esso legata è ben limitata nel tempo.
Purtroppo non riesco a metabolizzare che un uomo in quanto tale non è un'essere "perfetto" (qualsiasi cosa vuol dire questa parola).
Da qualche parte ho letto:
AUTOSTIMA = IO PERCEPITO - IO DESIDERATO
Se IO DESIDERATO è più grande di IO PERCEPITO (è il caso in questione) l'autostima sarà negativa. Positiva nel caso contrario.
Qualcuno di voi si ritrova nelle mie parole?
Un saluto
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Anche io provo una costante tensione verso un ipotetico ideale di perfezione. Non si manifesta come nel tuo caso (non mi interessa vincere ad un gioco, per esempio), ma in altri ambiti sì.
Esempio: sento di dover eccellere in ambito universitario. Anche quando sono depressa, preoccupata per qualcos'altro e potrei facilmente lasciarmi andare alle mie elucubrazioni mettendo da parte lo studio e quindi provare a dare degli esami tentandoli un po' a caso (come fa molta gente), non lo faccio. So di poter dare tanto e devo dare tanto.
Il mio io-desiderato è davvero anni luce distante dall'io percepito.
Quando mi butto in qualcosa di nuovo, ottenendo dei buoni risultati, tendo ad autolodarmi (non in modo fastidioso), come se cercassi l'approvazione degli altri. Tipo i bambini che chiedono "Hai visto? Hai visto come sono bravo?"
Sarà perchè a causa della fobia mi butto in così poche cose che anche in quelle poche in cui trovo il coraggio di cimentarmi voglio che mi sia riconosciuta la bravura, come a dire vedete, non sono un'incapace, se mi ci metto, le cose le so fare anche io, e pure meglio di voi.
Riflettendoci però, forse buona parte di questo bisogno di riconoscimento è motivato dal fatto che per fare ciò che per gli altri è roba da niente io devo lottare tutti i giorni contro la mia ansia, e sapendo che nessuno verrà mai a dirmi brava per queste piccole cose ma che anzi, mi liquiderebbero con un e quindi?, allora cerco l'approvazione non su quello che ho fatto ma su come l'ho fatto.
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07-09-2012, 13:17
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#16
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Hope benvenuta nel forum.
Tra l'altro anch'io sento la necessità di eccellere in ambiente universitario: ed oggettivamente sono al di sopra del rendimento medio dei miei colleghi. Ma se trovo anche solo uno che se la cava meglio di me un po ci sto male (non riesco a a fare finta di niente).
Siamo comunque diversi circa la questione dell'approvazione altrui: io la desidero ma non la ricerco esplictamente (forse perchè orgogliosamente penso di poterne fare a meno anche se così non è)...
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07-09-2012, 13:55
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 1,418
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Di solito è tipico di chi soffre di un disturbo d'ansia. O anche di qualcuno che non ha un disturbo d'ansia, ma è ansioso. Bè, io, nelle tue parole mi ritrovo molto, ma non al tuo livello. Diciamo che io pretendo tanto da me stesso ma al tempo stesso non pretendo la perfezione. ^-^
Ciao ciao!
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07-09-2012, 15:26
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#18
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Principiante
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 17
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Quote:
Originariamente inviata da Adler
Hope benvenuta nel forum.
Tra l'altro anch'io sento la necessità di eccellere in ambiente universitario: ed oggettivamente sono al di sopra del rendimento medio dei miei colleghi. Ma se trovo anche solo uno che se la cava meglio di me un po ci sto male (non riesco a a fare finta di niente).
Siamo comunque diversi circa la questione dell'approvazione altrui: io la desidero ma non la ricerco esplictamente (forse perchè orgogliosamente penso di poterne fare a meno anche se così non è)...
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Grazie!
Anche io sono al di sopra del rendimento medio dei miei colleghi e anche a me infastidisce sapere che qualcuno ha fatto meglio di me, però solo al momento, la cosa poi finisce lì e e non ci penso più...
Riguardo all'approvazione c'è da dire che la ricerca esplicita non la faccio con tutti, ma solo con i miei migliori amici (due), quindi con persone con cui ho un rapporto molto consolidato e a cui tengo in modo particolare.
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07-09-2012, 16:46
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#19
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 52
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In fondo anch'io ho sempre desiderato essere migliore degli altri in molte cose, prima ci tenevo tanto e se non succedeva me la prendevo con me stessa, adesso provo sempre questo desiderio, ma di meno. Ho capito infatti che non ne vale la pena confrontare se stessi con gli altri e ho provato ad apprezzare i risultati che ho ottenuto col mio impegno, senza guardare quelli degli altri, non solo perchè i risultati più alti non sempre vengono ottenuti con onestà (per esempio una copiatura ad un esame, tanto per dirne una), ma anche perchè a questi si affianca molte volte l'arroganza e la presunzione delle persone per aver ottenuto di più, senza contare l'invidia degli altri. Ecco perchè ho imparato che la cosa migliore da fare e apprezzare quello che si ha, valorizzare le proprie qualità e piacersi. In questo modo non si nasconde alcun rancore verso chi ha più di noi e si sta bene con tutti, ma soprattutto, la cosa principale, si sta bene con se stessi e si vive con serenità.
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07-09-2012, 17:27
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#20
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da Hope.
Grazie!
Anche io sono al di sopra del rendimento medio dei miei colleghi e anche a me infastidisce sapere che qualcuno ha fatto meglio di me, però solo al momento, la cosa poi finisce lì e e non ci penso più...
Riguardo all'approvazione c'è da dire che la ricerca esplicita non la faccio con tutti, ma solo con i miei migliori amici (due), quindi con persone con cui ho un rapporto molto consolidato e a cui tengo in modo particolare.
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Beh certo l'avevo capito che non vai in giro a dire "hai visto che so fare?". Sarebbe da sciocchi!! xD
Comunque anch'io sto male sul momento (occhio non vede..)
Quote:
Originariamente inviata da BlueMoon
In fondo anch'io ho sempre desiderato essere migliore degli altri in molte cose, prima ci tenevo tanto e se non succedeva me la prendevo con me stessa, adesso provo sempre questo desiderio, ma di meno. Ho capito infatti che non ne vale la pena confrontare se stessi con gli altri e ho provato ad apprezzare i risultati che ho ottenuto col mio impegno, senza guardare quelli degli altri, non solo perchè i risultati più alti non sempre vengono ottenuti con onestà (per esempio una copiatura ad un esame, tanto per dirne una), ma anche perchè a questi si affianca molte volte l'arroganza e la presunzione delle persone per aver ottenuto di più, senza contare l'invidia degli altri. Ecco perchè ho imparato che la cosa migliore da fare e apprezzare quello che si ha, valorizzare le proprie qualità e piacersi. In questo modo non si nasconde alcun rancore verso chi ha più di noi e si sta bene con tutti, ma soprattutto, la cosa principale, si sta bene con se stessi e si vive con serenità.
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Benvenuta anche a BlueMoon! (questo topic sembra attirare molte "matricole" XD).
Sono assolutamente d'accordo con quello che dici ma come modificare nel concreto i propri schemi cognitivi?
C'è un aforisma pertinente col tuo discorso:
"non cercare di essere migliore degli altri, cerca solo di essere migliore di te stesso!"
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